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DEGASPERI * ACCESSO ALLE SCUOLE MUSICALI: “PUNTIAMO ALL’UNIFORMITÀ DELLE TARIFFE” (PROPOSTA DI MOZIONE)

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14.39 - giovedì 1 febbraio 2018

Da sempre siamo impegnati per la valorizzazione del sistema delle scuole musicali trentine, ed in proposito abbiamo idee chiare su quello che dovrebbe essere il loro futuro, verso una maggiore razionalizzazione finalizzata ad agevolarne l’integrazione col sistema dell’istruzione.

Un primo passo lo avevamo già fatto con la modifica dell’articolo 19 della legge 15/2007. Un ulteriore passo lo abbiamo fatto oggi, con l’approvazione di una mozione che punta a sgravare le famiglie, standardizzando verso il basso le quote di frequenza, che oscillano mediamente tra i 600 e i 900 euro annui.

Ci preme inoltre difendere il merito, perchè crediamo sia fondamentale sostenere chi intende dedicarsi con impegno e serietà alla formazione musicale. Nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle avvierà una serie di incontri con tutti gli operatori del sistema delle scuole musicali trentine per raccogliere le criticità e le idee, in modo da confezionare una proposta condivisa per la prossima legislatura.

 

 

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Proposta di mozione n. 648. Uniformità delle quote di frequenza alle scuole musicali trentine.

La lettera b) del comma 5 dell’articolo 19 della L.P. 15/2007 è dedicata alla questione dell’uniformità delle condizioni di accesso alle scuole musicali. Secondo il dettato normativo dovrebbe essere la Giunta a stabilire, con propria deliberazione, tali condizioni uniformi. In realtà il principio dell’uniformità non si limita alle condizioni di accesso ma permea l’intero articolo 19, in virtù del quale la Provincia dovrebbe accompagnare le scuole musicali verso l’omogeneità e l’unitarietà della gestione, delle attività educative e formative e financo organizzative.

Al di fuori del nostro territorio al sistema della formazione musicale contribuiscono le scuole pubbliche Smim e i licei musicali. In Alto Adige il sistema è affidato a un unico organismo (pubblico) con quote di frequenza molto contenute anche a fronte di un riconoscimento contrattuale e professionale per i docenti ben differente rispetto a quello trentino.

In Trentino le quote di frequenza rimangono molto diversificate e oscillano tra i 600 e i 900 euro annui. Si tratta certamente di importi impegnativi che gravano sui bilanci delle famiglie contribuendo a quella disparità nelle opportunità formative che putroppo caratterizza anche il nostro contesto.

Nell’ottica della valorizzazione del merito un primo passo a sostegno di chi intende dedicarsi alla formazione musicale potrebbe essere il sostegno pubblico per i giovani musicisti, almeno fino al completamento degli obblighi scolastici, con l’obiettivo di standardizzare (come previsto dal dettato normativo) verso il basso le quote di frequenza.

Il sostegno potrebbe essere graduato anche in funzione della costanza dell’impegno e del rendimento, per esempio considerando tra i criteri anche il superamento delle prove di accesso ai percorsi accademici.

 

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Ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a

1) verificare la situazione delle quote di frequenza richieste oggi dalle scuole musicali del sistema trentino riportando l’esito della verifica alla competente commissione consiliare;

2) prevedere un meccanismo di sostegno agli iscritti al sistema delle scuole musicali che,
anche in applicazione della lettera b) del comma 5 dell’articolo 19, consenta di ridurre e uniformare le quote di frequenza in funzione della costanza, dell’impegno e dei risultati (anche accademici) conseguiti.

 

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Cons. prov. Filippo Degasperi

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