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CONSORZIO COMUNI TRENTINI – CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA DEL 2 FEBBRAIO 2022: « ADEGUAMENTI IRPEF E IMIS, PARERE FAVOREVOLE »

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16.14 - giovedì 3 febbraio 2022

Adeguamenti IRPEF e IMIS Parere favorevole. Parere favorevole del CAL al DDL di iniziativa giuntale concernente ‘Modificazioni della legge provinciale 23 dicembre 2019, n. 13 (Legge di stabilità provinciale 2020) in materia di addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e della legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14 (legge finanziaria provinciale 2015), in materia di imposta immobiliare semplice (IMIS)’.

I lavori sono stati introdotti dal Presidente del CAL, Paride Gianmoena. Collegato anche l’Assessore provinciale agli Enti Locali, Mattia Gottardi che ha illustrato il dispositivo ai Sindaci, già discusso, peraltro, in sede di Protocollo.

 

Il Disegno di Legge
Il Disegno di legge interviene in materia di addizionale regionale all’IRPEF, per adeguare i limiti degli scaglioni di reddito finalizzati all’applicazione dell’addizionale stessa alle modifiche apportate dallo Stato all’ordinamento dell’IRPEF con la legge di bilancio 2022 (Legge n. 234/2021). Nello specifico l’aliquota dell’addizionale regionale all’IRPEF è aumentata di 0,5 punti percentuali per la quota di reddito imponibile eccedente l’importo di 50.000 euro.

Dall’elaborazione dei dati delle ultime dichiarazioni disponibili relativi ai soggetti con imponibile superiore a 50.000 euro, la disposizione comporta un recupero di gettito pari a 450.000 euro che, per il meccanismo di riscossione dell’addizionale IRPEF, impatterà sul bilancio provinciale nell’anno 2023
Per quanto riguarda l’IMISil Disegno di Legge interviene per prorogare l’applicazione dell’esenzione (in vigore fino al 31.12.2021) anche al periodo d’imposta 2022 per gli immobili posseduti da Cooperative Sociali ed ONLUS.

Si tratta di “cooperative sociali” e ONLUS, meritevoli di tutela che incarnano valori sociali condivisibili, e riguarda fabbricati nei quali si svolgono attività, anche formalmente commerciali, che tuttavia rispondono a finalità assistenziali. Essa rientra nella sinergia istituzionale e strategica concordata in sede di Protocollo locale per il 2022 tra Giunta provinciale e Consiglio delle Autonomie Locali, allo scopo di sostenere cooperative sociali e ONLUS profondamente segnate dall’attuale contingenza economica e sociale conseguente alla pandemia da Covid-19. Il tutto nel rispetto comunque dei limiti posti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato.

A copertura del minore gettito IMIS dei Comuni sono incrementati di pari importo i trasferimenti provinciali del 2022.

 

Piano provinciale di gestione dei rifiuti

Illustrazione

Il Cal ha preso visione della proposta di Piano provinciale di gestione dei rifiuti – Stralcio per la gestione dei rifiuti urbani – Quinto aggiornamento.

L’incontro illustrativo ha visto la partecipazione del Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina, dei professori Marco Tubino e Marco Ragazzi dell’Università degli Studi di Trento e del dott. Luigi Crema della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Il piano provinciale di gestione dei rifiuti
Il Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, elaborato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e approvato in via preliminare dalla Giunta provinciale il 30 dicembre 2021, analizza la situazione attuale della gestione dei rifiuti urbani in Trentino, evidenzia le principali criticità, gli adeguamenti alle direttive europee e alla normativa nazionale (necessari anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti UE) e indica gli obiettivi da raggiungere mediante precise azioni da implementare.
Con l’approvazione preliminare è iniziata la fase partecipativa del Piano che stabilisce il termine del 23 marzo 2022 per la presentazione delle osservazioni pubbliche.

 

Obiettivo 1: riduzione della produzione
Gli ultimi dati disponibili (2019) indicano una produzione complessiva di rifiuti urbani di 448,1kg per abitante equivalente all’anno e di 82 kg per abitante equivalente all’anno di rifiuto indifferenziato: si vuole arrivare rispettivamente a 425 kg/ab eq e 80 kg/ab eq entro il 2025, tramite le azioni previste dal Piano stesso, oltre che dal programma provinciale di prevenzione dei rifiuti e dal programma provinciale di riduzione degli imballaggi e dei prodotti monouso (allegati al Quinto aggiornamento). In particolare si prevede di incentivare centri di riuso, piattaformeperlapreparazionealriutilizzo, mercatinidell’usato,piattaformediscambiooggetti, giornate del riuso; di potenziare l’informazione nelle Comunità e nei Comuni per aiutare i turisti a fare una corretta gestione dei propri rifiuti e a ridurre la loro produzione, di ampliare i percorsi di educazione ambientale nelle scuole, di promuovere nuove abitudini di consumo a ridotto carico di rifiuti (vuoto a rendere, vendita su cauzione, affitto di stoviglie, piatti e bicchieri che poi vengono lavati e riutilizzati) tramite accordi, incontri, campagne con la grande distribuzione organizzata, i mercati, la ristorazione privata e collettiva, le imprese nonché gli organizzatori di eventi; di invitare le imprese a trovare modelli di produzione di beni a ridotto carico di rifiuti nonché di “simbiosi industriale”.

