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DEMAGRI (PATT) * VOLONTARIATO CROCE ROSSA: « IL SISTEMA VA TUTELATO E CONSIDERATO CON RAGIONAMENTI SERI ED APPROFONDITI »

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17.23 - giovedì 12 dicembre 2019

DEMAGRI (PATT): IL SISTEMA DI VOLONTARIATO DELLA CROCE ROSSA VA TUTELATO. In Trentino uno degli aspetti più forti nella popolazione, che spinge il cittadino a sentirsi parte del territorio è senza dubbio il volontariato, che mantiene vivo tutto il territorio, dalle Valli alle città e che permette di avere un sistema funzionante, efficace ed efficiente.

In questi giorni abbiamo assistito ad un dibattito importante che ha coinvolto il sistema delle associazioni sanitarie trentine di volontari, culminato nello “sciopero bianco” fatto dai volontari delle associazioni per rispondere alle proposte inaccettabili dell’Assessorato alla Sanità e della Giunta guidata da Fugatti.

La Consigliera Paola Demagri (PATT), conoscitrice del sistema sanitario trentino, è intervenuta per sottolineare l’importanza del volontariato in questo campo.
“Ho ritenuto di intervenire sull’argomento di questi giorni, legato alla situazione critica che si è venuta a creare fra i corpi di volontari (circa una quarantina) e la Giunta provinciale.

Innanzi tutto, conoscendo molto bene questa realtà, voglio sottolineare che il servizio che questi corpi danno, unito alla qualità che sanno fornire, è fondamentale sotto tutti i punti di vista ed è compito della nostra politica tutelare e favorire queste realtà.”

In particolare la Consigliera sottolinea l’importanza del volontariato integrato nel sistema di Trentino Emergenza, che ha un sistema complesso che funziona solamente grazie all’integrazione che c’è con i volontari trentini.

“Il supporto dei volontari è fondamentale – continua Demagri – e va sostenuto e considerato con ragionamenti seri ed approfonditi. Vanno ascoltate le istanze e le richieste di queste realtà che negli anni hanno cercato di ottimizzare i costi il più possibile, risparmiando al fine di formare i propri operatori, acquistare mezzi, abiti o per progettare e migliorare le proprie sedi. Uno degli effetti più importanti di avere questi corpi, soprattutto nelle Valli nelle zone più periferiche, è quello che ci permette di avere un primo soccorso veloce e di qualità. Dando a tutti coloro che sono sul territorio una garanzia di soccorso in pochi minuti.”

Il dibattito è scaturito poiché i Volontari hanno richiesto un impegno maggiore all’assessorato guidato da Segnana, ma anche dopo numerose sollecitazioni non hanno ricevuto la disponibilità ad un confronto. Le necessità sono serie e reali, perché riguardano l’aumento dei costi vivi (basti pensare all’aumento del costo del carburante), l’esigenza di cambiare i mezzi più attempati e quella di mantenere in forza il personale stabilizzato.
Demagri si schiera dalla parte dei volontari, chiedendo chiarezza massima alla Giunta

“Ho chiara quale è la situazione. Senza i volontari il sistema del 118 non si regge in piedi, perché è stato costruito anche integrando i volontari, che hanno sempre dato garanzia nelle attività. Se l’assessorato non vuole rispondere alle richieste e alle esigenze deve dichiararlo in maniera chiara, anche per dire alla popolazione quali saranno i servizi che non saranno più garantiti.”

In conclusione la Consigliera spiega la strategia che si potrebbe adottare per iniziare un proficuo confronto fra le parti
“Si potrebbe creare un tavolo ad hoc composto dall’azienda sanitaria e i volontari per individuare delle diverse modalità di trasporto per i cosiddetti “trasporti sociali” (quali ad esempio l’accompagnamento di un paziente per la radio terapia), individuando un’altra modalità di trasporto, che può essere fatto con un mezzo diverso dall’ambulanza e talvolta senza la presenza di due operatori. Il sistema dei trasporti deve avere una rivisitazione, ma va fatta con il coinvolgimento di tutti. In questo momento i volontari non sono ascoltati e la Giunta non si rende conto di quanto sia importante questo apparato all’interno del sistema di Trentino Emergenza.

Va tenuto conto del contributo che viene dato dai volontari anche perché negli anni è stato fatto un grosso investimento per la formazione delle persone, per i mezzi e per le sedi dei gruppi, non possiamo perdere tutto questo per l’incapacità della Giunta di interpretare il territorio, le necessità dei cittadini e lo sforzo dei volontari.”

 

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