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COSTI POLITICA: DEGASPERI, ANCHE IN TRENTINO AL PD L’OBOLO DEI NOMINÀTI?

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10.33 - sabato 2 settembre 2017

(Fonte: Filippo Degasperi) – Anche in trentino al Pd l’obolo dei nominati? Nelle ultime ore trova riscontri effettivi e si palesa dunque come solida conferma quello che era un sia pur forte sospetto emerso a seguito di inchiesta giornalistica di Franco Bechis: il Partito Democratico ha costruito un efficiente sistema di auto-finanziamento, un sistema tanto oliato negli ingranaggi quanto deprecabile per le sue modalità operative.

Nero su bianco, regolamenti federali del Pd suggellano la clausola secondo cui, nelle amministrazioni guidate dallo stesso, i manager di nomina pubblica devono rinunciare ad una percentuale del proprio stipendio, variabile per città e territorio, accettando una sorta di tassazione coattiva finalizzata a rimpinguare le casse del partito.

Verrebbe spontaneo pensare ad un obolo imposto ai malcapitati a titolo di riconoscenza per la nomina ricevuta “in dono”. Siffatta prassi implica un abbrutimento della politica nobilmente intesa, determinando per converso il disvelarsi di un’ipocrisia gestionale che costituisce un chiaro oltraggio verso i cittadini e la salvaguardia del bene collettivo.

Anche in terra nostrana i nominati non sono esenti dal “tributare onori” al padrone che ha messo per loro “la buona parola”, necessaria al conferimento di incarico pubblico. Dirigenti, presidenti, consiglieri, sindaci di società ed enti partecipati dalla Provincia sono tenuti a sostenere le attività del partito mediante un contributo minimo secondo le fasce di indennità percepita. Le percentuali vanno dal 10% per le indennità fino a 6mila euro annui al 30% per quelle che superano i 72mila. La previsione è contenuta negli artt. 9 e 10 del Regolamento finanziario provinciale del Pd Trentino.

Abbiamo depositato un’interrogazione per fare chiarezza e per far sapere ai trentini dove finiscono i loro soldi. I dubbi che il Movimento 5 Stelle si pone sono molti, ma uno più degli altri non trova pace: può ritenersi davvero rispettato il requisito dell’indipendenza e assenza di conflitti di interesse in questi soggetti, se il loro operato è vincolato da interferenze politiche?

 

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