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LANCIO D'AGENZIA

DEMAGRI – ROSSI – DALLAPICCOLA (PATT) – 2 INTERROGAZIONI * «LA GIUNTA INTENDE RIPORTARE LE MAMMOGRAFIE PRESSO GLI OSPEDALI PERIFERICI? A QUANDO LA RIAPERTURA DEL PUNTO NASCITA VALLI DEL NOCE? »

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12.48 - martedì 5 maggio 2020

LA GIUNTA INTENDE RIPORTARE LE MAMMOGRAFIE PRESSO GLI OSPEDALI PERIFERICI IN UN’OTTICA DI REVISIONE ORGANIZZATIVA POST COVID19?

Superato il periodo più critico dopo l’inizio della pandemia causata da COVID19 ed ora che siamo entrati nella cosiddetta “Fase 2”, si rende necessaria una veloce riorganizzazione del SSP.
Per farlo occorre partire dall’analisi di quanto avvenuto nei mesi più difficili e considerare il rischio che le fasi critiche possano ripresentarsi. Questo servirà in caso dovessimo trovarci di fronte ad una nuova epidemia, e ci permetterà di farci trovare pronti a gestire la situazione facendo tesoro di questa esperienza.

In un sistema sanitario d’eccellenza come quello trentino valgono come principi fondamentali la sicurezza, l’efficacia e l’efficienza. Ciò che dobbiamo evitare è che il sistema sanitario provinciale possa cadere in uno stato soporoso per poi riprendersi utilizzando il moto browniano. Casualità e disordine non possono essere utilizzare in un “sistema” inteso come insieme di parti interagenti fra loro con l’obiettivo di migliorare la salute del singolo e della popolazione, ma va continuamente analizzato lo stato attuale per migliorarsi e farsi trovare pronti in ogni occasione.

Riferendoci ai LEA (livelli essenziali assistenziali) recenti dati pubblicati posizionano la Provincia di Trento al primo posto per quanto riguarda quelli ospedalieri, in ottima posizione per quanto riguarda la parte distrettuale ma, a differenza dei primi due casi, si posiziona dopo la Lombardia, il Piemonte ed altre regioni per quanto concerne la percentuale di LEA in ambito di prevenzione.

Nel trattare il tema COVID-19 appare alquanto naturale occuparsi sia della parte clinica che di quella diagnostica, ma anche e soprattutto di quella preventiva, che per cause di forza maggiore è stata in questi mesi sospesa ma che deve necessariamente riprendere.

In particolare si fa riferimento allo screening mammografico sospeso dal 12 marzo 2020 (ad eccezione delle mammografie sintomatiche). L’interruzione a causa dell’emergenza sanitaria ha necessariamente prodotto un’importante lista d’attesa che ora attende di essere smaltita in tempi brevi. Ci troviamo di fronte ad un grande cambiamento che indubbiamente porterà ad una crescita e ad un’evoluzione delle strategie di prevenzione. Poiché, però, lo sviluppo di un tumore non si arresta in attesa della fine dell’emergenza in corso, il nostro pensiero è oggi prevalentemente rivolto alle donne, ai possibili effetti della sospensione dello screening mammografico e del conseguente allungamento dell’intervallo.

E’ quindi necessario iniziare a ripensare il sistema, facendo i conti con l’adozione di misure contenitive dell’epidemia, come ad esempio:
– evitare assembramenti di utenti che si recano a Trento con i pulmini organizzati dalla LILT
– attese prolungate nelle sale dedicate (che sono composte da 20 posti a sedere, per una capienza totale di 100 donne al giorno nella sede di Trento e 50 in quella di Rovereto)
– obbligare all’utilizzo dei DPI il personale tecnico e l’utenza
– gestire in maniera accurata la sanificazione dei locali.

A completamento di quanto detto, va tenuta in considerazione un’utile indicazione contenuta nelle Linee Guida Europee per lo screening mammografico rispetto al test che dovrebbe essere usato tra mammografia e tomosintesi. Il Panel ha espresso un giudizio contrario all’utilizzo della tomosintesi come test primario, poiché il test non è risultato efficace rispetto alla mammografia.

