“Da quando si è aperta nel centro sinistra una prospettiva coalizionale, si fa riferimento anche ad una lista ‘centrista’ che – si legge e si dice – il Pd avrebbe ‘affidato’ all’iniziativa di alcuni esponenti politici.
Ma una ‘coalizione’ richiede che ogni lista abbia una sua autonomia vera ed un suo profilo riconoscibile. Ciò significa che il perimetro, l’identità, la composizione e la leadership di ogni lista alleata non possono essere frutto di decisioni altrui. Una eventuale lista di ‘centro’ alleata al Pd non può essere, a nostro avviso, un mero contenitore disorganico e deve avere un profilo di ‘novità politica’.
Diversamente non avrebbe senso, né elettorale né politico e non sarebbe neppure di nessuna utilità per tornare a parlare a tanti cittadini oggi delusi e trincerati nel non-voto.
Una eventuale iniziativa di questo tipo deve inoltre connotarsi in modo preciso su alcuni punti. La ragionevolezza e la serietà come ‘misura etica’ della politica, in una stagione che sembra il festival delle promesse impossibili; la chiarezza nella scelta a favore dell’Europa ‘senza se e senza ma’ e di una democrazia che sappia essere soprattutto veicolo di giustizia sociale; il rilancio delle autonomie locali e di un nuovo regionalismo; la promozione della capacità generativa della società e dei suoi corpi intermedi; un approccio eticamente responsabile ed equilibrato di fronte ai mutamenti antropologici; la piena coscienza di ciò che significa essere dentro un ciclo storico segnato dall’interdipendenza nel destino dei popoli e dalla necessità di una visione aperta e solidale.
La sfida è quella del ‘nuovo umanesimo comunitario’ di cui parlano Papa Francesco e anche molti pensatori di matrice laica. Sappiamo bene che l’articolazione futura della rappresentanza politica non sarà comunque quella che uscirà dal voto della prossima primavera: un ciclo si è chiuso, in Italia come in Europa, e il ciclo nuovo non è ancora progettato.
Ma una lista, in ogni caso, non si fa solo per accogliere chi cerca casa: si fa se esiste, almeno in nuce, un progetto culturale e politico di lungo periodo. Se l’iniziativa di cui si parla non ha l’ambizione di essere tutto questo, non serve a granché. Noi vogliamo provarci seriamente e ci facciamo carico di assumere, per quanto ci compete e con piena disponibilità alla cooperazione, la nostra parte di responsabilità”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dal presidente di Democrazia Solidale, On. Lorenzo Dellai, a nome del movimento al quale aderiscono anche i parlamentari Federico Fauttilli, Gian Luigi Gigli, Mario Marazziti, Lucio Romano, Milena Santerini, Mario Sberna e i vice ministri Mario Giro e Andrea Olivero.
