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DE GODENZ (UPT) – INTERROGAZIONE * LAVORO: « COSA INTENDE FARE LA PAT PER SOSTENERE I LAVORATORI STAGIONALI OCCUPATI IN TRENTINO E IN SERIA DIFFICOLTÀ ECONOMICA? »

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10.52 - lunedì 15 febbraio 2021

Continua il periodo negativo legato alla pandemia Covid-19 e con esso le difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori stagionali, residenti e non, che si trovano disoccupati – in molti casi da quasi un anno – a parte la breve parentesi della stagione estiva 2020, comunque evidentemente non sufficiente a sostentare una persona e la sua famiglia.
Come tutti sappiamo, sono circa 15.000 gli stagionali che nella nostra provincia sono occupati nel settore turistico-alberghiero e la maggior parte di questi si trova ormai senza alcuna forma di reddito, avendo finito anche la magra indennità di disoccupazione.

Per tali ragioni il consigliere Pietro De Godenz ha deciso di predisporre una interrogazione a risposta scritta nella quale chiede alla Giunta della Provincia Autonoma cosa intenda per l’appunto fare per sostenere concretamente i lavoratori stagionali solitamente occupati in Trentino e attualmente in stato di seria difficoltà economica e, ancora, se ritenga di avviare uno studio per definire interventi economici ad hoc a livello provinciale, da affiancare agli eventuali interventi statali, a vantaggio dei lavoratori stagionali disoccupati solitamente occupati in Trentino.

“Ho depositato l’interrogazione alla fine della scorsa settimana (11 febbraio)” ha spiegato De Godenz “quanto ancora sembrava possibile una ripartenza, seppur estremamente tardiva, della stagione invernale. Ora che anche questa ipotesi, con il passaggio del Trentino alla zona arancione e la chiusura di tutti gli impianti nazionali fino al 5 marzo, è tramontata, è ancora più urgente aiutare i lavoratori rimasti a casa. Come tutti concordano, non può bastare un bonus una tantum. Noi torniamo a chiedere alla Provincia d’intervenire a sostegno del reddito dei mesi passati, anche per chi dovesse tornare al lavoro per l’ultimo pezzo di stagione che ormai si ridurrebbe al periodo di Pasqua – ma ormai, ovviamente, quasi nessuno ci crede più e la situazione, se possibile, appare ancor più grave.

“Nelle ultime ore anche l’assessore Spinelli ha spiegato l’intenzione della PAT di intervenire con dei contributi speciali per i lavoratori del turismo ormai a casa da quasi un anno; trovo questo sia un passo primo positivo che auspico venga fatto al più presto. E’ nostro compito aiutare chi è in difficoltà, partendo dai lavoratori e dalle loro famiglie e senza scordare imprenditori e aziende.” ha concluso De Godenz

Sotto si riporta testo completo dell’interrogazione depositata giovedì 11 febbraio scorso.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Continua il periodo negativo legato alla pandemia Covid-19 e con esso le difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori stagionali, residenti e non, che si trovano disoccupati – in molti casi da quasi un anno – a parte la breve parentesi della stagione estiva 2020, comunque evidentemente non sufficiente a sostentare una persona e la sua famiglia.

Come tutti sappiamo, sono circa 15.000 gli stagionali che nella nostra provincia sono occupati nel settore turistico-alberghiero e la maggior parte di questi si trova ormai senza alcuna forma di reddito, avendo finito anche la magra indennità di disoccupazione.

Nonostante le voci di una prossima riapertura degli impianti di risalita e, quindi, di una possibile partenza, seppur estremamente tardiva, della stagione invernale, gli stessi lavoratori e i sindacati del settore si dicono estremamente preoccupati come confermato alla stampa in questi giorni anche da Paola Bassetti (fonte L’Adige) che ha dichiarato: “non siamo molto ottimisti. Anche se si riuscisse ad aprire il grosso del danno è fatto, perché si è perso tutto il periodo di Natale.”

“E l’eventuale riapertura” ha continuato “ci auguriamo che non diventi un alibi per non intervenire e aiutare questi lavoratori per i mesi che hanno perso. Non può bastare un bonus una tantum. Noi torniamo a chiedere alla Provincia d’intervenire a sostegno del reddito dei mesi passati, anche per chi dovesse tornare al lavoro per l’ultimo pezzo di stagione. Con meno di due mesi maturerebbero ben poco ai fini dell’indennità di disoccupazione. Noi chiediamo che si dia priorità alla salute, alla sicurezza e alla copertura economica dei lavoratori senza aspettare Pasqua”.

Sulla stessa linea anche la Uiltucs-Uil la quale, per bocca di Walter Largher ha espresso identica preoccupazione sottolineando come “la riapertura sarebbe certamente una cosa positiva, ma non mi aspetto granché, perché se va bene c’è davanti un mese e mezzo scarso e con il blocco della clientela estera temo che saranno pochi gli alberghi che decideranno di aprire effettivamente. Forse sarebbe bene già iniziare a pensare cosa fare per la stagione estiva e anche per il periodo dopo Pasqua, in un tavolo con la Provincia e le parti sociali.”

Stesso tono usato anche dagli albergatori preoccupatissimi perché molti lavoratori stagionali si sono, data l’insicurezza di un impiego turistico, riversati nel commercio e a oggi non è dato sapere se decideranno di fare il percorso inverso, con il rischio di trovarsi senza lavoratori quando la macchina dell’accoglienza turistica ripartirà.

Certamente, una riapertura, anche parziale, consentirebbe alle lavoratrici e ai lavoratori stagionali di lavorare – per circa due mesi – e poi richiedere almeno la Naspi.

Tutti, lavoratori, imprenditori, sindacati ed esperti del settore concordano però sul fatto vada trovata una soluzione in fretta, non solo aspettando il nazionale con Ristori e quant’altro ma utilizzando fondi di solidarietà e predisponendo nuovi aiuti in chiave trentina, in particolare per gli stagionali residenti nelle nostre valli, al fine di sostenerli e permettere al sistema di non collassare e di reagire, mantenendo vicino a sé i propri occupati che spesso sono professionisti estremamente validi e attivi sul territorio della nostra Provincia da anni.

 

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Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere

cosa intenda fare per sostenere concretamente i lavoratori stagionali solitamente occupati in Trentino e attualmente in stato di seria difficoltà economica

se intenda avviare lo studio per definire interventi economici ad hoc a livello provinciale, da affiancare agli eventuali interventi statali, a vantaggio dei lavoratori stagionali disoccupati solitamente occupati in Trentino

Secondo quanto previsto dal regolamento interno chiedo risposta scritta.

 

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cons. Pietro De Godenz

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