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DEGASPERI (ONDA) * COVID – DON ZIGLIO LEVICO TERME: « È PLAUSIBILE CHE LA TASK FORCE DELL’APSS AL CDA CHIEDERÀ CONTO DELLA STRATEGIA ADOTTATA PER AFFRONTARE LA PANDEMIA »

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11.22 - mercoledì 13 maggio 2020

In data 12 maggio 2020 il Cda del Don Ziglio riceve in visita la task force Covid dell’Azienda Sanitaria. Pare che, anche in conseguenza di una recente interrogazione, l’ordine del giorno preveda la questione sanificazione degli ambienti dell’Istituto, come anche l’attenzione e l’intensificazione delle pulizie ordinarie, dopo che la grande maggioranza del personale e degli ospiti è risultata contagiata da Covid-19.

E’ plausibile che la task force al Cda chiederà anche conto della strategia adottata per affrontare la pandemia che così duramente ha colpito dipendenti ed ospiti, nonostante il Don Ziglio abbia un’utenza ben diversa da una RSA vista che l’età media delle persone ricoverate è sensibilmente inferiore. Strategia che ha sollevato critiche unanimi e durissime da parte del personale mentre già con l’istituto interessato da decine di casi di infezione, la presidente postava sui social un rassicurante video in cui dichiarava il pieno controllo e la normalità della situazione; video prontamente cancellato qualche ora dopo.

Nel frattempo decisioni contraddittorie venivano assunte dai responsabili medici del Don Zigliocome quella di proibire l’uso di mascherine portate da casa da alcuni operatori allo scopo “non creare allarmismo”. I DPI sono stati distribuiti al personale solo alla fine di marzo ad epidemia oramai diffusa.

Solo il 26 marzo, su sollecitazione del sindacato Cisl i primi ospiti e poi i primi operatori, sono stati sottoposti a tampone da parte dell’APSS e non a seguito di decisione del Cda.

Nel frattempo l’amiministrazione del Don Ziglio demandava il coordinamento delle iniziative sanitare in Istituto ad un componente del Cda autosospeso dall’incarico di consigliere. Il soggetto in questione, insieme alla coordinatrice educativa, postava il 19 aprile su Facebook un comunicato con cui ,mostrando la V di vittoria, accusava, non tanto velatamente, di ribellione e soprattutto assenteismo il personale operativo, in verità già decimato con diagnosi positiva al Covid-19.

Episodio a cui la stampa dava ampio risalto tanto che decine di operatori rispondevano alle accuse dalle loro tastiere con prontezza, alternando reazioni di rabbia a incredulità e tristezza.

Si vuole pensare che sarà verificato anche come mai il Don Ziglio non abbia stabilito in tempo una procedura anti Covid quando il personale segnalava in continuità casi sospetti che, parrebbe, venissero classificati in altro modo, senza ricevere alcuna formazione adeguata, che ancora stanno inspiegabilmente aspettando venga loro erogata.

Quali sviluppi allora conoscerà la situazione di Levico Curae Don Ziglio dopo la debacle da Covid19? Sembrerebbe che la settimana scorsa siastato avvicinato il direttore della RSA di Strigno, M. S., per sondare la possibilità di coprire perqualche tempo l’incarico di “direttore a scavalco” anche del Don Ziglio, dopo che l’attuale direttore, a partire dal 31 maggio entrerà in ferie, con successiva quiescenza a fine giugno.

Pare peraltro che quest’ultimo avesse chiesto una proroga per ragioni previdenziali, proroga che a questo puntor isulterebbe negata assumendo i contorni di una defenestrazione conseguente alla necessità diidentificare un capro espiatorio, nonostante le responsabilità del Cda e del coordinamento medico-sanitario.

Il 26 maggio si riunirà infine la Commissione per il concorso a nuovo direttore del Don Ziglio. Una decina i partecipanti, tra cui tre che hanno ricoperto in passato incarichi di direttore di Rsa o dellastesso Don Ziglio. En passant, osserviamo che il concorso non si basa su esami ma su semplicecolloquio, fatto che riteniamo non aiuti ad individuare nella massa dei partecipanti, una figura pro-fessionale di alto livello.

Del resto, risulta che il Cda possa comunque scegliere il nuovo direttoreanche non tenendo conto della graduatoria segnalata dalla Commissione.I papabili tra i partecipanti, paiono essere i tre ex direttori di Rsa. Il primo è direttore della Apsp diCles; il secondo, ex direttore del Apsp Beato De Tschiderer, risulterebbe coniuge della responsabi-le attività formative di Upipa nonché autrice del progetto Lab Change di ristrutturazione e riorganiz-zazione proprio di Levico Curae che ormai da mesi frequenta la sede del Don Ziglio. Il terzo papa-bile è l’ex direttore della Don Ziglio per due mandati, peraltro molto apprezzato dal personale.

 

1.a chi sarà attribuita la responsabilità per la mancanza di un “qualchessia” progetto ostrategia antiCovid al Don Ziglio e per l’improvvida gestione amministrativa e medico-sanitaria dell’emergenza;

2.eventuali iniziative nei confronti della presidente, anche a seguito del suo discutibilesdrammatizzante exploit sui social;

3.eventuali iniziative nei confronti dello staff medico e del coordinamento sanitario ed educati-vo, autori di iniziative discutibili;

4.per quanto tempo il nuovo direttore a scavalco, esimio e riconosciutamente capace ammini-stratore, potrà gestire, in situazione di pandemia ancora in essere, sia la struttura di Strignoche quella di Levico;5.eventuali posizioni assunte dal Comune di Levico, che ha nominato tre dei 5 componentidel Cda e le cui uniche esternazioni sono state quelle social di condivisione e apprezza-mento del post social con cui si accusava il personale di assenteismo.

 

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A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. prov. Filippo Degasperi

 

 

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