Prendo lo spunto da una interessante lettera aperta (154 i librai firmatari), frutto del lavoro collettivo di discussione e confronto all’interno del Gruppo Led – Librai Editori distribuzione in rete, che ha voluto aprire un dibattito sulla riapertura delle librerie a partire dal 14 aprile. La domanda è: fino a quando saranno in vigore le misure di restrizione alla circolazione delle persone (3 maggio pare) che senso ha aprire le librerie? A che condizioni verranno riaperte?
Non viene messa in discussione la legittima necessità delle librerie di riprendere l’attività e dare uno stipendio ai propri dipendenti. L’economia editoriale già in tempi normali non è florida. In questo periodo di emergenza molte librerie si sono reinventate sui canali digitali, hanno raccontato libri a distanza, hanno organizzato vendite on line o la consegna a domicilio, in modo da continuare a far circolare la cultura e fare rete con i lettori.
I libri sono certo un bene primario per l’anima e per la conoscenza, permettono di viaggiare con la fantasia anche quando si è costretti a casa e quindi sono utilissimi.
Se riapertura deve essere, sono stati messi a disposizione delle librerie gli strumenti per la sanificazione dei locali, per la prevenzione e la sicurezza da mettere in atto per garantire una serena fruizione degli spazi? Il lavoro del libraio è a stretto contatto con l’acquirente e se non correttamente regolato può portare a rischi per la sicurezza sanitaria. Chi frequenta le librerie ha l’abitudine di toccare i libri, sfogliarli. Sono previste delle procedure di sanificazione dei libri? Diversi governatori, come quelli di Piemonte e Lombardia, hanno deciso di mantenere chiuse le librerie. Anche la Regione Lazio pare ufficializzerà nelle prossime ore con un’ordinanza la riapertura di librerie e cartolibrerie al 20 aprile.
Quale è la posizione della Provincia di Trento? Se intende ufficializzare la riapertura domani, su che basi pensa di potere assicurare la piena sicurezza per i lavoratori e gli acquirenti?
Secondo quesito: dal 4 maggio con tutta probabilità vi sarà la libera circolazione della popolazione con la mascherina e il mantenimento della distanza di sicurezza.
Le mascherine, per quanto sia possibile la loro sanificazione, dopo due o tre utilizzazioni andranno gettate. La Provincia può garantire che dal 4 maggio (mancano tre settimane!) chiunque uscirà di casa per recarsi al lavoro potrà contare sulla dotazione necessaria di mascherine?
E’ stata valutata la possibilità di fornire gratis le mascherine a tutta la popolazione (le due finora fornite sono poche)? A nessuna persona che riprenderà il lavoro dovrà mancare ogni giorno un dispositivo di protezione.
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Cons. Lucia Coppola