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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * QUINTA COMMISSIONE: « DUELLO SUL NO ALLE APERTURE A LUGLIO DELLE SCUOLE MATERNE »

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15.53 - giovedì 3 giugno 2021

Quinta commissione, duello sul no alle aperture a luglio delle scuole materne.

Nella seduta di oggi della Quinta commissione, presieduta da Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia), si sono svolte le audizioni sulla petizione (n. 13) per il no all’apertura a luglio delle scuole materne. Un dibattito che ha visto le posizioni del sindacato, della Federazione delle scuole materne, del Consiglio del sistema educativo, di Lucia Coppola (Europa Verde), Sara Ferrari (Pd), Filippo Degasperi (Onda Civica) a quelle di Mara Dalzocchio e Devid Moranduzzo della Lega che hanno difeso la decisione dell’assessore Bisesti.

 

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Il sindacato: il nostro no è in difesa della scuola materna come scuola.

Marcella Tomasi segretaria della Uil – Fpl ha affermato che la petizione è un tassello della dura vertenza contro l’apertura estiva delle materne che, per il sindacato, è solo un modo per allungare il calendario scolastico, mentre sul territorio ci sono una serie di iniziative di conciliazione da potenziare e da rendere gratuite per le famiglie. Quindi, ha continuato l’esponente della Uil, il sindacato è favorevole a questa petizione anche perché la scuola dell’infanzia è il primo tassello del sistema scolastico e non può essere utilizzato come un sostitutivo della conciliazione famiglia – lavoro. Lo stesso assessore, ha ricordato, ha detto che queste aperture dovranno essere più asili estivi che scuole. Le strutture, inoltre, non sono per nulla adatte per il loro utilizzo estivo. Stefania Galli della Cisl Scuola ha aggiunto che purtroppo la petizione è ormai anacronistica e ha ricordato che non si tratta di una rivendicazione sindacale ma il no è determinato dal fatto che la scuola dell’infanzia deve rimanere tale.Nessuno vuol difendere l’insegnante “lazzarone”, ma bensì difendere il ruolo della scuola. Si doveva agire invece sulla gratuità dei servizi di conciliazione alle famiglie.

Insomma, la scuola è scuola e il resto è altro, ha concluso Stefania Galli. Lucia Coppola (Europa Verde) ha definito demagogica la scelta dell’apertura a luglio e quindi ha dato il suo appoggio al sindacato e alla petizione. Tra l’altro, ha continuato, non tiene la “scusa” della continuità didattica perché l’estate dovrebbe essere, piuttosto, il momento della discontinuità per i bambini. Assurda, secondo Lucia Coppola, la contrapposizione che è stata creata tra insegnanti e famiglie che pesa sulla coesione sociale. L’esponente di Europa Verde ha inoltre affermato che quelli che erano chiamati asili sono stati trasformati in scuole per un motivo formativo e pedagogico sul quale non si può agire con superficialità.
Sara Ferrari (Pd), sottolineando l’assenza dell’assessore e del dirigente generale, ha chiesto alle sindacaliste se c’è ancora un tavolo aperto o s’è la chiusura al dialogo da parte della Giunta continua. Inoltre, la capogruppo Pd, ha chiesto se ci sono valutazioni per capire se il milione e 200 mila euro stanziati per l’apertura estiva giustifica questa scelta almeno dal punto di vista economico.
Stefania Galli ha detto che non c’è risparmio, ma tutto è stato fatto im base all’idea demagogica del “finalmente si lavora”. Come se nei 10 mesi di convivenza con il Covid e di impegno delle insegnanti non avessero valore. Non c’è risparmio, ha aggiunto, perché ci sono i supplenti per le ferie. Il sindacato, ha detto ancora, ha cercato una conciliazione: è stato fatto un incontro con il Commissario del Governo, ma non è accaduto nulla né con la parte politica né con il Dipartimento. Marcella Tomasi ha affermato che il tavolo sull’estate non è mai partito e le delibere sono arrivate mentre si discuteva e quindi non c’è stata alcuna partecipazione da parte del complesso sistema delle scuole d’infanzia. Sui costi un ragionamento non c’è mai stato e sembra che non sia stato calcolato quello del personale. Per Mara Dalzocchio (Lega) non è vero che non ci sia stata apertura al dialogo. Tentativi di conciliazione ne sono stati fatti, compreso quello del Commissario, ma non si è arrivati ad una conclusione.

