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COPPOLA (FUTURA) – INTERROGAZIONE * ORSI: « LA PAT È A CONOSCENZA DELL’EPISODIO CHE HA VISTO DUE PERSONE A BORDO DI UNA PANDA INSEGUIRLI IN VAL RENDENA? »

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16.24 - giovedì 28 maggio 2020

La crisi economica e sanitaria che ha travolto anche il nostro territorio in questi mesi ci ha posti di fronte a nuovi problemi e incertezze. Questo però non significa che non possiamo volgere lo sguardo anche su altre realtà che comunque ci riguardano.

Ho visionato con sgomento il video relativo a due persone che a bordo di una Panda 4X4 inseguono a forte velocità due orsi lungo una strada forestale della val Rendena. Pare che il video sia stato girato circa 20 giorni fa in val San Valentino (Val Rendena), e che la Forestale ne fosse a conoscenza.

L’orsa, riconoscibile dalla zoppia con la quale cercava scampo dalla crudeltà e stoltezza dei disturbatori, pare fosse F20. Vicino a lei il suo cucciolo.

Il comportamento incivile delle persone a bordo dell’utilitaria lascia attoniti. Difficile immaginare che tipo di divertimento si possa trarre dal terrorizzare due orsi e pare purtroppo che quello descritto non sia un caso isolato, anzi l’ultimo di una lunga serie.

Ritengo che poco si possa fare per “educare” al rispetto persone che evidentemente sono prive delle basi elementari della civile convivenza. Ritengo che il solo modo per disincentivare questo tipo di “attività ludica” sia comminare pesanti multe pecuniarie.

Prendiamo come esempio il comportamento esemplare tenuto dal ragazzino e da suo padre che recentemente a Sporminore hanno incontrato l’orso.

E’ noto che l’accettazione della presenza dell’orso da parte della popolazione è diminuita negli anni anche a causa della diffusione di falsità finalizzate a fomentare la paura.

L’orso non è un peluche e quindi in sua presenza è necessario evitare atteggiamenti di minaccia, per esempio mandando incontro i cani che possono scatenare reazioni di paura e aggressività. Ritengo importante invece fare crescere nella popolazione la cultura dell’accoglienza di questi grandi mammiferi e ricordare che l’orso fa parte, oltre che del nostro ecosistema, anche della nostra cultura.

Proteggendo l’orso tuteliamo l’ambiente in cui vive, le montagne, e quindi siamo noi stessi a trarne beneficio vivendo in un territorio non degradato, sano e funzionalmente integro. Perché l’orso ha sempre fatto parte degli ecosistemi alpini, le nostre montagne sono ancora idonee a ospitare una popolazione vitale e stabile di orso, come ha dimostrato lo studio di fattibilità prodotto prima dell’inizio del progetto di reintroduzione finanziato dalla comunità europea, LIFE Ursus.

La sua presenza stabile, in un’area come il Trentino densamente antropizzata, solleva indubbiamente conflitti anche gravi con l’uomo. L’orso può infatti causare danni alle attività umane, in particolare alla zootecnia e all’apicoltura, incrinando la soglia di tolleranza nei suoi confronti. Spesso in zone ricche di cibo “facile” gli orsi meno timidi e spaventati dalla presenza umana imparano presto a frequentarle per alimentarsi. Questi orsi rappresentano un bassa percentuale dell’intera popolazione e su di essi si deve agire per mantenere alto il livello di elusività della popolazione nel suo complesso e ridurre pertanto i possibili danni e i conseguenti conflitti.
La possibile convivenza tra l’uomo e l’orso è indissolubilmente legata a come vengono gestiti i conflitti che possono nascere, ovvero come le amministrazioni saranno in grado di sostenere la prevenzione dei danni che l’orso potrà causare e un’efficace rifusione dei danni stessi.

Il futuro dell’orso sulle Alpi dovrà necessariamente passare attraverso l’acquisizione di una maggiore sensibilità e “coscienza” ecologica da parte dell’uomo, attraverso un’efficace mitigazione dei conflitti, una corretta educazione alle regole della convivenza e del rispetto reciproci.

Una pacifica convivenza è possibile.

 

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Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:

se siano a conoscenza dell’increscioso episodio che ha visto due persone a bordo di una Panda inseguire e terrorizzare degli orsi in val Rendena;

se hanno notizie circa l’individuazione delle persone protagoniste del video;

se è vero che la Forestale fosse a conoscenza del video e, se sì, quali provvedimenti o indagini ha intrapreso per risalire ai colpevoli di tale comportamento;

se analogo inseguimento automobilistico avvenuto di recente a Nago da altra persona ai danni di un altro orso, sia stato sanzionato e in che misura, posto che il protagonista era facilmente rintracciabile su Facebook e la cui identità è conosciuta anche dal sindaco di Nago, che ha rilanciato il video;

quale sia l’entità della sanzione prevista per molestie alla specie protetta, che sarà inflitta ai due protagonisti qualora siano individuati

se ritengano utile, per disincentivare atteggiamenti come quello riportato, aumentare l’importo delle multe e adottare iniziative informative immediate che scoraggino tali comportamenti scorretti;

se l’orsa inseguita è F20, come molti ritengono, considerata la sua zoppia alla zampa posteriore sinistra;

se corrisponde al vero che il danno subito alla zampa sia da ricondurre ad un colpo di fucile che l’ha colpita in un recente passato o la ferita sia stata provocata da un laccio di bracconieri o altra causa;

se abbiano notizie di altri episodi di violenza e bracconaggio contro gli orsi nell’ultimo anno;

se, considerata l’importanza che riveste la presenza dell’orso sul nostro territorio e in quello europeo, testimoniata dal suo inserimento tra le specie maggiormente protette dalle leggi e convenzioni nazionali, europee e internazionali, si intende implementare una corretta comunicazione sui grandi carnivori a beneficio di una maggiore comprensione e consapevolezza da parte della popolazione;

se, come affermato da esperti, il rischio di scomparsa degli orsi non può dirsi scongiurato in quanto il numero di esemplari ancora complessivamente non sufficiente rende la popolazione fortemente vulnerabile, anche per il problema della consanguineità tra gli individui, sia per la mortalità naturale o causata dall’uomo, quali azioni si intenda intraprendere affinché l’orso sia tutelato e protetto;

se riguardo al problema della consanguineità sia previsto un “rinsanguamento” con l’immissione di nuovi esemplari;

a che punto sia l’attuazione dell’ordine del giorno n. 32 approvato 25 luglio 2019 sulle iniziative tese a migliorare la gestione dei grandi carnivori e a potenziare la tutela degli allevatori.

 

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Cons. Lucia Coppola

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