La situazione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Rovereto manifesta da tempo evidenti criticità, prima fra tutte la carenza di organico. Si tratta di una unità operativa che nel 2017 ha curato circa 42mila pazienti e che dispone di un direttore e 11 medici. In termini di confronto, il Pronto Soccorso di Trento nello stesso periodo ha registrato circa 75mila accessi con 28 medici.
Senza tener conto di questa delicata situazione, l’Apss ha stabilito che i medici del Ps di Rovereto, a partire da marzo, dovranno farsi carico della pronta disponibilità notturna per i trasporti secondari, ovvero per i trasferimenti tra ospedali. Ciò in seguito alla decisione di non garantire più tale reperibilità da parte dei reparti cui fino a oggi competeva (Medicina e Geriatria).
Inoltre parrebbe che il direttore del Ps roveretano si sia reso disponibile a farsi carico dei turni di reperibilità per trasporti ogni settimana dal lunedì al giovedì, lasciando ai propri collaboratori i turni dal venerdì alla domenica oltre, ovviamente, alle festività. La magnanimità dei primari in Trentino sta facendo scuola ma è in contrasto evidente con le norme contrattuali che non contemplano l’attribuzione di turni di pronta disponibilità ai direttori.
Abbiamo presentato un’interrogazione per capire cosa pensi della situazione il Presidente della Provincia.
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