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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * TERZA COMMISSIONE: « DALLE AUDIZIONI UN SÌ AL DDL TONINA SULLE RINNOVABILI »

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13.40 - lunedì 11 aprile 2022

Terza commissione, dalle audizioni un sì al ddl Tonina sulle rinnovabili. In Terza commissione, presieduta da Ivano Job, stamattina, si sono svolte le audizioni sul ddl n. 136 Tonina sulla promozione delle fonti di energia rinnovabili.

Imprenditori, il potenziamento delle rinnovabili è indispensabile

I primi ad essere ascoltati i rappresentanti del Coordinamento imprenditori, il presidente Roberto Simoni ha presentato il documento della Federazione del Consorzio cooperativi, e ha affermato che gli obiettivi del ddl sono condivisi e riguardano un tema che ha raggiunto livelli drammatici da mesi e che deriva dalla eccessiva dipendenza energetica dell’Italia. Indispensabile, quindi, l’utilizzo delle rinnovabili e la semplificazione contenuta nel ddl va in questa direzione. Condivisione piena, quindi, da parte della Federazione dei consorzi cooperativi. Nel merito, secondo Simoni, le semplificazioni si potrebbero applicare anche a impianti più potenti. Sugli impianti a biogas Simoni ha proposto un comma per permettere nelle aree destinate agricoltura l’installazione di impianti a biogas quando sono in linea con le previsioni urbanistiche. Oppure per impianti inferiori a 100 kilowatt di prevedere solo un permesso da parte dei comuni. Sulle piccole concessioni idroelettriche, ha concluso Simoni, si chiede una legislazione di favore per i piccoli impianti per l’autoconsumo delle comunità locali prevedendo un procedura agevolata che si potrebbe inserire già in questo ddl.

 

Confindustria, la burocrazia è il peggior nemico della transizione energetica

Alessandro Santini di Confindustria ha ricordato la necessità di fare in fretta con il ddl perché la situazione dell’industria è di sofferenza per i rincari che sono stati innescati prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina. Serve quindi coraggio, ha aggiunto, e le previsioni del ddl andrebbero ampliati perché il fotovoltaico dà buoni risultati e si ripaga velocemente. Gli industriali, quindi, salutano favorevolmente le semplificazioni introdotte dalla proposta Tonina e hanno ricordato che in Italia il peggior nemico della transizione energetica è la burocrazia. Santini, infine, ha fatto una raccomandazione, che i comuni si muovano in modo coordinato. L’ingegner Federico De Col, di Assoenergia, nel merito, ha chiesto che non ci siano limiti troppo stretti per le potenze installate per le aree produttive. Un limite, hanno replicato i tecnici della Pat, che non c’è perché nella legge si parla solo di minimi da istallare.

 

Gli albergatori: il paesaggio dev’essere tutelato

Davide Cardella, direttore Asat, ha condiviso il ddl soprattutto perché disciplina in modo organico, semplificandola, l’installazione di impianti per le rinnovabili. Cardella ha chiesto però che sia garantito il rispetto ambientale e paesaggistici attraverso linee guida. Le previsioni del ddl di utilizzo di aree già compromesse è pienamente condivisa dagli albergatori.

 

Gli artigiani e costruttori: il ddl va nella giusta direzione

Anche il presidente degli Artigiani, Segatta, ha condiviso la proposta di Tonina. La strada giusta, ha detto, per arrivare all’autosufficienza energetica, non dimenticando però le biomasse derivanti dai boschi. Bene anche la promozione delle comunità energetiche. Lorenzo Garbari, dei costruttori, ha anche lui condiviso l’impostazione del ddl anche se sarà difficile recuperare il tempo perso nella politica energetica a livello nazionale. Il ddl ha un impostazione equilibrata e le semplificazioni che vengono introdotte vanno nella direzione giusta, anche se strozzature si possono trovare in altri punti della catena perché la burocrazia non si annida solo nelle procedure autorizzatorie.

 

I commercianti: estendere le semplificazioni ai piccoli impianti idroelettrici

Aldi Cekrezi, direttore di Confesercenti, ha sottolineato la necessità di trovare una partecipazione più larga possibile per la costituzione delle Comunità energetiche. La burocrazia costa all’Italia 59 miliardi di euro e in questo momento sta bloccando tanti impianti installati che non sono ancora attivati. Sì al ddl anche da Confcommercio con una richiesta: che la semplificazione venga estesa anche all’energia idroelettrica che in Trentino rappresenta il 78% della produzione. L’avvocato Pontalti ha aggiunto che l’articolo 7 del ddl dovrebbe essere ampliato e, come il decreto Ucraina del governo Draghi, senza limitare il fotovoltaico solo ai tetti ma introducendo la possibilità di installare i pannelli su tutta la superficie dei manufatti. Inoltre, la previsione delle opere a edilizia libera andrebbero estese anche le centraline di ricarica. Ultima richiesta della Confcommercio, l’estensione della semplificazioni alle micro centraline e ai piccoli impianti idroelettrici.

