Primiero: per la Sanità si conferma la periferia extraterritoriale del Trentino. La gestione della sanità in Primiero, a detta dei residenti, fa acqua da tutte le parti e le cause sono da ricercare in anni di carenze mancate risposte politiche. Quest’anno di pandemia ha confermato per l’ennesima volta che i cittadini di Primiero vengono considerati degli assistiti di serie B, sia dalla Provincia di Trento che non garantisce i servizi essenziali presso il poliambulatorio di riferimento, sia da Ulss 1 Dolomiti dove i cittadini trentini pagano ticket non dovuti.
Per quanto riguarda la Provincia di Trento, con il rinnovo della Convenzione Sanitaria con la Regione Veneto, si consentiva al Primiero di gravitare sull’ospedale di Feltre. Nella realtà, sembra che tale convenzione non venga pienamente applicata.
I residenti, in questo periodo di pandemia, sono divenuti dei “migranti della sanità”: per la mancanza di diversi specialisti al poliambulatorio di Primiero, molti assistiti si sono visti costretti a raggiungere Borgo Valsugana (ospedale che dista 60 km da Primiero) o altri centri della Provincia. Le visite di idoneità sportiva, che vengono garantite in tempi molto lunghi, costringono gli sportivi a recarsi ad Agordo o altrove.
Tutt’ora diverse visite specialistiche non vengono erogate presso il poliambulatorio periferico e, se previste, i tempi di prenotazione sono protratti nel tempo. Un’ecografia richiesta a Primiero entro 30 giorni, ad esempio, è disponibile a dicembre a Cavalese.
Altra questione è quella riguardante il costo dei ticket: per assurdo un certificato di maternità stilato in Ospedale a Feltre è gratuito, mentre, se richiesto allo stesso ginecologo presso il Poliambulatorio di Primiero, costa 35 euro di ticket. Risulta poi allo scrivente che ai residenti di Primiero, durante la pandemia, non sono stati comunicati i ricoveri ospedalieri per Covid dei propri concittadini, perché spesso l’Ulss1 di Belluno non ha dettagliato i propri dati.
Fino a qualche mese fa la Direzione Sanitaria del poliambulatorio di Primiero era affidata a un medico che è stato spostato poi ad altro incarico. Al posto suo ha assunto pro-tempore l’incarico, la dirigente dell’U.O. igiene e sanità pubblica (provinciale). Risulta che da mesi la gestione del poliambulatorio sia affidata ad infermiera. Senza nulla togliere a quest’ultima, si avverte la mancata presenza di un medico-coordinatore.
Per quanto riguarda le vaccinazioni per il Covid, risulta che queste vengono eseguite presso la Lisiera di Tonadico da 2/4 medici volontari, solo per mezza giornata perché l’infermiera che se ne occupa ha un contratto part-time.
Ancora, la convenzione con l’Ulss Dolomiti 1 è stata rinnovata lo scorso anno, ma i problemi sollevati nella precedente interrogazione del 29 marzo 2018, n. 5789, relativa alle criticità del sistema informatico ospedaliero, non hanno ad oggi trovato soluzione. Eppure l’art. 6 della convenzione stabilisce che: “ le parti confermano le modalità tecniche e operative individuate e condivise che consentono la visibilità, presso le strutture dell’APPSS e ai MMG del Primiero, dei referti delle attività di degenza e di specialistica erogato presso l’Ospedale di Feltre”.
Sono trascorsi 2 rinnovi della convenzione e, ad oggi, i MMG di Primiero, dopo anni che questo problema è stato sollevato, dal sistema informatico della Pat non hanno ancora accesso ai referti della Regione Veneto delle analisi e degli esami diagnostici o visite specialistiche dei loro pazienti.
Un altro problema riscontrato in questi anni è la classificazione delle esenzioni al ticket fra i due sistemi sanitari: o le casse di pagamento ticket della Regione Veneto non vedono/non applicano le esenzioni ai ticket dei residenti di Primiero o le categorie di esenzione sono diverse/non vengono comunicate da Trento. Ne consegue che moltissimi pazienti sono costretti a pagare prestazioni non dovute, ignari della mancata applicazione dell’esenzione.
Il Primiero da anni assiste ad un costante impoverimento della sua struttura sanitaria e molti assistiti si rivolgono alla sanità privata per le visite specialistiche. La pandemia dovrebbe aver evidenziato la necessità di incrementare la medicina territoriale ma come sempre tutto si è fermato ai proclami.
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere
1. come intende procedere per risolvere il problema informatico relativo all’impossibilità da parte dei medici di base di Primiero di accedere ai referti dei loro pazienti e con quali tempistiche;
2. a quanto ammontano i ticket pagati dai trentini all’Ospedale di Feltre negli ultimi 2 anni;
3. quante prestazioni specialistiche sono state annullate al poliambulatorio di Tonadico durante il periodo di pandemia;
4. quanti ricoveri da Covid di residenti di Primiero non stati accettati dalle strutture venete e quanti sono stati i decessi;
5. il numero delle vaccinazioni somministrate ai residenti del Primiero;
6. se corrisponde a verità che la Rsa non può accogliere nuovi ospiti per non aver raggiunto la soglia dell’80% di vaccinazioni;
7. quali azioni e interventi riserva il nuovo piano sanitario provinciale a zone periferiche come il Primiero per migliorare l’assistenza sanitaria.
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
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Cons. prov. Filippo Degasperi