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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO REGIONALE TRENTINO ALTO ADIGE * LAVORI MATTINATA: « AGENZIA PER LA GIUSTIZIA, TROVATO L’ACCORDO CON MARINI MA URZÌ RESISTE »

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13.34 - mercoledì 9 dicembre 2020

Agenzia per la giustizia, trovato l’accordo con Marini. Ma Urzì resiste.

In mattinata in Consiglio regionale è stato trovato un’intesa, con un emendamento concordato tra il presidente Arno Kompatscher e Alex Marini (5 Stelle), con il quale è stata sbloccato l’articolo tre della finanziaria regionale. L’articolo che prevede la costituzione dell’Agenzia per la giustizia e sulla quale il Movimento 5 Stelle aveva presentato un centinaio di emendamenti di carattere ostruzionistico. L’accordo, in sostanza, prevede che l’Agenzia ogni anno dovrà trasmettere alla commissione competente il programma delle attività e la relazione sull’attività svolta, commissione che esprimerà pareri non vincolanti anche sugli accordi, in materia di amministrazione degli uffici giudiziari, col Governo. Alessandro Urzì (Gruppo Misto) ha però fatto propri una serie di emendamenti di Marini ed è intervenuto più volte contro l’accordo Svp – 5 Stelle esprimendo critiche alla stessa costituzione dell’Agenzia.

 

Sciolto il gruppo di Futura in Consiglio regionale. Il ricordo di Lidia Menapace.

Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, in apertura della seduta di questa mattina, ha ricordato l’ex consigliera regionale Lidia Menapace e ha comunicato che Paolo Zanella ha dichiarato lo scioglimento del gruppo di Futura e la sua adesione al Gruppo Misto. Sempre Paccher ha comunicato all’aula che la mediazione di Kompatscher con Marini era giunta a conclusione. Dopo il ritiro di buona parte degli emendamenti da parte del consigliere pentastellato, il presidente della Giunta ha affermato che l’intesa sull’Agenzia sulla giustizia ha l’obiettivo di coinvolgere il Consiglio nei tratti principali della gestione di questo organismo regionale. La forma dell’Agenzia, ha sottolineato il presidente Kompatscher, è la più adeguata per l’indipendenza dei magistrati e per garantire che la Regione si occupi solo dei servizi amministrativi e concreti e non dei procedimenti giudiziari.

 

Una garanzia di indipendenza dei magistrati.

Alex Marini, riconoscendo la buona volontà al presidente della Giunta e all’Svp ha ricordato che l’emendamento – accordo riconsegna nelle mani del Consiglio le scelte di fondo dell’Agenzia della Giustizia a garanzia dell’indipendenza dei magistrati e del personale dell’amministrazione giudiziaria. I toni forti sono stati usati per richiamare l’attenzione su questo importantissimo tema. Con il passaggio in commissione si dà ai consiglieri la possibilità di entrare nelle stanze dove si prendono le decisioni. L’emendamento, ha detto Marini, dà la possibilità ai consiglieri di esprimere un parere sugli atti e sulle nomine del Cda, compresa la valutazione di una presenza dell’avvocatura e dei dipendenti.

 

Un accordo per garantire i voti Svp al Senato.

Alessandro Urzì (Gruppo Misto), che ha fatto propri gli emendamenti del consigliere trentino di 5 Stelle portando avanti così una polemica politica, ha esordito affermando che Marini ha condotto una nobile battaglia per garantire l’indipendenza della magistratura di fronte al tentativo della Giunta di mettere le mani sulla giustizia. Però, ha aggiunto Marini sarebbe stato stritolato da qualcosa più grande di lui: l’accordo tra Governo e Svp per garantire a Conte i voti al Senato. Urzì ha ricordato la nota di Fraccaro, che ha definito un intervento a gamba tesa su un dibattito in Consiglio, che aveva l’obiettivo non tanto di dar man forte Marini ma il contrario. La soluzione che è stata trovata, che ha definito una resa dei 5 Stelle, ha avuto l’obiettivo di salvare la faccia a Alex Marini e al tempo stesso i voti in Senato dell’Svp. Un accordo che il consigliere del Misto ha definito indecoroso e che rappresenterebbe l’anticamera della provincializzazione dell’Agenzia della giustizia.

 

Serve la voce degli avvocati.

Luca Zeni (Pd) ha condiviso il passaggio in commissione che ha però definito il “minimo sindacale”. L’Agenzia per la giustizia è condivisibile ma rimangono aperti alcuni aspetti come la presenza, che sarebbe stato molto importante, dell’avvocatura all’interno di questo organismo.

 

Manca una relazione sugli oneri finanziari.

Giorgio Tonini (Pd) ha affermano di aver sempre sostenuto la delega sulla giustizia perché dà la responsabilità della regione sull’amministrazione e non sulla giustizia. La formula dell’Agenzia è convincente anche perché evita il rischio della provincializzazione. Va fatto però uno sforzo per coinvolgere i magistrati. Tonini ha sottolineato però il fatto che manca una relazione tecnica sugli oneri finanziari di questo organismo e la stessa norma non è chiara su questo aspetto. Per questo ha chiesto un chiarimento, su questo aspetto che ha definito centrale, al presidente della Giunta regionale e a quello del Consiglio.

 

Pur con alcune ombre l’Agenzia è una buona idea.

Paul Koellensperger, dichiarando l’astensione del suo gruppo, ha detto di essere sempre stato parecchio perplesso sul fatto che la giustizia venga messa in casa regionale ma l’Agenzia non è una cattiva idea. Ma restano ancora ombre sul coinvolgimento di alcune categorie.

 

Norma migliorata, grazie a Marini.

Dello Sbarba (Verdi – Grune) ha detto che la norma, grazie a Marini, è stata migliorata, si è fatto un passo avanti importante tenendo agganciato al Consiglio regionale questa materia che, peraltro, avrebbe meritato una legge apposita. Anche perché il personale amministrativo è fondamentale.

 

Inaccettabile l’intervento di Fraccaro.

Il presidente della Giunta ha risposto che la norma finanziaria non c’è perché l’Agenzia è all’interno della legge di bilancio che tiene già conto dei costi e detto inoltre che si dovrebbe prevedere una consulta nella quale siano rappresentati avvocati e personale. A Urzì ha risposto che non c’è stato alcun contatto con Fraccaro o con il Governo e ha definito non accettabile l’intromissione del sottosegretario in un dibattito di un Consiglio regionale.

 

Il governo avrebbe dovuto attuare i protocolli per il passaggio alla Regione.

Anche Filippo Degasperi (Gruppo Misto) ha detto per due anni non si è detto nulla sul fatto che l’amministrazione della Giustizia sia passata alla Regione, mentre ora ci si lamenta che, con l’Agenzia, la si allontana dall’amministrazione regionale. Per Degasperi meglio sarebbe stato che il Governo avesse dato contenuto ai protocolli sul passaggio di questo settore alla Regione.

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