Doveva essere “il Governo più autonomista della Storia”… Doveva essere il “Governo più autonomista della Storia” quello nato attorno alle promesse di un Movimento arrivato a Roma per cambiare la politica italiana e renderla più vicina ai cittadini.
Ci ritroviamo invece con un Governo che, quando non se l’è dimenticata come hanno ben capito in Veneto, l’Autonomia l’ha messa nel mirino impugnando sistematicamente le leggi approvate dal Parlamento dei Trentini. E questo non solo per questioni su cui la visione politica diverge ma anche su temi, come la regolamentazione delle aperture festive dei negozi, per i quali il fu-Movimento, nel suo programma elettorale e nelle iniziative parlamentari ha raccolto il consenso promettendo addirittura la serrata.
La ritirata è avvenuta anche sull’impegno ad avvicinare la politica ai cittadini, il cui de profundis è suonato assieme a quello del Ministero della “democrazia diretta”.
Non ci si poteva quindi aspettare nulla di diverso che un Governo arroccato su posizioni centraliste, aggrappato allo stato d’emergenza, indisponibile a confrontarsi con i territori a cui al più concede paternalisticamente elemosine (ricordiamo i tanto sbandierati oboli per i comuni) come nella più scontata delle relazioni tra monarca e sudditi.
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Filippo Degasperi
Consigliere provinciale Onda civica Trentino