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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * SECONDA COMMISSIONE: « APPROVATE LE DELIBERE DI SPINELLI RIGUARDO IL PORFIDO, NOVITÀ SU MARCHIO E LEGALITÀ »

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15.49 - giovedì 13 maggio 2021

Le regole di funzionamento del settore cave trentino approdano a un nuovo aggiornamento, dopo la riforma del 2017. Oggi la II Commissione consiliare, presieduta da Luca Guglielmi, ha dato via libera a due delibere con cui la Giunta provinciale interviene sul marchio di qualità del porfido e amplia poi (dal 20% al 40%) la quota di prodotto estratto che la ditta cavatrice – purché certificata con marchio – potrà cedere ad altre imprese per la seconda lavorazione.

L’assessore Achille Spinelli è intervenuto per illustrare le novità. Il marchio di certificazione non sarà più “del porfido e delle pietre trentine”, ma “Trentino pietre”. Esso sarà concesso a fronte tra l’altro di maggiori garanzie riguardo alla qualità dei contratti di lavoro applicati agli addetti. Spinelli ha annunciato poi regole antimafia più stringenti; e ha spiegato poi che Lona Lases sottoscriverà un significativo patto di collaborazione con le forze dell’ordine, per garantire una più attenta sorveglianza non tanto del lavoro nelle cave, quanto sulla circolazione di persone e di cose nel territorio. La legalità nelle attività estrattive viene invece ancora affidata in toto ai servizi minerario e lavoro della Pat, assieme ad Inps.

La delibera sul marchio è stata approvata all’unanimità, la seconda invece ha registrato l’astensione di Pietro De Godenz e Lorenzo Ossanna e il voto contrario di Alessandro Olivi. Quest’ultimo – che promosse (con Walter Viola) la riforma del 2017 – ha sottolineato che si è passati “da una lastra a un cubetto”, nel senso che l’esecutivo ha profondamente e positivamente modificato lo schema di delibera ipotizzato un paio di mesi or sono. Resta la contrarietà del consigliere per la scelta di massimizzare la quota prevista in legge di prodotto cedibile a terzi: scelta prematura e quindi inopportuna, perché – dice Olivi – è proprio quando si rompe l’unicità della filiera produttiva che si creano i presupposti per situazioni torbide o illegali.

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