 

Tonina: è indispensabile il lavoro di squadra

Mario Tonina ha ringraziato gli esponenti dell’imprenditoria e ha ricordato che il 26 aprile si arriverà già in aula con questo ddl. Inoltre, ha sottolineato che con il Peap, il Piano energetico ambientale provinciale, si era già impostata una politica a favore delle rinnovabili. Oggi, ha detto ancora, c’è bisogno di dare impulso a questo settore energetico e lo si deve fare in questo momento, quando tutti siamo toccati dal carico del caro – bolletta. Il Peap, ha ricordato, prevede anche gli impianti di biogas e biomassa e questo ddl va nella direzione giusta. Basti pensare che chi, tra il 2002 e 2007, ha approfittato degli incentivi dei conti energia oggi soffre meno per il costo energetico. Su questo tema, ha concluso l’assessore, il Trentino non può essere secondo a nessuno, ma serve un gioco di squadra che, per fortuna, sembra esserci. Job ha affermato che si devono evitare situazioni kafkiane determinate dalla burocrazia.

 

Gli architetti: servono linee guida per le installazioni dei pannelli sui tetti

Per il Comitato interprofessionale l’architetto Alberto Salmi ha detto che l’unica perplessità è sull’articolo 7 e ha chiesto l’introduzione di linee guida per ottenere un’omogeneità stilistica per l’installazione dei pannelli sui tetti e sui terreni. Mirco Baldo, ha anche lui espresso alcuni dubbi sulla variante semplificata con la quale i comuni possono individuare le aree idonee dalle quali, ha detto, dovrebbero essere escluse le aree agricole. I tecnici Pat hanno spiegato che le aree agricole di pregio o paesaggistiche sono escluse e sono utilizzabili solo quelle marginali o dismesse. Baldo ha affermato che già utilizzando le coperture si potrebbero raggiungere una buona produzione. L’ingegner Silvano Beatrici, ha chiesto una maggior tutela dei centri storici e ha detto che se le opere sono libere si potrebbe anche cancellare l’obbligo di comunicazione al comune. L’architetto Giovanazzi, ha aggiunto che anche le rinnovabili possono diventare elementi architettonici e ha portato ad esempio la sede dell’A22 e la copertura del parcheggio dell’Associazione allevatori. C’è comunque, la necessità di stendere linee guida e prevedere la tutela di alcune aree sensibili, come ad esempio i castelli. Rispondendo a Lorenzo Ossanna (Patt) i tecnici hanno detto che la prevista comunicazione per le opere libere ai comuni non prevede sanzioni, e serve solo per avere una statistica.

 

Gli urbanisti: un ddl che si aspettava da tempo

Il professor Paolo Baggio dell’Istituto nazionale di urbanistica, ha definito ottimo il ddl perché mira a potenziare le rinnovabili. Nella proposta Tonina c’è, ha detto ancora il docente, un bilanciamento con una graduazione dei processi autorizzativi in base alle dimensioni degli impianti. Un ddl come questo era atteso da tempo, ha aggiunto, anche perché l’impatto ambientale è relativo e comunque reversibile e stimola i privati a installare impianti per le rinnovabili. Job ha chiesto al professor Baggio se non ci sia il rischio di un rimbalzo fiscale di queste misure. L’eccessiva incentivazione del fotovoltaico, ha ricordato l’esperto, ha in parte drogato il mercato. Effetto doping che ha causato, paradossalmente, il freno delle rinnovabili. Oggi si deve distinguere tra impianti di piccola taglia, sotto i 50 kilovatt, che si ripagano, ma sulle quali pesa la complessità dell’iter autorizzativo. Anche per gli impianti più grossi i problemi più grossi sono burocratici e anche per quelli installati sulle aziende non si vede la necessità di incentivi perché si ripagano. Bene, secondo il professore, la cautela contenuta nel ddl sugli impianti a biomassa che vanno concentrati perché renderli più controllabili. Ivano Job ha chiesto a Baggio un parere sul nucleare. Il modello nucleare, ha risposto l’esperto, e quello delle rinnovabili sono incompatibili e se scegliamo quest’ultima strada si deve essere pronti a sacrificare una parte del territorio. Le centrali nucleari hanno il problema delle scorie, ma quelle di quarta generazione ha il pregio del raffreddamento spontaneo e quindi espone a rischi come quello di Fukushima. L’Italia dall’89 ha smantellato le centrali e potrebbe puntare sulla fusione nucleare. Un terreno sul quale l’Italia dovrebbe continuare a fare ricerca.

