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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * TERRITORIO: « AVVIATO L’ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE TONINA IN MATERIA DI ENERGIA E GRANDI DERIVAZIONI A SCOPO IDROELETTRICO »

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19.07 - martedì 6 ottobre 2020

Consiglio provinciale, avviato l’esame del disegno di legge Tonina in materia di energia e grandi derivazioni a scopo idroelettrico. I lavori riprendono domani mattina a partire dalle ore 10.00. In corso una riunione delle minoranze.

 

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Demagri al posto di Degasperi nella V Commissione permanente
I lavori del Consiglio provinciale sono ripresi nel pomeriggio con la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Filippo Degasperi (Onda Civica) dalla V Commissione permanente e la nomina, al suo posto, con un’astensione e due non partecipanti al voto, della consigliera Paola Demagri (Patt). Il gruppo del Patt non era infatti rappresentato in quell’organismo e la scelta, concordata con le Minoranze, è apparsa logica, oltre che apprezzata. Accolte anche le dimissioni dello stesso Degasperi dalla Commissione d’indagine sull’affidamento dei minori.

Una proposta frutto di confronto, che si inserisce in un percorso storico faticoso di tutela del binomio di compatibilità tra ambiente e sviluppo
Si è passati dunque all’esame del disegno di legge dell’assessore Mario Tonina in materia di energia e grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Le norme mirano a dare attuazione all’articolo 13 dello Statuto con l’obiettivo di definire un quadro provinciale normativo di riferimento anche in vista delle assegnazioni delle 17 concessioni idroelettriche in scadenza entro il 2023. L’assessore ha spiegato che il disegno di legge è frutto di un grosso lavoro in Commissione e che si è arricchito di importanti contributi venuti da un ampio confronto. Questo è un momento importante per la storia del Trentino, ha detto, perché l’acqua e l’energia sono elementi costitutivi strategici di questa terra e la storia della competenza su questa materia è fortemente legata alla storia del governo del Trentino e dei suoi abitanti.

Già il primo Statuto del 1948 prevedeva infatti la cessione gratuita di una quota di energia da parte dei concessionari e il diritto della Regione di relazionarsi con lo Stato, con diritto di prelazione nell’assegnazione. Con le ultime norme di attuazione del 1999 si completò la fase di definizione delle prerogative della Provincia e alcuni passaggi significativi per riconoscere una competenza piena alla Pat in materia di gestione delle acque e il trasferimento completo delle competenze in materia di energia. Seguì un percorso che portò alla legge che prevedeva nel 2007 una proroga decennale per le concessioni in essere condizionata ad oneri aggiuntivi in termini ambientali e finanziari. La programmazione in materia di tutela delle acque e dell’ambiente sono prerogative importanti da riconoscere a chi ha garantito in tutti questi anni, con grande professionalità e competenza, che la Provincia fosse all’avanguardia su questi temi e sull’esercizio di questa competenza, ha osservato Tonina.

Ora la Provincia è chiamata ancora una volta a definire procedure e criteri per l’assegnazione delle procedure di grandi derivazioni idroelettriche e queste norme si inseriscono nel solco di una storia lunga e faticosa di difesa delle prerogative statutarie e di tutela del binomio di compatibilità tra ambiente e sviluppo. Il testo, ha proseguito Tonina, nato dal confronto, ha sollecitato riflessioni tradotte in alcuni emendamenti che saranno presentati all’aula. Il patrimonio idroelettrico è bene di tutti e con un emendamento si prevede la partecipazione popolare nell’acquisto dei beni asciutti. Con un ulteriore emendamento è stata definita la modalità del partenariato pubblico-privato con possibilità della Pat di gestione degli impianti solo in considerazione della sicurezza dei territori.

