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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO REGIONALE TRENTINO ALTO ADIGE * LAVORI POMERIGGIO: « EMENDAMENTO AGENZIA GIUSTIZIA, OK A MANOVRA DI BILANCIO DOPO ACCORDO TRA MARINI E PRESIDENTE KOMPATSCHER »

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19.58 - mercoledì 9 dicembre 2020

Sì in Consiglio regionale alla manovra finanziaria dopo l’accordo tra Marini e il presidente Kompatscher sull’emendamento relativo all’agenzia della Giustizia contro cui si è scagliato Urzì. Sì a un odg del Team K che impegna la Regione a puntare subito a una società A22 in house solo pubblica per evitare la gara europea. Ok anche al bilancio di previsione e al documento contabile dell’assemblea.

Nel pomeriggio, il Consiglio regionale ha approvato con 36 voti a favore, 14 contrari, 13 di astensione e 6 non partecipa al voto (2 assenti), il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio della Regione. Disco verde dell’assemblea anche per il Defr (Documento di economia e finanza della Regione) con 40 sì, 4 contrari, 17 astenuti e 5 non partecipo al voto. Tutti, tranne Alessandro Urzì del gruppo Misto, hanno apprezzato l’accordo raggiunto sull’emendamento proposto da Alex Marini (5 Stelle) e sottoscritto dal presidente della Giunta regionale Arno Kompatscher oltre che da altri 8 consiglieri in merito all’articolo 3 sull’agenzia della giustizia. L’intesa prevede l’obbligo di acquisire, sull’attività svolta e da svolgere dell’agenzia, il parere non vincolante del Consiglio regionale attraverso la Commissione competente. E secondo Marini introduce anche maggiori garanzie sull’indipendenza politica dell’organismo che invece, secondo Urzì, sarà inevitabilmente soggetto, in Alto Adige, a “condizionamenti ambientali”. Il Consiglio regionale ha infine approvato un ordine del giorno proposto dal leader del Team K Köllensperger per impegnare la Giunta a non perdere altro tempo nel puntare a trasformare l’’A22 in una società in house totalmente pubblica per evitare il rischio di una gara europea che risulterebbe in ogni caso penalizzante per il territorio del Trentino Alto Adige. L’odg Koellensperger è stato votato in tre punti. Dopo il sì alla premessa (28 a 22), dal dispositivo poi approvato è stata espunta su proposta di Bisesti l’espressione “senza ulteriori ritardi ed esitazioni”. Infine il Consiglio ha approvato sia il bilancio di previsione 2021-2023 della Regione che il documento contabile dell’assemblea legislativa.

 

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Confronto tra le minoranze e Kompatscher: il presidente si riserva di approfondire le richieste.

Per quasi un’ora e mezza i lavori in videoconferenza del Consiglio regionale sono stati inizialmente sospesi dal presidente Paccher che ha accolto la richiesta di Sara Ferrari del Pd di permettere ai capigruppo di minoranza un confronto con il presidente della Giunta Kompatcher in merito all’emendamento sull’agenzia della giustizia da lui concordato con Alex Marini del Movimento 5 Stelle.

 

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Urzì contrario, soddisfatta Ferrari.

Alla ripresa, Urzì ha spiegato che l’esito del confronto con Konmpatscher è stato “interlocutorio”. Il consigliere del Misto ha poi stigmatizzato questo “accordo squisitamente politico tra M5S e Svp la modifica all’articolo 3 proposta da Marini e condivisa da Kompatscher”. A suo avviso l’emendamento deriva dall’intervento a gamba tesa fatto dal ministro Fraccaro che ha trovato un’intesa con la Svp per lasciare assoggettata al condizionamento ambientale esercitato dalla Volkspartei l’agenzia della giustizia in Alto Adige. E questo in cambio della rinuncia dell’ostruzionismo della delegazione della Svp in Senato sulla manovra di bilancio, in particolare sull’articolo 52 che prevede la possibilità di ingaggiare personale medico tedesco anche se non conosce l’italiano. Per Urzì si dà in tal modo “linfa al business della sanità privata in Alto Adige che avrà così la possibilità di rafforzare cliniche parlanti solo il tedesco”. L’emendamento, ha concluso “sconcertato” Urzì, è che si garantisce così un passaggio in Commissione per dei pareri obbligatori ma non vincolanti. Parere che non è detto che la Commissione debba esprimere. Un risultato il cui valore è “nulla del nulla”, ma in tal modo Fraccaro avrà ottenuto il consenso della Svp al Senato.
Ferrari ha invece apprezzato “il buon senso politico e istituzionale del presidente che, raccogliendo le perplessità del Pd, ha deciso di avviare un percorso di approfondimento”.

