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DETOMAS * REPLICA A GUGLIELMI – ASSOCIAZIONE FASSA: ” NON VOGLIO CREDERE CHE QUALCUNO CONSIDERI SERIAMENTE LA VOLONTÀ DI ANNIENTAMENTO DELLA UAL “

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16.08 - martedì 15 maggio 2018

Il confronto politico, poiché in sostanza è confronto di idee, deve essere guidato da alcuni principi che non possono essere ignorati. Tra questi ve ne sono alcuni che sono definiti appunto “presupposti prepolitici” e che sono il mutuo rispetto e il riconoscimento reciproco di essere portatori di idee che, per quanto distanti e non condivisibili, partecipano comunque al processo democratico e alla costruzione di una società che sul confronto e sul pluralismo fonda la sua essenza e la base del suo progresso.

Nell’articolo che da conto della conferenza stampa dei partiti che andranno a costituire la coalizione di Centro Destra in Trentino, leggo che il segretario politico dell’Associazione Fassa si vanta di aver “annientato la Ual”.

La speranza, è che si sia usato con leggerezza il termine “annientare” che, secondo il dizionario Treccani, viene comunemente definita come azione tesa a “ridurre a niente, distruggere” e riferita per lo più all’effetto dell’azione del “nemico o dell’avversario”.

Nell’esemplificazione, sempre il dizionario Treccani, richiama “al battaglione annientato dall’artiglieria nemica” o, nel caso figurato di una testimonianza, alla distruzione della stessa “provandone l’inconsistenza o la falsità”.

È chiaro che l’annientamento si accompagna ad un atteggiamento che, non salvando niente dell’avversario, non sottrae all’oblio neppure la buona fede. Non vi è che non riconosca in capo a chi intende annientare qualcuno o qualcosa, una vena di brutalità, se non di violenza. Intrendiamoci bene, di violenza verbale, non fisica.

È per questo che non voglio credere che qualcuno consideri seriamente la volontà di annientamento di un avversario politico.

Se invece “l’annientamento dell’Ual” fosse davvero ciò di cui qualcuno si rallegra, pensando che ciò che nel corso degli anni questo movimento ha fatto ed ha rappresentato per molti fassani non sia neppure degno di essere considerato con rispetto, allora avrebbero ragione coloro i quali lamentano il degrado della politica e lo scadimento dei valori che, a prescindere dalla posizione in campo, la dovrebbero guidare.

Un tempo sarei stato vinto dall’indignazione, ora invece sono invaso dal disagio. Spero sia solo un sintomo dell’età che avanza e non di un’epoca che, impregnata di superficialità, ammette tutto.

 

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Beppe Detomas

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