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COPPOLA E GHEZZI (FUTURA) – INTERROGAZIONE * BONUS MATRIMONIO RELIGIOSO: « UNA STRAVAGANTE PROPOSTA, TRA I FIRMATARI ANCHE UN DEPUTATO LEGHISTA TRENTINO »

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14.32 - martedì 30 aprile 2019

Bonus matrimonio religioso: una stravagante proposta. La Lega – Salvini Presidente lo scorso 13 novembre 2018 ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge che introduce il cosiddetto «bonus matrimonio», volto ad agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità, a seguito del suddetto bonus, di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso quali: ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, infine, il servizio del wedding reporter.

“I soggetti che potranno usufruire di tale bonus sono le giovani coppie under 35 anni che hanno un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) riferito al reddito dichiarato al 31 dicembre 2018 non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona. Le spese detraibili connesse alla celebrazione del matrimonio religioso sono stabilite nella cifra massima di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo. Le spese devono state essere sostenute nel territorio dello Stato italiano e, infine, i beneficiari del bonus devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni.”

Gli oneri previsti dall’attuazione di questa proposta di legge sono valutati in 65 milioni di euro per l’anno 2019, in 75 milioni di euro per il 2020 e in 85 milioni di euro per il 2021.

Che cosa ha spinto il Carroccio a proporre questo disegno di legge? Nell’arco temporale di un decennio i matrimoni religiosi in Italia sono diminuiti del 34%, in valore assoluto 54.491 nozze in meno.

In Trentino, nel 2017, si è toccato il livello più basso dal 1995: 1.470 matrimoni in un anno, il 64% di rito civile, per un tasso di nuzialità pari al 2,7 per mille abitanti residenti, dimezzato negli ultimi vent’anni.

Ma perché ci si sposa (in chiesa, ma anche in Comune) sempre meno? Per svariati fattori culturali, sociali, psicologici. Il matrimonio ha perso il valore di un tempo, non è più un “destino” comunemente riconosciuto, è diventato una scelta personale e di coppia, non un comportamento sociale quasi “fisiologico”. E il lavoro non offre più le garanzie reddituali e di stabilità sociale del passato: disoccupazione, cassa integrazione, contratti a progetto e occupazioni precarie rendono fragili le prospettive economiche dei nuclei familiari.

Curioso pensare che – di fronte a uno scenario epocale così mutato – il “pacchetto nozze” della Lega che prevede detrazioni fiscali per le passatoie in chiesa, libretti, abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e il servizio del wedding reporter spingerà gli italiani a sposarsi di più, e in particolare in una chiesa cattolica dove i coniugi si giurano fedeltà eterna “finché morte non li separi”.

Quotidianamente assistiamo a continui tagli di risorse: dai servizi assistenziali fino a quelli scolastici e tutto in nome della famigerata “mancanza di fondi”: eppure la Lega, proponente di questo disegno di legge, i soldi li trova per coprire le spese matrimoniali di coppie in difficoltà economica che proprio per la loro condizione hanno altre priorità.

Sarebbe più importante concentrarsi sulle politiche del lavoro, della casa e non sperperare i soldi pubblici per gli aspetti più “mondani” del rito religioso del matrimonio..

Supportare inoltre con una legge di Stato un matrimonio che preveda wedding reporter, make up artist eccetera fa sorgere il dubbio che il Carroccio non conosca affatto le necessità reali della maggior parte delle famiglie italiane che spesso faticano ad arrivare a fine mese e che del matrimonio pomposo non sa che farsene.

Ci si chiede inoltre come mai il Carroccio sponsorizzi tramite proposta di legge il matrimonio religioso quando per la Costituzione l’Italia è una Repubblica laica.

Si osserva infine che tra i firmatari del suddetto progetto c’è anche un deputato leghista trentino.

tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia per sapere:

1. se condivida la filosofia e la motivazione della proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati da 51 deputati della Lega Salvini, tra i quali spicca anche un deputato leghista trentino,

2. se ritenga che alle coppie trentine interessi veramente essere agevolate per le spese correlate a una cerimonia nuziale religiosa o se non preferiscano essere supportate al fine di soddisfare bisogni più basilari quali avere un lavoro dignitoso e sicuro, una casa a prezzi ragionevoli, servizi sanitari sociali e scolastici adeguati.

 

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Lucia Coppola

consigliera provinciale Futura 2018

Paolo Ghezzi

consigliere provinciale Futura 2018

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