 

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Positivo il giudizio di tutti gli altri consiglieri intervenuti.

Diego Nicolini, l’altro esponente pentastellato in Consiglio, ha negato “giochetti” di Fraccaro con la Svp: “non c’è nessuna dietrologia né patto nascosto”, ha detto. “Abbiamo ottenuto qualcosa grazie al buon senso e al realismo del presidente Kompatscher”, ha concluso.
Anche Alex Marini ha replicato a Urzì giudicando ingenerose e irrispettose della realtà le sue dichiarazioni. Il M5S, ha detto, sta operando da una posizione di minoranza e ha fatto solo il possibile per migliorare questa norma. Miglioramenti che a suo avviso sono stati sostanziali introducendo anche garanzie sulla gestione locale della giustizia. Ad esempio attraverso la previsione di una relazione sull’attività svolta dall’agenzia e di una programmazione di quella futura. Il consigliere ha apprezzato anche la condivisione ottenuta sull’emendamento dagli altri gruppi di minoranza, “segno ha osservato – che non c’è nessun inciucio ma una volontà politica condivisa che ha messo d’accordo maggioranza e buona parte delle opposizioni”. E ha concluso con la convinzione che il funzionamento dell’agenzia si potrà migliorare coinvolgendo la stessa Commissione.
Anche Lucia Coppola ha plaudito al metodo adottato in Consiglio che ha permesso di raggiungere l’accordo tra Marini e Kompatscher. Il presidente ha prestato saggiamente attenzione alle proposte delle minoranze. E questo, ha concluso, fa pensare che la politica sia l’arte del possibile per la quale si cerca sempre una forma di mediazione.

 

Apprezzamento anche da Ugo Rossi che ha ringraziato Marini per l’emendament che ha permesso di migliorare una norma il cui obiettivo non era togliere indipendenza alla magistratura. Ma senza questa modifica si poteva pensare che lo fosse. Con questo accordo il Consiglio regionale potrà sempre conoscere l’attività dell’agenzia della giustizia, che avrà un certo grado di indipendenza. Anche per Rossi non c’è quindi stato nessun inciucio, anzi. Positivo, infine, che il presidente Kompatscher abbia acconsentito a delle modifiche per dare maggiore qualità all’agenzia.
Riccardo Dello Sbarba ha giudicato utile che Marini abbia portato avanti un’azione politica che alla fine ha raggiunto questo risultato permettendo un flusso di informazioni dentro il Consiglio regionale e valorizzandone, quindi, il ruolo. Da questo punto di vista desta stupore per Dello Sbarba che proprio Urzì, sostenitore del ruolo del Consiglio, non capisca l’importanza di questo passo che apre la strada a disegni di legge che si potranno presentare in futuro sul tema dell’agenzia. Sbagliato, quindi, collocare fuori del Consiglio regionale il confronto per arrivare a questo risultato. Non vi sono stati burattinai, tant’è che si è arrivati a conclusioni inizialmente impreviste.

Peter Faistnaurer (Team K) si è aggiunto ai consiglieri favorevoli all’emendamento che subito dopo il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza.

