Ennesimo caso di compravendita tra privati di beni, oggetto di truffa da parte dell’acquirente: ci si trova, si vede il veicolo, l’orologio, la barca e si accetta come forma di pagamento l’assegno circolare non trasferibile. Nella maggior parte dei casi, prima di accettare l’assegno e consegnare il bene, la parti vanno in banca e chiedono al bancario se l’assegno è “buono”! In caso di risposta orale positiva e incasso dell’assegno, la banca è responsabile per eventuali frodi verso il consumatore.
Qui il nostro comunicato sul ricorso vinto da un consumatore trentino:
Il principio è quello dell’affidamento del consumatore, debole, perché non informato, rispetto alla banca, operatore professionale, a conoscenza delle regole e del mercato.
Il Collegio di coordinamento dell’Arbitro Bancario e Finanziario con la decisione 7283 di data 2.4.2018 ha chiarito che la banca è responsabile tutte le volte che non effettua un’adeguata verifica della correttezza del titolo e della disponibilità delle somme dallo stesso riportate (ad esempio una conferma scritta della banca emittente, l’esatta identificazione del funzionario della banca che ha fornito le informazioni ecc.). La decisione è disponibile qua:
Abbiamo predisposto una lettera tipo per richiedere il risarcimento alla banca in caso di incasso di assegno successivamente risultato contraffatto:
Il CRTCU è a disposizione dei consumatori per informazioni e assistenza su problemi bancari e finanziari telefonando allo 0461984751 o via email info@centroconsumatori.tn.it