«Viviamo un momento storico molto critico. Vedendo la situazione attuale nel mondo, in cui l’incitamento all’odio virtuale e reale sta diventando un serio problema sociale in molte nazioni, non c’è tempo da perdere, bisogna decidere adesso di combattere la dicotomia del “noi” e “loro”. Il tempo della pace non viene da solo, ognuno di noi deve decidere di realizzarlo».
«Proprio nel celebrare quella ricorrenza – prosegue Dorigatti – avevamo stigmatizzato odii, pregiudizi e soprusi alimentati da populismi xenofobi. Purtroppo l’attualità dei fatti di cronaca ci ricorda che non è di passato che stiamo parlando, ma di presente.
Il terrificante atto di una persona psicolabile non può essere l’unica spiegazione del drammatico episodio e non possiamo non vedere come questo genere di fenomeni venga alimentato da propagande che parlano ancora di razza e che inneggiano al fascismo ed al nazismo e che spingono a cercare un nemico – lo straniero – da combattere per ritrovare “l’isola che non c’è”, ovvero una società libera da contaminazioni culturali e sociali».