Carenza di medici, il Trentino autonomo avvii una facoltà per i medici di montagna. Iniziativa per sfuggire ai limiti nazionali dell’accesso all’università e alle scuole di specializzazioneDi medici laureati in Italia ce ne sarebbero a sufficienza, peccato che debbano affrontare la forca caudina della scuola di specializzazione, che garantisce al momento l’accesso alla professione solo per due terzi dei laureati totali alle facoltà di medicina italiani. Così, oltre a sprecare le risorse spese nella formazione universitaria di qualche migliaio di persone, si vengono a creare disservizi sul fronte dell’utenza, con la popolazione, specie quella degli ambiti territoriali più disagiati come la montagna dolomitica, di validi professionisti.
Lancio una soluzione: che la provincia di Trento, grazie alla speciale autonomia di cui gode, attivi una nuova facoltà di medicina con annessa specializzazione per formare medici specialisti da utilizzare negli ospedali e nei poliambulatori di montagna. L’autonomia del Trentino ha le risorse per realizzare un siffatto scenario, magari pure per formare medici specializzati soprattutto per le specifiche patologie delle popolazioni che vivono in montagna. Potrebbe essere un grimaldello per ovviare alla carenza di medici nei prossimi anni, visti i pensionamenti già programmati.
Spero vivamente che l’assessore alla sanità del Trentino possa cogliere questa proposta per dare una risposta che affligge tutti i territori di montagna delle Dolomiti e delle Alpi.
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On. Dario Bond