La Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, riunita in videoconferenza, ha approvato, con le delibere nn. 3 e 4/2020, le Linee guida per le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti sui rendiconti delle Regioni e delle Province autonome per l’anno 2019 e le Linee guida per i Collegi dei revisori dei conti sui bilanci di previsione delle stesse amministrazioni regionali per gli esercizi 2020-2022.
Il primo documento fornisce le indicazioni per ricostruire il quadro economico-finanziario di riferimento per la valutazione dei provvedimenti che saranno adottati dagli enti nell’attuale fase emergenziale.
Tra i profili sotto la lente della Corte, in particolare, si segnalano le analisi sul risultato di amministrazione, lo stato dell’indebitamento e gli equilibri di cassa, inscindibilmente collegati al mantenimento di quelli finanziari complessivi, mentre sono previsti focus specifici su modalità di ripiano delle varie componenti del disavanzo, somme incamerate e utilizzate a titolo di anticipazioni di liquidità, corretta costruzione del Fondo pluriennale vincolato e adeguatezza degli accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità.
Le Linee guida sui bilanci di previsione delle Regioni e delle Province autonome per gli esercizi 2020-2022, invece, segnano il momento conclusivo delle analisi condotte sul ciclo di bilancio, al fine di stabilirne il grado di affidabilità e di valutarne la capacità di prevenire fenomeni di squilibrio.
Il difficile contesto programmatorio, determinato dall’epidemia da Covid-19, produrrà sensibili scostamenti rispetto alle originarie previsioni di bilancio per effetto della ridotta riscossione tributaria e della contestuale espansione della spesa sanitaria, con conseguente ridefinizione degli obiettivi di finanza pubblica e dei vincoli previsti per gli enti regionali, ma sarà questa l’occasione per rappresentarne opportunamente le cause e valutare le criticità innescate dall’emergenza.
In continuità col passato, è stato mantenuto l’impegno a ridurre al minimo gli oneri informativi di dati contabili, attraverso l’utilizzo, ormai consolidato, delle banche dati pubbliche.
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