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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * V COMMISSIONE: « AUDIZIONE AGIS TRIVENETA, IL SETTORE DELLO SPETTACOLO CHIEDE SOSTEGNO » (ALLEGATI PDF)

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17.26 - giovedì 11 giugno 2020

Audizione dell’Agis triveneta in Quinta Commissione consiliare. Il settore dello spettacolo è tra quelli più esposti alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. A rappresentarne la sofferenza è stata oggi pomeriggio la sezione triveneta dell’Agis – Associazione generale italiana dello spettacolo – audita dalla V Commissione consiliare permanente. La presidente Alessia Ambrosi ha aperto l’incontro in videconferenza, lasciando poi per impegni il coordinamento al vicepresidente Filippo Degasperi, che ha raccolto anzitutto un documento firmato dal presidente Agis Franco Oss Noser. In 6 punti (vedi allegato) esso sintetizza le richieste del comparto al governo provinciale.

“Servono aiuti rapidi e di sostanza”, ha detto Oss Noser, ricordando che appare terribilmente oneroso per le aziende dello spettacolo riaprire le sale con le regole di distanziamento prospettate. “ Agis presenterà presto un documento di analisi e proposta maturato a livello triveneto, per riflettere sul futuro dei teatri e dello spettacolo. Il documento diffuso oggi chiede tra l’altro un Fondo straordinario per il ristoro parziale delle perdite subite per mancati incassi a favore dei cinema, e un Fondo straordinario per la circuitazione delle produzioni professionali di teatro e danza (idea questa che compare anche nel recentissimo disegno di legge Zeni in materia).

Daniele Filosi, organizzatore teatrale ha insistito sul punto, suggerendo un’azione di alto profilo: il finanziamento pubblico a un piano biennale di alta formazione per i mestieri del teatro, in modo da innalzare le competenze e garantire un futuro di livello. Filosi ha poi fatto sapere che i contributi 2020 della Pat per lo spettacolo non sono ancora arrivati a destinazione.

Massimo Lazzeri ha parlato per il comparto dei cinema. La speranza – ha argomentato – è di riaccendere i proiettori a fine estate, superando i dubbi attuali sul distanziamento degli spettatori e su misure non banali come la disciplina delle pause “e del popcorn”. Lazzeri ha suggerito che la Pat potrebbe elargire ai trentini dei voucher per la partecipazione agli spettacoli. Altra idea: utilizzare i cinema per lezioni scolastiche, compensando naturalmente i titolari delle sale.

Agli ospiti si è rivolta Sara Ferrari (Pd), chiedendo a quali soluzioni si sta pensando in tema di formazione. Filosi ha risposto che non occorrerà creare strutture ex novo, ma semplicemente assegnare borse di studio e contributi per la partecipazione individuale a stage e corsi altamente qualificati. La consigliera ha anche chiesto lo stato attuale del sostegno pubblico provinciale e la risposta è stata che le recenti leggi provinciali 2020 sono utili, ma i relativi strumenti non sono ancora operativi, nel mentre non si è ancora incassato nulla di provenienza statale.

Paolo Ghezzi (Futura) ha posto diversi temi, ha auspicato un pronto coinvolgimento del livello comunale da parte della Provincia e ha raccomandato che si lavori quest’estate per programmare l’autunno/inverno. Ha menzionato infatti la sua mozione bocciata ieri in aula, in cui si chiedeva di anticipare al 31 agosto la Conferenza annuale per la cultura.

Il dirigente del Servizio attività culturali della Pat, Claudio Martinelli, ha peraltro spiegato che entro la prossima settimana sarà approvato in comitato il protocollo relativo alle regole per la ripartenza degli spettacoli in Trentino. Sul piano dei sostegni finanziari, Martinelli ha detto che le domande di contributo presentate al 30 novembre scorso sono 94, per un valore complessivo finanziabile di 2 milioni e 267 mila euro. Ad oggi ne sono state soddisfatte 24, per 1 milione 818 mila euro, in attesa dell’assestamento di bilancio Pat, che dovrà provvedere ulteriormente. Gli altri strumenti cui attingere oggi sono il nuovo Fondo unico per lo spettacolo (200 mila euro), i contributi specifici per strutture e attrezzature (da finanziare in assestamento di bilancio Pat) e il sostegno alle residenze artistiche (250 mila euro, su un progetto condiviso con l’Alto Adige).

 

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