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LANCIO D'AGENZIA

DAL SETTIMANALE DIPIÙ * SCRIVE FRANCESCO CORDELLA, AUTORE DELL’ARTICOLO SULLA SANTITÀ DI FRIZZI

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11.16 - giovedì 12 aprile 2018

Dal Settimanale Dipiù. Scrive Francesco Cordella, autore dell’articolo sulla santità di Frizzi.

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Ho letto con stupore che la mia intervista a padre Romano Gambalunga, postulatore che si occupa delle cause dei santi, uscita sul numero 15 del Settimanale Dipiù e dedicata a Fabrizio Frizzi, ha suscitato non solo discussioni ma anche polemiche.

Molti siti Internet hanno riportato alcune considerazioni del postulatore, che dice di essere stato frainteso sul concetto di “fama di santità” sulla figura di Fabrizio Frizzi. Non ho frainteso niente e, risentendo la registrazione dell’intervista, ho scritto ciò che mi è stato detto da padre Gambalunga.

Io non ho mai chiesto né mi sarei mai permesso di chiedere se Fabrizio Frizzi è Santo, pur riconoscendo le sue grandi qualità di bontà e umanità.

Io ho semplicemente chiesto a padre Gambalunga una sua opinione su un fenomeno oggettivo che si è verificato dopo la scomparsa di Frizzi: il conduttore è stato acclamato dai suoi colleghi, dai suoi amici e, a furor di popolo, da migliaia di persone; anche perché nei giorni di Pasqua molte persone sono andate a pregare sulla tomba di Frizzi mormorando commosse: “Sei un Santo”.

Questo è stato scritto e questo padre Gambalunga, su mia richiesta, ha commentato. I processi di santificazione sono lunghi e il fenomeno della gente può fare pensare: “Santo subito”.

In realtà, al momento, non si può negare che dal popolo che si commuove per Frizzi nasca la fama di santità, punto di partenza per il processo di canonizzazione: questo ha detto padre Gambalunga e questo ho scritto.

Ma né padre Romano Gambalunga ha detto, né io come giornalista ho scritto, né il Settimanale Dipiù ha pubblicato che Fabrizio sarà fatto santo o che per lui si aprirà un processo di canonizzazione.

Del resto nell’intervista è stato precisato da padre Romano che non si può avviare un processo di canonizzazione se non sono passati almeno cinque anni dalla morte di una persona.

Ripeto che la registrazione, a richiesta, è in mio possesso e può essere sentita.

 

Francesco Cordella

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