 

Obiettivo 2: aumento della raccolta differenziata
Gli ultimi dati disponibili (2019) indicano una raccolta differenziata pari al 77,9% su scala provinciale, con 6 bacini di raccolta sotto tale media: si vuole arrivare al 78% in ogni bacino di raccolta entro il 2024, e all’80% entro il 2028, tramite azioni facenti leva sulla tariffazione e sul sistema di raccolta porta a porta. Si rende inoltre necessario intercettare i film plastici delle serre, anche attraverso accordi con gli agricoltori, per non conferirli nel ciclo dei rifiuti indifferenziati. Per il raggiungimento di detto obiettivo è necessario potenziare l’informazione dei cittadini a fare una corretta raccolta differenziata e a chiedere azioni correttive ai Gestori sui propri sistemi di raccolta.

 

Obiettivi 3 e 4: miglioramento della qualità della raccolta differenziata

 

Obiettivo 3: la raccolta del multimateriale (imballaggi) presenta oggi il 24% di scarti, con punte superiori al 50% in taluni casi; la raccolta dell’organico ha una media del 6% di scarto con punte di oltre il 10%. Lo scarto della raccolta differenziata che nel 2019 è tornata in discarica supera il 10% degli stessi rifiuti: si vuole ridurre la percentuale dello scarto, tramite inserimento di un parametro di valutazione della qualità della raccolta differenziata (lo scarto va ad abbassare la quota di rifiuto differenziato).

Obiettivo 4: oggi in tutti i bacini di raccolta è presente rifiuto organico nella frazione indifferenziata sopra al 5%, con 6 bacini di raccolta in cui il valore si attesta sopra al 10%, con punte superiori al 25%: si vuole ridurre la percentuale dell’organico nella frazione indifferenziata, tramite una campagna informativa mirata e trasferendo ai gestori i costi per la biostabilizzazione in discarica prevista dalla normativa di riferimento (dlgs 36/2003).

 

Obiettivo 5: gestione del rifiuto indifferenziato
Oggi restano 63.000 tonnellate di rifiuto residuo da gestire, attualmente in parte smaltito nelle due discariche residue provinciali e in parte portato a termovalorizzatori fuori Provincia. Il Piano dà dei vincoli precisi per non arrivare al riempimento in tempi rapidi della futura discarica di Ischia Podetti (catino nord):
– smaltendo nel catino nord della futura discarica di Ischia Podetti solo il 6% del tot RU dell’anno precedente;
– recuperando tutto il rifiuto possibile come materia o energia;
– utilizzando la discarica solo in via residuale al recupero.
Inoltre, il Piano, sulla base delle valutazioni tecniche di APPA, FBK e UNITN, individua i possibili scenari che supporteranno le scelte definitive della Giunta provinciale entro il 31 dicembre 2022. Al fine di una decisione partecipata e consapevole, entro detto termine verrà fatto un approfondimento tecnico-economico su detti scenari e sulle tecnologie possibili.

Obiettivo 6: uniformare la raccolta dei rifiuti

Oggi ci sono 11 bacini di raccolta, alcuni in regime tariffario altri in regime di tassazione. Ogni Gestore ha il proprio sistema di raccolta (stradale, porta a porta, misto, interrato, etc..) e attua diverse modalità di intercettazione/pagamento dello stesso rifiuto (es. un paio di scarponi da sci viene considerato rifiuto ingombrante per un territorio e quindi può essere smaltito solo se conferito ai centri di raccolta, ma non viene conteggiato in fattura, in altri territori è invece considerato rifiuto indifferenziato e quindi conteggiato in bolletta e, se il contenitore lo permette, può essere raccolto con i sistemi attivi di raccolta (stradali o di porta a porta): si vuole uniformare tutto il sistema approvando entro il 2023 disciplinari provinciali, validi per tutti i Gestori della raccolta pubblica, su:
– analisi merceologiche del rifiuto indifferenziato e delle raccolte differenziate per verificare la loro qualità;
– regolamento dei centri di raccolta;
– regolamento tariffario.

In chiusura c’è stato spazio per gli interventi dei Sindaci.
Il Sindaco di Arco, Alessandro Betta, ha ribadito come il problema rifiuti sia un’emergenza conclamata e di come negli ultimi vent’anni si sia fatto ben poco. Una situazione – ha aggiunto – che impone di decidere in fretta per una pronta soluzione, visto anche il rincaro delle tariffe.

Il Sindaco di Mezzolombardo, Christian Girardi, ha espresso due considerazioni: una sulla delibera relativa all’aumento delle tariffe, prova evidente del ritardo sulle scelte. I Sindaci – ha detto – chiedono alla PAT di aiutare i territori a non far pesare ai cittadini gli aumenti.

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