Urzì, prima della votazione favorevole all’articolo 3 così emendato sull’agenzia della giustizia e approvato con 42 sì, 4 contrari e 17 astenuti, Urzì ha chiesto ai colleghi pentastellati come possano non opporsi al condizionamento ambientale che a suo avviso quest’organismo è destinato a subire. “La manovra che assegna alla Regione un comparto delicatissimo come la giustizia per gli equilibri sul territorio, è andata in porto grazie ai 5 Stelle in Consiglio regionale. Ora ha concluso – vedremo cosa succederà in Senato per vedere se la ricostruzione ventilata in questo dibattito sia fondata”.
Marini, considerata la disponibilità del presidente, ha infine annunciato il ritiro delle sue proposte di modifica agli altri articoli del ddl sulla manovra di bilancio della Regione e il Consiglio ha approvato anche i successivi emendamenti ed articoli.

 

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Dichiarazioni di voto. Per Urzì l’agenzia non andava inserita nel bilancio.

Urzì ha richiamato il Consiglio al fatto che questa manovra introduce una riforma importante attraverso il bilancio che, ha detto, dovrebbe invece rimanere un bilancio. E non essere utilizzato come un bastimento carico di quello che nell’immediatezza si ritiene opportuno, sfruttando la procedura accelerata legata a quest’atto, il bilancio appunto, che gode di una corsia preferenziale. La riforma della giustizia è la tipica misura che avrebbe richiesto, per Urzì, un ddl organico. Così invece l’agenzia della giustizia diventa un articolo isolato all’interno della legge collegata al bilancio. A suo parere con questa norma si è compiuto un passo ulteriore verso uno smembramento della Regione che sulla giustizia farà solo da tramite per le due Province. “Oggi – ha concluso – i pentastellati sono diventati i tonni all’interno delle scatolette delle istituzioni che originariamente si proponevano di aprire”. Il Consiglio ha poi approvato con 36 voti a favore, 14 contrari, 13 di astensione e 6 non partecipa al voto (2 assenti), il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio della Regione. E subito dopo si è espresso anche a favore della delibera relativa al Documento di economia e finanza della Regione con 40 sì, 4 contrari, 17 astenuti e 5 non partecipo al voto.

 

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Approvato l’odg Köllensperger per la gestione in house della società Autobrennero.

Paul Köllensperger (Team K) ha poi presentato un suo ordine del giorno al disegno di legge sul bilancio della Regione intitolato “Non ci sono più scuse: subito la concessione per la gestione in house dell’autostrada del Brennero”. L’appello rivolto dal consigliere è di non indugiare più per fugare il rischio di una gara europea che sarebbe persa in ogni caso, impegnando la Giunta regionale a proseguire speditamente nella costituzione di una società in house pubblica al 100 per 100 per ottenere la concessione. Il diritto di riscatto delle quote minoritarie dovrà ottenere quindi il voto favorevole della Regione. Altrimenti per il leader del Team K “è meglio che la Giunta regionale cessi di esistere. L’interesse pubblico della Regione è di proseguire decisamente e speditamente sulla sttrada indicata da Roma. Su questa strada – ha concluso – io credo che si possa trovare una maggioranza.

 

Peter Faistnaurer (Team K) ha detto che come consigliere della Val d’Isarco si trovi una soluzione con la società in house anche per la sicurezza e a tutela dell’inquinamento acustico. Vi sono molti certi abitati lungo l’autostrada molto vicini al tracciato e ancora dopo 50 anni non sono stati costruiti pannelli fonoassorbenti. Dev’essere compito dei consiglieri tutelare anche chi abita lungo l’autostrada del Brennero.

 

