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CORTE SOLIDALE MEZZOLOMBARDO – PATRIZIA PACE * PARROCCHIA S. STEFANO DI MORI: MESSA 14 GENNAIO 2018 ORE 10

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09.58 - mercoledì 10 gennaio 2018

Alcune Associazioni ed Enti che già collaborano tra di loro e che negli anni hanno realizzato vari progetti, nel 2016 decidono di allargare la rete delle relazioni concetrandosi sul tema dell’inclusione. Prende vita la Corte solidale una fucina di idee promossa dalla Cooperativa Dal Barba, Cooperativa Amalia Guardiani, Cooperativa Villa Maria.

Il gruppo decide di rivolgersi a Patrizia Pace la quale, con il suo team ed una rete relazionale forte e consolidata nel tempo, ha ideato, coordinato e realizzato alcuni eventi alla cui base sta il comune denominatore di mettere assieme volontari e professionisti che per mission e sensibilità provengono da mondi differenti e giovani ragazzi frequentanti le scuole professionali con la voglia di impegnarsi in progetti extracurricolari finalizzati all’inclusione e alla solidarietà, mettendoci cuore e passione a dispetto di una vita fragile.

Fin dai primi incontri il gruppo matura il desiderio di intraprendere un percorso che porti da un lato ad intrecciare sempre più le maglie della rete relazionale e della collaborazione tra associazioni e dall’altro a mettere in evidenza le molteplici competenze che le persone diversamente abili possono sviluppare se adeguatamente stimolate.

Viene organizzata Gira&Volta. Una grande manifestazione che coinvolge 15 associazioni unite per promuovere l’inclusione sportiva. Il programma è articolato in un convegno con servizio di interpretariato a cura dell’ENS “Al traguardo in modi diversi” che vede la partecipazione di atleti e società che raccontano la loro esperienza, un percorso ciclopedonale non competitivo, laboratori creativi e punto ristoro curato in collaborazione tra un’associazione di inclusione lavorativa ed i ragazzi di alcune scuole professionali.

Durante tutto il 2017 vi è un susseguirsi di progetti nati dalla convinzione che solo assieme si aprono i “recinti dorati” e si superano gli ostacoli fisici ma soprattutto culturali che possono precludere la vera inclusione tra abili e diversamente abili!

In questo conteso relazionale Patrizia Pace sollecitata da alcune famiglie e dal gruppo della Corte solidale, matura l’idea di presentare al Vescovo di Trento, monsignor Tisi la specifica richiesta di poter partecipare ad una Messa “ordinaria” in Duomo ma celebrata da lui in persona e durante il periodo di Natale permettendo di utilizzare i mezzi comunicativi (e non) indispensabili a favorire la partecipazione attiva delle persone diversamente abili.

La volontà è quella di dimostrare che un percorso di inclusione passa innanzitutto dalla condivisione di momenti significativi della vita di ognuno di noi, dalla relazione fatta di attimi ed emozioni vissute assieme, dalla spiritualità “senza barriere “, dalla gioia di poter dire “noi ci siamo”!

Usare linguaggi plurimi significa aspirare ad una comunicazione inclusiva, che ti costringe sempre ad avere il pensiero dell’interlocutore. è una comunicazione “difficile”, che deve tenere presente tutte le connessioni con la più ampia rete di segni e significati in cui siamo immersi e che noi “abili parlanti” diamo spesso per scontato.

La comunicazione inclusiva non è lineare, ma ha tante facce e si apre al mondo, ricordandoci e ammonendoci che nessuno è realmente incapace di comunicare e che ogni essere umano riesce a farlo con qualsiasi oggetto, suono, gesto, immagine e profumo che lo circonda. Ma solo se gliene diamo la possibilità.

L’esperienza della Messa in Duomo è indimenticabile, le 24 organizzazioni che partecipano all’iniziativa sono entusiaste e si centra subito il primo obiettivo cioè quello di diffondere sul territorio il desiderio di ripetere l’esperienza tanto è vero che vengono invitate a riproporre la Messa Aumentata presso la Parrocchia di S. Stefano a Mori il giorno 14 gennaio ore 10.00.

Particolarmente stimolante ed interessante è stato l’invito perché è arrivato da parte di un gruppo di giovani cresimandi che stanno affrontando il tema del dono, aspetto questo che ha fortemente caratterizzato sia l’omelia del Vescovo Tisi sia l’introduzione all’eucarestia con la consegna dei doni all’altare.

 

 

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Patrizia Pace

coordinatrice del progetto

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