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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * COVID: « PERCHÈ FUGATTI IGNORA LE CRITICHE DI UN QUOTIDIANO NAZIONALE, DI UN EX RETTORE DELL’UNIVERSITÀ TRENTINA E DI UN EX DIRIGENTE DELL’APSS? »

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09.43 - mercoledì 16 dicembre 2020

Giovedì 10 dicembre 2020 il dott. Giuseppe Parolari, già dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale ha affermato: “Dati incompleti per far fare bella figura al Trentino”. Ha poi proseguito: “Situazione grave legata anche alla vocazione turistica della nostra provincia. Abbiamo corso un bel rischio nel rimanere zona gialla, quando non lo meritavamo”.
L’ex rettore dell’università di Trento Davide Bassi, che analizza l’evoluzione dell’epidemia ha dichiarato “Anche se da una decina di giorni la Provincia Autonoma di Trento è costretta a rivelare i dati completi sui contagi da Sars-CoV-2, nulla ci è stato detto su quanto è avvenuto durante lo scorso mese di novembre”.

Un quotidiano nazionale romano titola: “Covid-19, l’epidemia nascosta di Trento, tamponi fantasma e dati fasulli”. Il commento è significativo: “C’è uno spicchio d’Italia libera dall’epidemia, o meglio, dove per miracolo il Sars Cov-2 gira pochissimo ed ha colpito appena lo 0,45% della popolazione, meno della metà dell’1%, registrato ieri dalla media italiana e ben quattro volte meno dello stesso dato del Veneto e della Campania”. L’articolo del giornale è dedicato all’analisi dei dati della provincia di Trento e alla gestione dei dati con “trucchetto” per abbassare il numero di positivi totali. Con obiettività sottolinea la gestione della recente pandemia in Trentino e spiega ciò che è già accaduto a maggio, quando il governatore Fugatti aveva deciso di interpretare a modo suo una circolare del Ministero, riuscendo a far passare, da un giorno all’altro, la Provincia di Trento da territorio problematico a territorio Covid free.

Sulla seconda ondata le critiche sulla affidabilità dei dati forniti dalla Provincia sul Covid-19, avanzate dal prof. Bassi ex rettore dell’Università di Trento, sono state innumerevoli, senza alcuna risposta convincente da parte del Presidente e dell’assessora alla Sanità. Sembrerebbe che dal 1° novembre il Trentino abbia praticamente smesso di verificare i positivi trovati con i tamponi antigenici con il tampone molecolare, procedura che invece hanno continuato a seguire le altre regioni.

Nel gruppo dei positivi sono finiti solo quelli individuati con il tampone molecolare e così il Trentino sarebbe riuscito a non conteggiare 2/3 dei positivi trovati; al contrario con il tampone molecolare si continuava a verificare la guarigione del paziente e quindi si contavano tutti i guariti, anche quelli trovati con gli antigenici. Con il risultato che nell’ultima settimana di novembre, praticamente tutti i giorni, il numero dei guariti è risultato superiore a quello dei positivi. Ritengo che, se quanto riportato dalle fonti citate corrisponde al vero, il governatore Fugatti ha nascosto la reale gravità del contagio sul territorio.

Il quotidiano romano riferisce anche il commento dell’ex rettore trentino Davide Bassi, che da tempo contesta, numeri alla mano, le comunicazioni provinciali ritenendole significativamente sottostimate: «È uno scandalo indegno di una società europea, come quella trentina, con la trasparenza nel dna. Tre domande chiedono una risposta: chi deve pagare per la maggiore mortalità provocata dal basso allarme diffuso nel Trentino? Quali danni sono stati fatti a Regioni limitrofe che si sono comportate correttamente chiudendo scuole o attività economiche? E perché il Ministero e l’Istituto Superiore di Sanità si fanno prendere per il naso?».

Sono domande che impongono al presidente Fugatti una risposta precisa.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

1. se non ritenga di smentire quanto ha affermato il quotidiano romano che titola: “Covid, l’epidemia nascosta di Trento, tamponi fantasma e dati fasulli” con una esauriente e convincente risposta, fornendo reali motivazioni a giustificazione del comportamento della Giunta provinciale;

2. se ritenga di rispondere ai quesiti formulati dall’ex rettore dell’Università di Trento prof. Bassi, riportati in premessa, il cui rigore scientifico e la competenza professionale nessuno mette in discussione;

3. se non ritenga utile rispondere alle affermazioni del dott. Parolari, già dirigente dell’Azienda sanitaria, affermazioni precise e ben documentate.

 

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Cons. Lucia Coppola

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