Ugo Rossi ha giudicato quanto mai attuale quest’odg visto l’appuntamento con l’ormai imminente conversione in legge del decreto che ha stabilito le modalità di liquidazione dei soci privati. A suo avviso l’odg va al cuore della questione: le ipotesi che circolano tutt’ora di mini proroghe e di avere nella compagine sociale dei privati e di restare in house, sono prive di fondamento. Questo rischia di compromettere il tanto atteso risultato di un affidamento diretto della concessione per altri 30 anni con tutto ciò che ne consegue in termini di investimenti e di garanzia di sviluppo e benessere che il corridoio del Brennero ci può garantire nei prossimi anni. Rossi ha chiesto il parere della Giunta su questo odg. Sempre Trento e Bolzano hanno eretto muri contro le richieste di liquidazione da parte dei privati, aprendo una frattura nel muro solido delle due Province favorisce l’inserimento di interessi estranei alla regione. Interessi che sono dei soci del sud dell’autostrada che hanno altre priorità rispetto al corridoio del Brennero. Poi vi sono interessi privati che tendono a massimizzare i profitti che gli enti pubblici vorrebbero invece finalizzare a ricadute ambientali e opere utili al territorio. Infine vi sono interessi legati a resistenti presenti anche oggi dentro la stessa società A22. Un cambiamento di una società ad assetto privatistico che passa ad una società in house determina ovviamente qualche difficoltà. Questa unione di interessi diversi e di queste riserve interne fa sì che si pensi ancora ad ipotesi diversi dalla società totalmente in house. Rossi ha ricordato un parere nel quale vi è la spiegazione giuridica del perché non sta in piedi una società in house con dentro i privati. Basta andare a vedere perché non vengono concesse proroghe in Europa se non a concessioni non ancora scadute.

 

Hanspeter Staffler ha assicurato l’appoggio del proprio gruppo a questo odg per risolvere la storia infinita della concessione alla società A22. Se le cose rimanessero come sono bisognerebbe fare un bando e questo sarebbe troppo rischioso. Serve un finanziamento trasversale della ferrovia e per questo una decisione strategica è stata già adottata diversi anni fa con la scelta di costruire il tunnel del Brennero che potrà risolvere il problema del traffico. La seconda grande sfida riguarda il modo con cui gestire il traffico lungo l’A22 per ridurne l’intensità dal Brennero a Bolzano per contenere le emissioni inquinanti. Una società in house potrebbe operare più nell’interesse della popolazione rispetto a quanto farebbe una società privata. Si vuole modificare la politica tariffaria e per questo bisogna modificare il sistema tariffario a livello europeo per limitare il transito. In secondo luogo occorre far sì che i futuri sistemi di pedaggio siano collegati alle emissioni soprattutto dei Tir. I veicoli pesanti che emettono più gas nocivi devono pagare di più rispetto ai mezzi meno inquinanti. Attualmente però l’Ue prevede alcune eccezioni e non porta avanti queste soluzioni, non assoggettando a pedaggio tutti i mezzi pesanti e facendo eccezioni per i piccoli camion del settore artigianale. Quindi anche per una società interamente pubblica vi saranno situazioni critiche da affrontare. Oggi comunque l’Italia ha un diritto di veto per quanto riguarda l’autostrada del Brennero. E questo potrebbe valere anche per quanto riguarda il rapporto fra il ltraffico pesanti e le emissioni. Noi in Alto Adige abbiamo un’altra percezione rispetto anche all’inquinamento acustico rispetto a quanto avvertito dai consiglieri del Trentino.

 

Giorgio Tonini (Pd) ha espresso apprezzamento per l’odg del Team K. Per il Pd, ha detto Tonini, vi sono due punti fermi da tenere presenti in questa complessa trattativa sul futuro dell’A22. Il primo è la politica di corridoio: l’A22 è uno strumento e non un fine, per consentire alle due comunità di poter dire la loro sulle politiche di corridoio e la grande infrastruttura del Brennero, L’A22 ci consente di essere un co-finanziatore minore di questa infrastruttura, alla quale crediamo perché pensiamo che l’aumento del traffico lungo l’asse del Brennero non può essere assorbito da un potenziamento dell’autostrada. Una parte significativa del traffico attuale dev’essere trasferito su rotaia. Questo è l’elemento centrale e il paradigma da seguire. Anche in vista dell’inserimento del corridoio tra i progetti italiani finanziati con il recovery fund, l’intreccio tra autostrada e ferrovia e essenziale. La politica di corridoio si può fare solo con lo strumento della società in house che si può fare solo applicando le regole europee.
Secondo punto irrinunciabile per il Pd: la solidarietà tra Trento e Bolzano. Noi, ha detto Tonini, siamo forti nell’A22 se operiamo in forte coesione solidale. E la Regione è il luogo della concertazione tra Trento e Bolzano e deve quindi servire a questo scopo. Abbiamo oggi anche la fortuna di avere un ministro che condivide questa posizione. Il Pd è convintamente a favore di questa soluzione in House e la posizione del partito in regione è totalmente in linea con quella del partito nazionale. Ora di deve tirare una riga – ha concluso Tonini – e arrivare ad una soluzione.

