Ricordiamo tutti la piena ed esondazione del fiume Sarca che all’inizio di ottobre ha provocato danni ad Arco, a Caneve e nel Linfano. Il fiume Sarca nasce dai ghiacciai dell’Adamello e sfocia nel Lago di Garda. Nel mezzo, un corridoio ecologico fatto di valli alpine impervie e selvagge, zone collinari di grande bellezza, ambienti naturali preservati, paesaggi storico-culturali straordinariamente caratterizzati.
Il Parco Fluviale del Sarca si estende lungo gli 80 km dell’asta del fiume. L’acqua diventa così un filo conduttore che unisce territori molto diversi ma ugualmente suggestivi. Un ambiente di alto valore ambientale.
Ora gli interventi di sistemazione del fiume lo hanno ridotto alla stregua di un canale. Recentemente il Presidente del Parco Gianfranco Pederzolli ha indirizzato una lettera alla Provincia chiedendo un confronto e la convocazione del Forum territoriale previsto dall’Accordo di programma del Parco Fluviale Sarca per cominciare a individuare le soluzioni migliori per garantire la sicurezza della comunità nel rispetto dell’ecosistema fluviale.
Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
chi ha eseguito la messa in sicurezza del fiume Sarca dopo l’esondazione, provocando attraverso lo sbancamento e il dragaggio gravi danni all’ecosistema;
se intende accogliere favorevolmente la proposta del Presidente Pederzolli per la convocazione immediata del Forum Territoriale, previsto dall’Accordo di programma del Parco Fluviale del Sarca.
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Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde