Domani, con l’avvio dell’anno scolastico, si rinnoverà per studenti, famiglie e personale della scuola uno dei riti più suggestivi e formativi. Auguri e ‘in bocca al lupo’ vanno quindi rigorosamente e calorosamente estesi a tutti.
Purtroppo la legislatura che si chiude ha segnato una fase di crescente insofferenza da parte degli operatori della scuola soprattutto nei confronti dell’approccio burocratico-verticistico imposto dall’assessore competente e da chi, all’interno della macchina provinciale, lo ha seguito e assecondato nelle scelte.
Lo stato dell’Istituto di formazione professionale provinciale Pertini (materia nella quale la Provincia gode di competenza esclusiva) è un po’ il paradigma di come l’assessore lascia la scuola trentina e, in particolare, marca la visione che ha contraddistinto il suo operato .
Mentre per le scuole private ci sono soldi e onori con una torta da dividersi che lambisce i 50 milioni l’anno, per gli studenti del Pertini ci saranno (forse, dato che pare ci sia ancora parecchio da fare) i container. Mentre a Rovereto si sponsorizza la nuova scuola privata Steam, ospitata a tempo di record negli eleganti spazi del Polo Meccatronica, l’Istituto Pertini, nonostante le segnalazioni del suo ex dirigente (chissà come mai “ex”), crolla, mettendo a repentaglio la sicurezza di chi la scuola la frequenta.
Che dire poi della ritrosia a rispondere alle domande poste proprio sul ruolo della Provincia verso la neonata scuola privata? A 4 mesi le risposte ancora non ci sono: forse un segnale che qualcosa si vuole nascondere, certamente la conferma del poco rispetto per cittadini e consiglieri provinciali.
Soprattutto però fa molto rumore il silenzio delle categorie economiche che alla formazione dei giovani sembrerebbero talvolta interessate. Nessun commento sullo stato dell’Istituto Pertini e nessun commento nemmeno da quella sinistra ormai evidentemente evaporata, che nei tempi che furono si faceva paladina della scuola pubblica.
Conoscendo gli interventi di celebri ministri del Centrodestra (Moratti, Gelmini), è invece una fortuna che anche da lì non si siano battuti colpi.
Per parte nostra gli impegni sono chiari e declinati nel programma presentato sabato scorso: centralità per formare cittadini consapevoli, autonomia vera, superamento della delega agli enti privati, estromissione dei politici e dei loro condizionamenti per una scuola che torni a svolgere la funzione di motore di sviluppo per il territorio e di crescita sociale per chi la frequenta.
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Filippo Degasperi
Candidato presidente Provincia Trento per M5s