 

I Bim: disposti a aiutare finanziariamente i cittadini

Per i Bim sono intervenuti Michele Bontempelli del Bim dell’Adige, Giacomo Silano del Brenta e Claudio Cortella del Bim del Chiese. Bontempelli ha detto che i Consorzi sono parte di un percorso collettivo nuovo sulle rinnovabili e la transizione ecologica. Non siamo all’anno zero, ha aggiunto, e c’è una consapevolezza diversa da quella di un tempo ma non si deve dimenticare che si opera su un territorio estremamente delicato. Rispondendo a Ossanna, Bontempelli ha affermato che i Bim metteranno a disposizione risorse (un milione, ha ricordato il dirigente Andreatta) alle famiglie che chiederanno finanziamenti per il fotovoltaico. Silano ha detto che il Bim del Brenta ha qualche difficoltà in più rispetto a quello dell’Adige perché il regolamento del Consorzio oggi vieta il finanziamento a privati, ma si sta lavorando per arrivare a una modifica per poter fornire aiuti ai cittadini. Anche Cortella ha ricordato che il Bim del Chiese è impegnato sul piano dello sviluppo delle rinnovabili.

Tonina ha sottolineato che di fronte a un caro bolletta sproporzionato la Giunta ha voluto essere pronta a intervenire con un ddl dedicato. Dedicare delle risorse da parte dei Bim alle famiglie è importante perché è un modo di fare educazione e cultura sulle rinnovabili. Non è solo, quindi, un mero contributo ma la condivisione da parte dei Bim di un percorso. L’assessore ha ricordato di essersi reso disponibile con gli attuali quattro presidenti, che sono stati eletti un anno fa, anche perché prima non aveva trovato aperture nei confronti del progetto energetico. Solo il gioco di squadra, ha ribadito Tonina, permetterà al Trentino di porsi all’avanguardia sul terreno delle rinnovabili. Un’idea, ha aggiunto, nella quale sono coinvolti, oltre i Bim, anche Dolomiti energia e i produttori.

Il Cal: bene la semplificazione ma attenzione ai centri storici

Il Cal è intervenuto con una nota del presidente Gianmoena che è stata letta da Job. Il Consiglio delle autonomie, in sostanza, apprezza la semplificazione burocratica introdotta dal ddl ma che andrebbe equilibrata prevedendo una tutela dei centri storici; così come la previsione di un posizionamento meno impattante dal punto di vista estetico dei pannelli sui tetti delle case.

 

Il dibattito

Una posizione, questa del Cal, che è condivisa da Lucia Coppola (Europa Verde) e ha chiesto una maggiore attenzione sui cambi di destinazione d’uso per l’installazione degli impianti fotovoltaici sui terreni. Ma, nonostante le necessarie attenzioni, si deve continuare a puntare sulle rinnovabili. Alessio Manica del Pd ha chiesto perché il ddl preveda l’utilizzo per le rinnovabili anche le aree da bonificare. La risposta dei tecnici è stata che l’obbligo di bonifica non viene mai meno e con questa iniziative si pensa di riutilizzare siti che hanno gravato sull’ambiente creando un beneficio per la comunità. Cavada (Lega) ha affermato che la previsione dell’uso delle aree delle ex discariche, come quella di Cavalese, è una bella idea e ha auspicato la creazione di comunità energetiche sotto la forma di cooperative aperte soprattutto ai cittadini del luogo. Rispondendo a Ossana, da parte della struttura dell’assessorato si è spiegato che il ddl, con le semplificazioni previste, stimola indirettamente la creazione di comunità energetiche anche se la loro natura giuridica non è ancora pienamente definita.

Rispondendo a Job che ha chiesto se sono previste aree di tutela ambientale e paesaggistica, Roberto Andreatta, dirigente del dipartimento energia, ha ricordato che i cambi di coltura, in aree marginali, sono possibili per installare impianti di biogas. Mentre, il presidente della Terza commissione ha espresso la preoccupazione per possibili impatti paesaggistici degli impianti. I presidenti del Bim, infine, hanno riconosciuto a Tonina la disponibilità al dialogo. Tonina ha chiuso affermando che porterà in commissione alcuni emendamenti derivanti anche dalle osservazioni emerse dal confronto con il Cal. Ma con la struttura, ha aggiunto, verranno analizzate tutte le proposte emerse dalle audizioni. Questa non sarà, come qualcuno ha detto, un’operazione selvaggia perché si parte dai fabbisogni di consumo di famiglie e imprese. Non ci saranno quindi impianti impattanti e, come ha detto l’architetto Giovanazzi, si dovrà lavorare per renderli addirittura elementi di abbellimento. In Trentino, ha detto Tonina, non c’è possibilità di sfruttare l’eolico, rimangono le biomasse, il biogas sul quale qualcosa si è mosso, ma sul fotovoltaico ci sono spazi disponibili su tetti e capannoni per trarre una buona quota di energia. Sulle comunità energetiche, ha concluso, si sta lavorando. Ivano Job ha messo in guardia da possibili speculazioni che, come col 110 per cento, possono derivare da questi incentivi. Rischio che ci può essere, ha risposto Andreatta, è c’è la necessità di elaborare, da pare della Pat in collaborazione con Bim e Cooperazione, formule per evitare speculazioni

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