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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * ZONE AGRICOLE: « CORNACCHIE E GHIANDAIE, CON QUALI CRITERI È STATO DECISO IL NUMERO DI CAPI DA ABBATTERE? »

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09.43 - lunedì 24 maggio 2021

In base al Piano provinciale di controllo della cornacchia nera, grigia e della ghiandaia, che si ipotizza rinnovato dopo la scadenza avvenuta il 31 dicembre 2020, la Provincia di Trento ha in questi giorni disposto la cattura e soppressione di 1000 cornacchie e 500 ghiandaie. La motivazione è quella di contenere i danni provocati da queste due specie animali che si esplicitano nella asportazione di semi non maturi e dalla “beccata” di frutta e piante.

Secondo il Piano i metodi di controllo ecologici costituiscono validi strumenti di contenimento di eventuali danni arrecati dalle specie. Si può fare uso di dissuasori acustici – visivi – meccanici e sostanze repellenti. Ma non solo, protezione acustica tramite “cannoncini” che con il rumore degli scoppi allontanano gli uccelli. Sagome dissuasive, protezioni meccaniche.

Evidentemente questi metodi ecologici non sono stati attuati considerato l’alto numero di cornacchie e ghiandaie che si intendono abbattere. Si ipotizza la cattura degli uccelli attraverso un richiamo che è nella gabbia, vi entrano, non possono più uscire, vengono prelevati e uccisi. Vengono colpiti violentemente contro uno spigolo vivo di un masso o con un bastone sul capo. Le gabbie vengono ubicate in posti idonei e lasciate in loco anche per molti giorni, senza che il personale spesso vada a visionarle. Oppure si ricorre all’abbattimento con fucile qualora risulti inefficace l’uso delle gabbie trappola.

Opinione comune è che la cornacchia per esempio sia il prototipo dell’animale dannoso. Se, essendo una specie onnivora, può senz’altro causare dei danni, analizzando il suo comportamento in una cornice più ampia ecologica, di relazione, scopriamo che questo uccello è importante per altre specie. Rappresenta una componente importante per il controllo naturale di alcune specie di insetti e in generale dei roditori.

Ricordo che la biodiversità è l’espressione della molteplicità della vita in tutte le sue forme e comprende la grande varietà e la moltitudine di organismi vegetali e animali, che vivono sul nostro pianeta, negli habitat più disparati. Gli organismi sono legati tra loro da un intreccio di relazioni complesse e delicate che permettono a tutti di avere un ruolo funzionale al benessere di tutto l’ecosistema. Anche le cornacchie e le ghiandaie ne fanno parte.

Ricordo altresì che il controllo della fauna dovrebbe essere svolto nel rispetto del dettato di cui all’art. 19, comma 2, della L. 11 febbraio 1992, n. 157 (utilizzo di metodi ecologici), su parere dell’Ispra.

Inoltre il concetto di animale “nocivo”, di cui all’art. 4 del R.D. 5 giugno 1939, n. 1016, è stato da tempo abrogato.

 

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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

con quali criteri è stato deciso il numero di capi da abbattere e se la cattura è limitata esclusivamente nelle zone agricole, dove le due specie di uccelli possono arrecare danni;
se sono stati messi in atto metodi ecologici di dissuasione all’avvicinamento delle due specie alle colture agricole;

se non ritenga che sia necessario ricorrere ad ogni mezzo utile ad evitare la soppressione di questi uccelli, sempre cruenta, considerato tra l’altro che in natura svolgono l’ importante ruolo, essendo insettivori, di mantenere un equilibrio nella biodiversità che va sempre perseguito.

 

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Cons. Lucia Coppola

consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde

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