Dopo un iniziale mantenimento di una serie di restrizioni è auspicabile l’immediata ripresa dell’attività di screening mammografico attraverso la revisione degli aspetti logistici e organizzativi, sempre considerando la necessità di tutela della sicurezza e della salute dell’utenza e degli operatori.

Tutto ciò premesso si interroga la giunta provinciale

1. per sapere se è in programma la riapertura dello screening mammografico (non tomografico) presso tutti gli Ospedali di Valle come già approvato a seguito di una mozione proposta dal collega De Godenz;

2. se dal punto di vista organizzativo l’attività potrà essere sostenuta dal personale che già opera presso Trento e Rovereto;

3. se non sia comunque opportuno mantenere la lettura degli esami e la breast unit centralizzata;

4. se è prevista la ventilazione o aerazione continua dei locali di sosta presso tutti gli ospedali trentini;

5. se saranno previsti flussi separati di ingresso ed uscita dell’utenza, indicati con segnaletica orizzontale;

6. se è in programma che all’accesso al servizio, ogni utente venga sottoposto a triage sanitario da una figura competente espressamente individuata, mediante compilazione di predisposta checklist e misurazione della temperatura corporea;

 

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Cons. Paola Demagri

Cons. Ugo Rossi
Cons. Michele Dallapiccola

 

 

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A QUANDO LA RIAPERTURA DEL PUNTO NASCITA DELL’OSPEDALE VALLI DEL NOCE?

Durante l’emergenza sanitaria Covid-19 il Sistema Sanitario Provinciale ha dovuto mettere in atto un’ampia e motivata riorganizzazione interna dei sette ospedali di APSS. La riorganizzazione ha toccato in alcune casi anche la funzione propria di ogni ospedale mantenendo attiva la cosi detta rete ospedaliera. L’intento è stato quindi quello di concentrare alcune attività negli ospedali hub e di attuarne di nuove negli ospedali spoke. Gli ospedali di Trento e Rovereto hanno triplicato i posti letto di rianimazione e il trattamento di pazienti ad alta intensità e negli ospedali territoriali sono state implementate le Unità Operative Covid per accogliere e curare i pazienti positivi con trattamenti di media e bassa intensità.

Presso l’Ospedale di Cles e Cavalese è stata fatta inoltre una scelta di chiusura del Punto Nascita in quanto le zone del blocco operatorio sono state trasformate in rianimazione “ponte”. Ad oggi le stesse sale operatorie sono già state riportate alla loro originale funzione. In particolare a Cles in data 20 aprile iniziavano gli interventi chirurgici per pazienti in lista d’attesa al Santa Chiara.

Nel riportare gli ospedali alle loro funzioni originali per il nosocomio di Cavalese è stato stabilito da parte dell’Assessore Segnana che in data 1° giugno 2020 il Punto Nascita verrà riaperto con un sospiro di sollievo da parte della comunità locale, che era preoccupata di vedere venir meno tale funzione.

Con la stessa preoccupazione anche la comunità nonesa, solandra e quella della rotaliana aspettano di conoscere se anche per l’Ospedale Valli del Noce è in previsione la riapertura di tutti i servizi presenti nella struttura prima dell’inizio della pandemia. In particolare è più che mai opportuno avere informazioni sia del Punto Nascita che dell’UO di Pediatria sospesi in contemporanea in data 22 marzo.
E’ importante ricordare che il Punto Nascita di Cles è in attesa della realizzazione della sala operatoria dedicata come previsto dai criteri ministeriali. Progetto e finanziamento sono già disponibili qui si tratta solo di garantire la ripartenza dell’attività del Punto Nascita e in contemporanea la partenza dei lavori edili visto che l’area interessata è al di fuori dei luoghi di lavoro .

Tutto ciò premesso si interroga la giunta provinciale

  1. per conoscere quando è fissata la data di riapertura del Punto Nascita dell’Ospedale Valli del Noce;
  2. se è garantita in contemporanea la riapertura dell’Unità Operativa di Pediatria;
  3. quando partiranno i lavori di realizzazione della sala operatoria dedicata per il Punto Nascita ;

 

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Cons. Paola Demagri Cons. Ugo Rossi
Cons. Michele Dallapiccola

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