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COPPOLA E GHEZZI (FUTURA) – INTERROGAZIONE * INFILTRAZIONI MAFIOSE IN TRENTINO: « QUALI LE AZIONI PER PREVENIRLE? »

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14.56 - martedì 7 maggio 2019

Nei giorni scorsi è arrivato in Trentino il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Leggendo le sue dichiarazioni si comprende che le mafie hanno saputo infiltrarsi anche sul nostro territorio.
Ha dichiarato “Negli ultimi anni le mafie hanno conquistato sempre più spazio al di là dei confini nazionali, la n’drangheta in particolare si è radicata nel mondo germanico.
Sull’asse di comunicazione Modena-Brennero e poi Austria-Germania c’è proprio il territorio trentino e, come dimostrano evidenze giudiziarie già acquisite, le mafie hanno già dimostrato di sapersi infiltrare anche qui, ad esempio nel settore del porfido”.

In Trentino i settori più appetibili per la criminalità organizzata sono il turismo, gli autotrasporti, le costruzioni e il porfido.
La nostra non è una terra dove si spara, ma non può considerarsi immune dalla piovra mafiosa e dagli interessi della criminalità organizzata. Sono interessi che, come in altre zone del nord Italia, si manifestano in maniera più subdola, attraverso l’inserimento nell’economia, la messa in atto di sistemi fraudolenti per l’ottenimento di benefici pubblici, attraverso contatti con la pubblica amministrazione.

Era il 13 luglio 2006 e l’allora Difensora civica aveva riferito alla commissione trasparenza del Comune di Trento sull’attività del 2005 e aveva denunciato un comportamento mafioso nei piccoli comuni.. Aveva tra l’altro dichiarato, tra lo scandalo generale, che la “mafia” esiste anche qui, in quel sistema chiuso, tipico del Trentino, in cui tutti, a parole, sono “amici degli amici”, ma in cui proprio quegli “amici” possono abbandonarti da un momento all’altro. Se ti allontani dal “cerchio magico” sei finito. Non importano le dimensioni di questo cerchio, più o meno largo: se sei fuori, sei fuori. Insomma un comportamento mafioso.

Nel 2017 la Commissione parlamentare antimafia ha riferito che primo semestre del 2016 sono state 870 le operazioni bancarie o finanziarie segnalate in Trentino perché potevano nascondere riciclaggio di denaro sporco. Mentre la Direzione Investigativa Antimafia ha parlato di 903 segnalazioni in provincia che hanno dato luogo ad approfondimenti.
Secondo quando riportato dalla stampa locale nel febbraio scorso, nel 2018 in Trentino sono state segnalate 678 operazioni sospette di riciclaggio di denaro sporco, il 6,8% in più dell’anno precedente che era già arrivato a livelli record. A Bolzano l’incremento è ancora superiore, +11,1%, con 639 segnalazioni.

Complessivamente quindi in regione, secondo l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia che ha appena pubblicato l’aggiornamento annuale, si contano 1.317 Sos antiriciclaggio, l’8,8% in più del 2017. Di essi nel primo semestre 2018, specifica l’ultima relazione della Dia, 410 sono sotto la lente della Direzione Investigativa Antimafia, di cui 71 come operazioni sospette di collegamenti con la criminalità organizzata e 339 relative ai cosiddetti reati spia come estorsioni, usura, danneggiamento seguito da incendio.

Nell’aprile scorso è stato firmato un protocollo di intesa tra Università di Trento, Procura della Repubblica e Guardia di Finanza, che coinvolge sessanta docenti, con compiti di polizia giudiziaria in grado di contrastare le nuove frontiere della criminalità organizzata. Cinque le aree interessate: traffico illecito di oli minerali e stupefacenti, contrabbando di tabacchi (due fenomeni strettamente legati all’autostrada del Brennero), traffici illeciti online (con particolare riferimento alla contraffazione), il finanziamento del terrorismo, il riciclaggio di denaro della criminalità organizzata.

Tutto ciò premesso, SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PER SAPERE

quali azioni abbia intenzione di intraprendere, facendo tesoro dell’incontro avuto con il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra che ha auspicato la promozione di una attività di prevenzione e sensibilizzazione che “può impedire alle comunità locali di trovarsi una mattina assoggettate a logiche di dominio mafioso che non sono originarie di questi territori, ma che possono comunque far capolino negli stessi”.

 

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LUCIA COPPOLA
consigliera provinciale FUTURA 2018
PAOLO GHEZZI
consigliere provinciale FUTURA 2018

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