Vengono così eliminati i meccanismi di proroga delle concessioni scadute e superando le critiche della commissione europea che aveva ritenuto i meccanismi lesivi della concorrenza. Le 17 concessioni in scadenza (una è già scaduta) per un fatturato pari a 250 milioni di euro annui, saranno assegnate entro il 2023. Uno dei temi chiave è quello della sicurezza e della verifica delle strutture esistenti. Un altro emendamento propone l’obbligo per il concessionario di dotarsi di una sede operativa territoriale. Nel bando di gara saranno anche indicati gli investimenti necessari da parte del concessionario. I criteri ambientali fissati dalla Pat si tradurranno in vincoli e parametri anche nei bandi di gara come misure di mitigazione e compensazione. Viene introdotto il tavolo permanente di confronto dove siedono i principali attori che ruotano attorno alla risorsa acqua e dove avverrà il confronto, necessario e vitale. Infine sul tema di rinnovo delle concessioni, Tonina ha detto che tutto il lavoro fatto in questi anni sarà di vitale importanza anche nel caso di rinnovo delle attuali concessioni.

 

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Coppola: ambiente e sicurezza gli aspetti di cui tenere conto
Lucia Coppola (Futura) ha riconosciuto la grande importanza del tema, manifestando la convinzione di dare priorità al valore dell’acqua come bene comune inalienabile e indiscutibile, per ridurre al minimo il rischio ecologico e garantire la sicurezza. Bene i vincoli introdotti a tutela dell’ambiente e del paesaggio, che vanno rafforzati. Le norme contengono comunque alcuni aspetti meno convincenti: occorre inserire nel ddl il controllo costante e accurato di dighe, svasi e zone di esondazione perché I’acqua può diventare un nemico implacabile e i danni che può produrre sono sotto l’occhio di tutti proprio in questi giorni. In generale è necessario puntare sul miglioramento del bacino idrografico di pertinenza occupandosi anche dell’intorno e tenendo conto dell’utilizzo plurimo che si fa della risorsa acqua. Coppola ha annunciato una serie di emendamenti migliorativi che vanno in queste direzioni.

 

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Rossi: la Giunta chiarisca l’orientamento di prospettiva
Su un provvedimento di questa portata vale la pena assumere un piglio diverso rispetto a quello assunto rispetto ad altri, ha detto Ugo Rossi (Patt), auspicando un dibattito che permetta un’ulteriore interlocuzione con la Giunta. Su questo tema, infatti, non possiamo permetterci di fare passi indietro, ha chiarito. Sono tuttavia tranquillo, ha poi ammesso, perché mi sembra che a seguito dell’approvazione di questa legge potranno essere confezionati degli atti amministrativi che consentiranno un esercizio positivo sul tema dell’acqua e della risorsa acqua. Questi, nella sostanza, i rilievi del consigliere del Patt: dal disegno di legge non emerge se la Giunta abbia in mente un assetto che preveda in prospettiva un rafforzamento della società partecipata da Pat e Comuni di Trento e Rovereto a cui è riconducibile l’assetto complessivo del sistema, ovvero se le partecipazioni non sono più d’interesse di questa Giunta.

Siamo sicuri, ha osservato, che un assegno circolare di 25 milioni di euro all’anno per 20 anni non possa costituire oggi un’opportunità per modificare l’assetto futuro, magari in una logica di visione più simile a quella dell’Alto Adige? Credo che una riflessione in questi termini vada fatta, ha suggerito Rossi, anche in relazione al criterio di aggiudicazione, non solo perché ci mette al riparo da una logica di totale sfruttamento ambientale, ma anche perché garantisce alla modalità di scrittura dei bandi di privilegiare non tanto il concessionario uscente, ma la possibilità di garantire una maggiore apertura rispetto alla mera offerta di carattere economico. Serve che a valle di questo disegno di legge ci sia un rafforzamento del sistema trentino, ha concluso, chiedendo che su questo tema, lontani dalle campagne elettorali, si apra un confronto ampio.

 

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Manica: rischiosa la scelta della prevalenza del prezzo nelle gare; si abbia il coraggio di avviare un percorso di comunità
Alessio Manica (PD) ha ricordato cosa sta dietro questo disegno di legge, uno dei più importanti della legislatura, un passaggio epocale e complesso, centrale per l’autonomia. Lodevole il percorso di audizioni in Commissione e il lavoro fatto dall’assessore, oltre che coloro che hanno saputo in passato gestire questo bene prezioso per la comunità trentina. Va tuttavia a suo avviso chiarito che con queste norme definiremo le strade che possiamo percorrere, ma poi ci sarà la partita di scegliere il percorso per arrivare all’affidamento delle derivazioni e questo spetterà alla Giunta. Manca, come notava anche il collega Rossi, la comprensione di questo passaggio.

