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DEMAGRI – DALLAPICCOLA – OSSANNA (PATT) – MOZIONE * CASE RIPOSO IN TRENTINO: « RIMODULAZIONE DEI POSTI LETTO CONVENZIONATI IN RSA, LA GIUNTA PAT INDIVIDUI UN PARAMETRO DI EQUITÀ »

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09.36 - venerdì 4 giugno 2021

Il dibattito sulle Case di Riposo del Trentino è un argomento all’ordine del giorno, poiché gli effetti della pandemia si fanno sentire anche sulla gestione delle RSA, non solo per le problematiche legate al campo sanitario ma anche per le difficoltà di bilancio che le strutture si trovano ad affrontare.
I rappresentanti chiedono alla Giunta la modifica dei criteri, per poter garantire un accesso semplificato per le visite visto il miglioramento della situazione in generale e una maggiore attenzione alla situazione economica delle strutture.

Il Gruppo Consiliare del PATT, a prima firma della Consigliera provinciale Paola Demagri, ha depositato una mozione per impegnare la Giunta provinciale a rivedere il numero dei posti letto autorizzati e convenzionati all’interno delle RSA sul territorio provinciale, trovando un criterio chiaro per tutto il territorio, riducendo così le disparità fra i cittadini.

“In questo periodo nel quale è necessario e urgente modificare molti aspetti della gestione delle RSA – afferma la Capogruppo PATT Paola Demagri – la Giunta deve impegnarsi per garantire a tutti i cittadini trentini le stesse possibilità. E’ infatti chiaro da una semplice analisi dei dati che alcune zone come ad esempio la Val di Non sono penalizzate dal punto di vista dei posti disponibili.

Parliamo di una differenza abissale: in Val di Non sono autorizzati 253 posti per una zona con più di 39.000 abitanti, e in una zona come le Giudicarie, con un numero di abitanti simile ma leggermente inferiore, sono autorizzati 537 posti, vale a dire più del doppio”.
Questa situazione causa anche una problematica economica per le strutture che hanno posti autorizzati ma non convenzionati con la PAT e che in questo periodo restano vuoti e non beneficiano di nessun indennizzo provinciale. Infatti in questi mesi una concausa di fattori ha fatto si che molti anziani e i relativi caregiver preferissero restare a domicilio anziché servirsi delle cure delle RSA.

“Un primo intervento – continua la Consigliera Demagri – potrebbe essere quello di trasformare in posti convenzionati quelli che attualmente non lo sono, per aiutare le strutture a tamponare le difficoltà del periodo ed adattare il sistema alla richiesta dell’utenza che in questi mesi è stata completamente stravolta”.
Il Gruppo PATT guarda al futuro e alle evoluzione delle patologie dell’anziano, in modo particolare a quelle legate all’area cognitiva (demenza senile, morbo di Alzheimer) e quindi la proposta è che presso le RSA della Val di Non si sviluppi il nucleo dedicato per le demenze che ad oggi non è disponibile.

 

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PROPOSTA DI MOZIONE

RIMODULAZIONE DEI POSTI LETTO CONVENZIONATI IN RSA, LA GIUNTA INDIVIDUI UN PARAMETRO DI EQUITA’ SUL TERRITORIO.

Le RSA Trentine stanno attraversando un periodo difficile, che ha mutato il quadro nel quale operano a causa degli effetti della pandemia. Vi sono infatti condizioni particolari che hanno accorciato di molto le graduatorie di attesa, con un numero minore di anziani a fare richiesta di accesso e con l’effetto di ridurre drasticamente l’utilizzo di posti a pagamento da parte dell’utenza esclusa dai criteri.

Già nel corso del 2020 si era verificata una drastica riduzione delle entrate a causa dell’impossibilità per gli anziani trentini di accedere alle strutture, alla quale la Provincia aveva fatto fronte limitando i danni con uno stanziamento da 7.000.000 € che è stato diviso per le giornate totali scoperte che sono state 204.044. La cifra che ogni RSA ha ottenuto è stata quindi di € 34,30 a posto letto a copertura della mancata retta alberghiera. Questo intervento non copriva il totale della spesa media ma ha comunque garantito un ammortizzatore per la situazione d’emergenza. Il contributo era destinato alla copertura dei costi sui posti convenzionati, per cui ad essere più penalizzate sono state quelle realtà, come ad esempio il territorio della Val di Non, che ha posti autorizzati ma non convenzionati.
Nel corso del 2021 la situazione è ancora peggiore per alcune realtà, poiché la richiesta di accesso tramite graduatoria è calata viste le difficoltà e l’incertezza del periodo, per cui questa situazione fa si che le RSA si trovino in alcuni casi con molti posti a pagamento disponibili.

Va segnalato che sul territorio provinciale non c’è un’uniformità di suddivisione dei posti rispetto alla popolazione anziana. Prendendo in analisi il caso della Val di Non, ad esempio, è chiaro che vi sia una disparità, poiché sono presenti 253 posti autorizzati su una popolazione di circa 39.000 abitanti, mentre ad esempio in Giudicarie, realtà territoriale simile dal punto di vista dei censiti, è autorizzata una disponibilità di 537 posti in RSA. E’ opportuno quindi individuare un criterio unico, poiché non è ammissibile che le percentuali di copertura dei posti autorizzati e convenzionati non rispecchi la popolazione sul territorio. Una persona con più di 75 anni della Val di Non (dove il dato è più basso in assoluto) può infatti contare su una copertura di posti in RSA del 19.1%, mentre lo stesso anziano in Primiero ha una copertura del 41,2% e la media trentina è del 30,7%. Questa disparità rischia anche di costringere gli anziani ad una mobilità al di fuori del proprio territorio di residenza, allontanandoli così dalla propria realtà e dai propri affetti.

E’ auspicabile sia che vengano aumentati i posti autorizzati nelle zone dove sono inferiori alla media, sia che vengano convenzionati i posti autorizzati ma non convenzionati. Quest’ultimo intervento può essere fatto in tempi brevissimi e garantirebbe un intervento concreto ed immediato per contrastare gli effetti della pandemia sull’organizzazione di alcune strutture.
Vista la necessità di garantire un supporto alle RSA garantendo a tutte queste realtà pari opportunità, è necessario individuare un criterio che ristabilisca equamente sul territorio i posti letto convenzionati.

 

Tutto ciò premesso,
IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
impegna la Giunta provinciale

1. rimodulare i posti letto autorizzati e convenzionati all’interno delle RSA sul territorio provinciale, considerando i posti disponibili in proporzione alla popolazione anziana.

 

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Cons. Paola Demagri
Cons. Michele Dallapiccola
Cons. Lorenzo Ossanna

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