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COPPOLA E GHEZZI (FUTURA) * MINORI E ADOZIONI: « LA DESTRA CAVALCA BIBBIANO E SPARGE I VELENI DELL’OMOFOBIA »

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15.31 - mercoledì 30 ottobre 2019

La destra cavalca Bibbiano e sparge i veleni dell’omofobia. La lettura dell’articolo che il Trentino dedica oggi al convegno di Rovereto, promosso dai Fratelli d’Italia, sul tema delle adozioni, lascia sconcertati, per varie ragioni. Anzitutto le accuse generiche e prive di riscontro su un tema molto delicato (e spesso doloroso per le persone coinvolte) andrebbero evitate. Se si è in presenza di casi concreti di violenze o abusi bisognerebbe informare rapidamente la Magistratura evitando strumentalizzazioni politiche, come in parte è successo a Bibbiano, senza con ciò negare gravi responsabilità a carico di un ristretto gruppo di persone (su cui peraltro non vi è ancora un pronunciamento definitivo della Magistratura).

La vicenda ha pure un grottesco risvolto politico, perché le accuse e i sospetti vengono lanciati da una forza politica – Fratelli d’Italia – che fa parte della maggioranza che governa la Provincia, ente che istituzionalmente avrebbe il compito di garantire che i servizi sociali operino al meglio.

Il sospetto avanzato è che anche in Trentino possano esistere dei casi “Bibbiano”. Per tale ragione – altro fatto singolare – la maggioranza ha istituito una commissione consiliare di indagine per verificare come funziona il servizio preposto alla tutela dei minori e alle adozioni. Forse sarebbe stato più efficace attivarsi prima sul piano amministrativo.

Il sistema “adozioni e affidi” è molto complesso ed addossare eventuali responsabilità alla “corporazione” delle assistenti sociali dimostra una scarsa conoscenza perfino di come il servizio funziona. Le assistenti sociali lavorano affiancate da medici, psicologi e nei casi più gravi anche dalle forze dell’ordine, ma ogni decisione spetta alla Magistratura, organismo che lavora valutando ed ascoltando tutti i punti di vista e che, soprattutto è indipendente.

Tutto questo non esclude che vi possano essere stati errori o che situazioni particolari possano essere state lette ed interpretate in modo diverso, tuttavia ipotizzare abusi sulla base di un chiacchiericcio spesso inconsistente, è piuttosto grave. Si corre il rischio di delegittimare inutilmente enti e organismi che possono operare al meglio proprio quando nei loro confronti non vengono avanzati sospetti di abusi o incapacità.

Ora c’è una Commissione di indagine consiliare – voluta, come già detto, dalla stessa maggioranza, malgrado lo stupore e lo sconcerto delle stesse forze di opposizione -: la si faccia funzionare, si indaghi in modo puntuale, si evidenzino fatti e circostanze in cui sarebbero state assunte decisioni discutibili. Poi si assumeranno – ciascuno secondo la propria competenza – le decisioni necessarie.

Nell’articolo pubblicato su il Trentino si legge inoltre che un relatore si è scagliato contro le unioni delle persone dello stesso sesso, dissertando sulla distruzione della famiglia tradizionale. Nonostante l’impegno di tanti, sembra sia sempre più difficile comunicare e comprendere il vero significato e il vero valore della parola rispetto. La violenza si nasconde anche nelle parole che scegliamo di usare per denigrare, offendere. Il linguaggio è veicolo di stereotipi e pregiudizi e il cambiamento deve passare anche attraverso la parola. Basta infondere paure, disprezzare, evocare il mostro: tutto ciò vuol dire istigare alla violenza sia verbale che fisica. Ogni persona è degna di rispetto e deve essere tutelata e soprattutto deve sentirsi libera di essere ciò che è realmente, senza obbligo di nascondersi per paura di essere emarginata. La strada è ancora lunga, ma ce la possiamo fare.

 

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Lucia Coppola

Paolo Ghezzi

consiglieri provinciali FUTURA

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