 

Gerhard Lanz (Svp) ha osservato che l’autostrada ha molti aspetti positivi e negativi ma in Alto Adige alcuni territori come l’alta e la bassa val d’Isarco patisce molto per la mole di traffico che transita dall’A22. Serve quindi una società in house in cui sia dia la parola alle Province e all Regione. Per questo ha annunciato la condivisione del proprio gruppo, anche se Lanz ha chiesto una votazione per parti separate tra premessa e dispositivo dell’odg.Sven

 

Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto di garantire sicurezza al territorio facendo in modo che a decidere per noi siano degli investitori stranieri. Vi sono Comuni nell’alta val d’Isarco non ancora dotati di barriere anti-rumore dove le persone subiscono anche quest’inquinamento oltre a quello dell’aria. Non basterà la società in house a risolvere questi problemi. Le emissioni lungo l’Autobrennero superano di gran lunga i limiti consentiti. Per questo occorre maggiore collaborazione tra gli enti pubblici lungo tutta l’A22 e non solo in Alto Adige. Non basta l’odg: bisogna attivarsi anche a casa nostra.

 

Arno Kompatscher ha osservato che la soluzione in house che si profila non sarà a rigore secondo le direttive europee, ma un accordo straordinario Stato-enti territoriali, una soluzione unica a livello europeo. Il prolungamento della concessione com’è noto non è possibile e non ha precedenti. La futura gestione pubblica potrà privilegiare l’interesse delle nostre popolazioni invece del lucro. E introdurre pedaggi calibrati anche sull’apporto inquinante dei mezzi. Servirà, certo, la norma sul riscatto delle quote dei soci privati. Bene intanto il pronunciamento cui procediamo oggi.

 

Mirko Bisesti (Lega) ha condiviso la proposta del capogruppo Svp di modificare il dispositivo del testo. Il Trentino non ha meno sensibilità ambientale di alcuno, ci stiamo battendo anche noi per l’interesse comune.

 

Lucia Coppola (Verdi) ha giudicato positivamente l’odg perché chiama in causa la terza corsia dinamica e il trasporto merci su rotaia. Bene la prospettiva della tariffa ambientale e in generale la possibilità di incrementare le attenzioni ambientali ed ecologiche. Nego che la nostra sensibilità ambientale sia ridotta, in Trentino diversi comitati si sono battuti per le barriere antirumore lungo l’A22.

 

Alex Marini ha ricordato che il ministro Toninelli aveva a suo tempo aperto una strada per una soluzione gestionale di A22 basata su accordi interistituzionali. La mobilità sostenibile potrà avere più cittadinanza dentro un’autostrada gestita in toto dal pubblico. Ci potrà essere più controllo da parte degli organismi esponenziali, più trasparenza, più partecipazione. L’emendamento Fraccaro nel frattempo ha contribuito nel decreto Ristori quater di impostare nel migliore dei modi il riscatto delle quote private.

 

Vanessa Masè (La Civica) ha detto che tutti desideriamo l’integrazione tra gomma e rotaia per le merci. Certo occorrerà anche una politica attenta alle imprese di trasporto, che sono già in netta difficoltà, anche per le decisioni del Tirolo austriaco. I volumi di merce in transito dovranno essere garantiti con una attenta pianificazione.

 

Sì al bilancio di previsione 2021-23 e alla delibera sul documento contabile del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale ha infine approvato (per appello nominale separato tra le due Province) la legge con il bilancio di previsione 2021-22-23 dell’ente Regione: 24 sì/1 no/9 astenuti tra i consiglieri trentini, 19 sì/3 no/12 astenuti tra quelli altoatesini.
A seguire è stata approvata la deliberazione dell’analogo documento contabile, riferito però al Consiglio regionale. Il presidente Roberto Paccher ne ha illustrato i contenuti, l’assemblea ha approvato a maggioranza, con 39 voti favorevoli.

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