Sulle modalità di gara Manuca ha annunciato un emendamento: credo che la scelta della prevalenza del prezzo sia rischiosa e vada messa in subordine, ha detto annunciando una proposta di modifica in questa direzione. La Giunta ha fatto delle modifiche che vanno salutate con favore, ha proseguito, in particolare l’introduzione dell’azionariato popolare che da un lato potrebbe aiutare la Pat a trovare delle risorse, dall’altro ad ampliare il possesso dei beni ed avviare dunque su questo un percorso di comunità: un ordine del giorno chiede di predisporre uno studio di fattibilità su questo tema, da presentare entro 6 mesi alla Commissione competente. Un emendamento poi riguarda il cherry picking, ovvero la possibilità di acquisto solo di una parte dei beni asciutti, una previsione pericolosa per il consigliere del PD; due emendamenti chiedono passaggi in Commissione, un altro affronta il tema delle derivazioni, uno ancora introduce un tetto al valore offerto nel caso in cui si mantenga la prevalenza del prezzo. Altri emendamenti interessano il tema degli altri usi (a tutela dell’uso sportivo ad esempio), ma la proposta di modifica principale riguarda il capovolgimento dell’orientamento della Giunta della prevalenza dei parametri economici nell’assegnazione.

 

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Ossanna: proposta apprezzata, un ordine del giorno introduce l’esigenza dell’acqua in agricoltura nel contesto del rinnovo delle concessioni
Lorenzo Ossanna (Patt) ha evidenziato l’importanza del tema, storicamente molto caro al territorio trentino. Importante a suo avviso fare una valutazione sullo stato di manutenzione dei beni e sull’adeguatezza dello stato di conservazione e tenere conto di quelle che saranno le fondamentali ricadute sul territorio. Fondamentale da questo punto di vista il tavolo di confronto per la gestione delle concessioni. La proposta è stata ampiamente discussa e oggetto di confronto e non ho presentato emendamenti, ha detto, ma solo un ordine del giorno “di indirizzo” che accanto al canone ambientale introduce l’argomento dell’agricoltura, cercando di coniugare l’esigenza dell’acqua nel contesto del rinnovo delle concessioni.

 

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Marini: emendamenti su monitoraggio e qualità dei servizi ecosistemici
Il consigliere del Gruppo Misto Alex Marini si è unito ai ringraziamenti per come è stato condotto il confronto in Commissione e per l’ascolto allargato di soggetti che hanno permesso di mettere in evidenza alcune criticità e migliorare il testo. Tuttavia ha evidenziato i tempi stretti nel passaggio dalla fase delle audizioni all’esame del testo che non hanno permesso il giusto approfondimento della materia.

Con queste premesse, ha osservato, è difficile anche dare una valutazione puntuale. Il tema dell’azionariato popolare non può essere l’unico tema, ha osservato, perché occorre ragionare in termini di modelli gestionali, trasparenza e coinvolgimento della popolazione nelle modalità di gestione del bene pubblico acqua, magari con una conferenza di informazione, che mi auguro si possa tenere prima della profilazione dei bandi di gara, come annunciato dall’assessore. In Italia, come evidenziato dalla Commissione europea, è stato raggiunto il limite massimo di sfruttamento possibile della risorsa idrica e dunque dobbiamo tenere conto di altri aspetti, accanto a quello economico, anche in considerazione dei cambiamenti climatici che potrebbero sicuramente condizionare il sistema. Marini ha annunciato una serie di emendamenti in particolare sui dati ambientali e sul monitoraggio, combinando i metodi di rilevamento tradizionali con le tecnologie moderne. Altra modifica è stata chiesta sulla messa in rete di soggetti interessati a produrre dei metodi di lavoro per definire la qualità dei servizi ecositemici e ridurre la perdita di funzionalità e limitare il danno causato dallo sfruttamento idroelettrico.

Il Consiglio è stato sospeso su richiesta della consigliera Sara Ferrari per permettere un incontro delle minoranze. I lavori riprendono domani alle ore 10.00.

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