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LANCIO D'AGENZIA

DEMOCRAZIA SOLIDALE: LA COMPOSIZIONE DEL PARTITO PRESIEDUTO DALL’ON. DELLAI

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10.47 - lunedì 9 ottobre 2017

(Fonte: Openpolis) – Lo scandalo mediatico che ha coinvolto gli on. Rossi e Caruso ha portato alla ribalta un gruppo parlamentare poco noto.

È uno dei tanti esempi della degenerazione dei cambi di casacca: l’unione in un unico gruppo di componenti diverse, poco ramificate sul territorio e poco conosciute.

Da giorni 2 deputati del gruppo Democrazia solidale – Centro democratico sono finiti al centro di un’inchiesta che riguarda il lavoro di alcuni collaboratori parlamentari.

Al di là del caso specifico, su cui chiaramente non è nostro dovere intervenire, l’evento ha probabilmente portato molti a chiedersi quale fosse l’origine di questo gruppo parlamentare, partendo proprio dalla sua composizione.

Domande legittime visto che molto raramente Democrazia solidale – Centro democratico finisce sulle prime pagine dei giornali nazionali.

La storia di questo gruppo è abbastanza complicata, e conferma per l’ennesima volta la grande confusione politica che ha caratterizzato la XVII legislatura.

Ma andiamo con calma. Il gruppo è l’unione di due componenti: Democrazia solidale, guidata da Lorenzo Dellai, e Centro democratico di Bruno Tabacci.

Attualmente è composto da 12 deputati e sostiene la maggioranza di governo. Delle due componenti, solamente Centro democratico partecipò alle scorse elezioni politiche, ottenendo 167.328 preferenze alla camera (0,49% del totale).

Nonostante lo scarso risultato elettorale, il far parte della coalizione vincitrice guidata dal Partito democratico le assicurò 6 seggi.

Una volta in parlamento, non raggiungendo la soglia minima richiesta per formare un gruppo autonomo, i 6 deputati eletti si iscrissero al Misto, formando la componente Centro democratico.

Tra fine novembre e inizio dicembre 2014 la componente si trasferì nel neo-formato gruppo Per l’Italia, nato dalla scissione tra i montiani di Scelta civica per l’Italia, formando Per l’Italia-Centro democratico.

A gennaio del 2016, dopo l’uscita dei popolari di Per l’Italia dalla maggioranza di governo, il gruppo cambiò denominazione con l’innesto del movimento fondato da Dellai, nell’attuale Democrazia solidale – Centro democratico.

Nonostante sia sconosciuto ai più, è giusto ricordare che oltre a far parte della maggioranza, il gruppo fino a poco tempo fa era anche nella squadra di governo.

Proprio l’onorevole Domenico Rossi infatti, prima di rimettere le sue deleghe in seguito allo scandalo di questi giorni, era sottosegretario alla difesa, incarico ottenuto durante il precedente governo Renzi.

Dopo il terzo governo di coalizione, e oltre 500 cambi di gruppo, si rischia di perdere traccia di chi è al governo e chi no.

Specialmente quando i gruppi in questione sono l’unione di componenti diverse, poco note agli elettori e nate in corso di legislatura, c’è il pericolo per i cittadini di smarrirsi.

Ennesima prova della necessità di normare meglio nel nostro parlamento sia la nascita di nuovi gruppi parlamentari che i cambi di casacca.

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