Ormai è chiaro a tutti che il presidente Fugatti e l’assessora Segnana hanno dei problemi sulla comunicazione dei numeri.
Persino il dott. Ferro ha dichiarato che i positivi in Trentino sono circa diecimila mentre quelli comunicati ufficialmente sono circa 3000.
Meno grave, ma comunque emblematico della difficoltà a gestire oltre che i dati anche la comunicazione è la discrepanza sorta tra il dato fornito dalle farmacie circa il numero dei tamponi effettuati (qualche migliaia) e quelli comunicati dall’assessora Segnana (solo 500 tamponi).
Per fortuna i tamponi che si stanno effettuando sono tanti e si spera che cresca il numero delle farmacie che saranno in grado di aderire al progetto.
Il presidente dell’associazione titolari di farmacia ha dichiarato che sarebbe importante slegare i tamponi dall’impegnativa del medico, analogamente a quanto sta facendo l’Alto Adige. Più tamponi vengono effettuati più facile sarà gestire la pandemia.
Altro nodo la necessità di reperire infermieri e personale medico per l’esecuzione dei tamponi e la necessità di attivare velocemente corsi di formazione per poter garantire l’operatività ottimale del progetto.
Tutto ciò premesso interrogo il presidente della Provincia e l’assessora competente per sapere:
la motivazione per la quale è stato reso pubblico un numero così basso di tamponi antigenici effettuati dalle farmacie rispetto ai valori reali;
se non ritenga opportuno mettere nelle condizioni le farmacie di effettuare tamponi antigenici anche senza prescrizione del medico curante;
la tempistica riguardo l’effettuazione di corsi di formazione per operatori addetti all’effettuazione di tamponi antigenici presso le farmacie e quali altre proposte intende avanzare per ovviare alla difficoltà di reperimento di infermieri e personale medico.