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CONSORZIO COMUNI TRENTINI – CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 23 MARZO: « ILLUSTRAZIONE POLITICHE ATTIVE LAVORO / ASSEGNO UNICO PROVINCIALE E ASSEGNO NATALITÀ »

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11.27 - giovedì 24 marzo 2022

Politiche attive del lavoro (Progettone). Illustrazione. Il CAL, in apertura, si è concentrato sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Approvazione del disegno di legge provinciale avente per oggetto: ‘Il sistema provinciale per la politica attiva del lavoro e la realizzazione di interventi e servizi di pubblica utilità (Progettone)’.
Il Presidente del CAL, Paride Gianmoena, ha aperto i lavori rimarcando come si tratti di un primo passaggio illustrativo e di confronto, in attesa del parere per l’aula previsto tra circa due settimane.

Presente anche l’Assessore provinciale allo Sviluppo Economico, Achille Spinelli che ha affermato come il DDL abbia avuto una gestazione di quasi un anno. Un lavoro dovuto, per adeguare con una nuova veste normativa il cosiddetto Progettone (del valore di circa 45 milioni l’anno) a un contesto cambiato radicalmente. La necessità è, infatti, quella di definire ambiti precisi delle politiche attive del lavoro, intese non solo come accompagnamento alla pensione per le fasce deboli.
Gianmoena ha evidenziato alcune riflessioni uscite dalla riunione di Giunta: piena condivisione sugli obiettivi, ma anche la necessità di un ampio ragionamento sui nuovi scenari che derivano dal DDL.

Enrico Galvan, Sindaco di Borgo, lo ha definito un cambio di paradigma molto impegnativo che preoccupa. Doveroso, quindi, ragionare su un nuovo sistema, che non metta in difficoltà chi ha beneficiato di queste misure, a vantaggio del servizio pubblico.

 

Il DDL
Il Disegno di Legge provinciale è stato approvato in adozione preliminare dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore al lavoro e sviluppo economico Achille Spinelli.

La Legge che ha dato vita a quello che è conosciuto come il “Progettone” era stata varata nel 1990. Aveva la finalità di sostegno occupazionale, dando risposte ai problemi di quegli anni, in particolare alla crescita della disoccupazione a seguito della crisi del settore manifatturiero e al dissesto idrogeologico culminato nella tristemente nota “Tragedia di Stava”. Nel corso degli anni alle attività cantieristiche di carattere ambientale, ha aggiunto anche una serie di servizi di pubblica utilità come la custodia e il presidio di musei.

Attraverso il nuovo Disegno di legge si adegua questo strumento alla normativa europea in materia di contratti pubblici, di servizi di interesse generale (economici e non), di enti del terzo settore, sia al contesto socio-economico che – in seguito ai cambiamenti intervenuti nel corso del tempo – registra un calo demografico con una carenza di soggetti attivi nel mercato del lavoro. 
Con il Disegno di Legge di riforma il Progettone diventa politica attiva per il reinserimento nel mercato del lavoro di quei soggetti, appartenenti alle fasce più deboli, con disagi o difficoltà nello svolgimento ordinario di alcune mansioni che si ricollegano soprattutto alla loro età. In sostanza non più solo un accompagnamento alla pensione e al welfare, ma a forme di

attivazione che spingono, anche con l’accrescimento delle competenze, a riportare queste persone nel mercato del lavoro reale.
Il disegno di legge conferma la possibilità che i soggetti attuatori del Progettone svolgano, attraverso i lavoratori ammessi all’intervento, servizi di pubblica utilità connessi alla valorizzazione del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale, nonché degli impianti sportivi e delle aree verdi circostanti agli abitati, di competenza degli enti locali e delle società strumentali degli stessi. Spetterà alla Giunta provinciale, d’intesa con il CAL, definire nel dettaglio i servizi di pubblica utilità e le misure di reinserimento nel mercato del lavoro da attuare nell’ambito del Progettone.
Assegno unico provinciale ed assegno di natalità

Orientamenti in vista dell’audizione
In vista dell’audizione presso la Commissione permanente del Consiglio provinciale il Cal si è concentrato sul Disegno di Legge n. 104, (del consigliere Olivi) che prevede modifiche alla Legge provinciale 28 dicembre 2016, n. 20, in particolare sulle politiche del benessere famigliare e sull’assegno unico provinciale.
A illustrare il DDL è stato l’Assessore competente del CAL e Commissario della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi.
Dal CAL è emerso un ragionamento puntuale che fa emergere la delicatezza di intervenire in questo ambito – anche alla luce delle recenti sentenze della Corte costituzionale – in merito alla legittimità di norme che pongano requisiti di residenza qualificata nel territorio regionale a fini dell’accesso alle prestazioni sociali.

 

Il DDL

Il disegno di legge prende spunto dalla recente disciplina statale in materia di assegno unico e universale per i figli a carico (introdotta con d.lgs. n. 230/2021) per perseguire un tendenziale allineamento allo stesso delle analoghe misure provinciali, con riferimento ai requisiti di residenza per l’accesso ai benefici.
La finalità dichiarata dell’intervento è quella di rimuovere una condizione di discriminazione nei confronti dei nuovi nati in famiglie residenti soltanto da un breve periodo in Trentino, in quanto ritenuta contrastante con i principi di inclusione delle politiche europee e controproducente rispetto a finalità di integrazione sociale nei nuclei familiari di nuovi residenti. Al contempo, il disegno di legge tende a rendere stabile l’intervento dell’assegno di natalità provinciale, attualmente introdotto in forma sperimentale, e ad armonizzarlo – anche sul piano legislativo – con la disciplina dell’assegno unico provinciale.
Il disegno di legge si compone di 2 articoli.

L’ Art. 1, al comma 1, inserisce tra le finalità delle misure per la natalità previste all’art. 8 bis della legge provinciale sul benessere familiare 2011, anche quella dell’integrazione sociale e del rispetto della Dichiarazione universale dei i diritti del fanciullo previsti dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il comma 2 rende permanente l’assegno di natalità, ora introdotto in via sperimentale per i nuovi nati sino al 31 dicembre 2024.
Il comma 3 rimodula i requisiti di residenza per l’accesso all’assegno di natalità, prevedendo un periodo di residenza minima di due anni in Trentino, in luogo dei tre attualmente previsti. Verrebbe meno, altresì, il requisito aggiuntivo, attualmente previsto, della pregressa residenza almeno decennale in Italia, maturata continuativamente per almeno gli ultimi due anni.

L’ Art. 2 al comma 1 modifica l’articolo 28 della legge provinciale 28 dicembre 2016, n. 20 (AUP) inserendo l’Assegno di natalità come parte integrante dell’assegno unico provinciale. Il comma 2 rimodula parzialmente il requisito di residenza per l’accesso all’assegno unico provinciale.
Modifiche al Regolamento interno del Consiglio delle autonomie locali
Approvazione

Le modifiche approvate rendono permanente la possibilità, a discrezione del Presidente, di proseguire in videoconferenza le sedute del CAL e della Giunta, anche dopo la cessazione dello stato di emergenza causato da Covid.

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