In una recente risposta ad una nostra interrogazione, l’assessore Zeni aveva giustificato la nomina della primaria del punto nascite dell’ospedale di Cavalese con la motivazione di avere una maggiore contrattualità nell’ottenere dal Ministero della Sanità una deroga al mantenimento dell’apertura. Con la recente dichiarazione si tratta di evidente demagogia.
È molto improbabile se non impossibile che il Ministero della Sanità, dopo un periodo molto lungo di chiusura del punto nascite e un numero di parti nettamente inferiore a 500, possa concedere una proroga tenendo conto che l’assistenza pediatrica verrà assicurata non da medici assunti dall’ospedale di Cavalese ma con la mobilità. Inoltre l’assistenza medica ostetrica verrà assicurata da medici pensionati anch’essi non assunti a tempo indeterminato ma con contratto libero professionale.
Di fronte a questa situazione di insicurezza assistenziale, la deroga ministeriale diventa un’utopia. Nel frattempo l’assessore Zeni persiste nella promessa di una apertura sempre più lontana.
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Cons. Filippo Degasperi