La Federazione scuole materne: la scuola non può essere snaturata.

Lucia Stoppini, direttrice della Federazione provinciale scuole materne, ha detto che c’è un bisogno di conciliazione delle famiglie, ma la scuola deve essere scuola e non può essere snaturata. Insomma, la scuola non può rispondere ai bisogni diversi da quelli didattico – pedagogici. Oltre ai problemi organizzativi, i bambini dopo 10 mesi di scuola hanno bisogno di ambienti, insegnanti e compagni diversi. La Federazione, ha ricordato Lucia Stoppini, ha chiesto di spostare gli investimenti a favore dei servizi estivi e per la copertura dei costi per le famiglie. Infine, la direttrice ha stigmatizzato il metodo con il quale l’assessorato è arrivato alla decisione di ampliare l’anno scolastico a luglio e ha espresso preoccupazione per quella che ha definito una deriva. Anche se, pur non condividendo per nulla la scelta, le scuole faranno del proprio meglio.

Co. e. Si.: A luglio faremo comunque del nostro meglio.

Pierluigi Saccani, membro del Consiglio di Co.e.Si, ha ricordato che lo sforzo fatto è stato quello di fare della scuola dell’infanzia una scuola vera. Una scuola che ha saputo dare risposte all’emergenza Covid coinvolgendo i genitori; una scuola in grado di affrontare sfide complesse. Per questo l’apertura a luglio non doveva essere calata dall’alto ma doveva essere una decisione partecipata. Purtroppo, ha continuato, al centro di questo scontro non c’è questa visione di scuola e questo è preoccupante. Comunque, anche a luglio le scuole aderenti a Co.e.Si. cercheranno di dare il meglio concependo questa proroga dell’anno scolastico come una risposta ai bisogni creati da questo momento. Co.eSi, ha ricordato Saccani, ha chiesto che gli insegnanti possano avere le ferie anche in considerazione delle difficoltà affrontate durante quest’anno difficile.
Paola Demagri (Patt) ha chiesto se sono date indicazioni da parte del Dipartimento su un eventuale raccolta di dati per una sperimentazione sull’apertura a luglio. Sara Ferrari (Pd) se ci sono dati in grado di giustificare questa scelta almeno dal punto di vista economico. Ed ha aggiunto che la Giunta, con la sua scelta, ha umiliato un’esperienza di livello internazionale come quella delle scuole d’infanzia trentine. La capogruppo del Pd ha chiesto se è prevista l’apertura di tutte le scuole e tutte le classi e ha auspicato, infine, uno sforzo per l’integrazione dei servizi scolastici con quelli di conciliazione. Lucia Coppola, ribadendo che si sarebbe dovuto puntare sui servizi di conciliazione, ha chiesto se in autunno si potrà trarre un bilancio dell’esperienza estiva, anche per evitare in futuro errori come quelli che si sono e si stanno commettendo. Mara Dalzocchio ha detto di aver sentito parlare, anche nel corso di questa seduta, di adulti, di servizi, ma non di bambini. Bambini che hanno vissuto un momento difficile con enormi sacrifici e spirito di adattamento. L’esponente leghista ha detto di rifiutare affermazioni come quella che gli insegnanti sarebbero stati umiliati o che i genitori approfitterebbero delle apertura a luglio per parcheggiare i bambini. Infine, ha ricordato che ad altre categorie, in questi drammatici mesi, sono stati chiesti sacrifici molto più grandi. Devid Moranduzzo (Lega) ha affermato che in un momento come questo deve prevalere, per tutti, il buon senso. La Giunta, ha detto ancora, chiede alle maestre di lavorare un mese in più. Seimila bambini sono stati iscritti alle materne a luglio e questo perché i loro genitori hanno bisogno di lavorare e si trovano in difficoltà economiche. Dodicimila genitori che le maestre con il loro lavoro devono aiutare lavorando col sorriso sulle labbra. Il consigliere, infine, ha chiesto se non sia possibile tenere aperto sempre le materne a luglio. Affermazioni retoriche, secondo Filippo Degasperi (Onda Civica) per coprire un ulteriore attentato ai diritti dei lavoratori e un ulteriore attacco agli insegnanti.
Luisa Stoppini ha risposto a Demagri dicendo che non ci sono richieste di raccolta dati per possibili sperimentazioni ed ha aggiunto che durante l’anno il servizio, malgrado 15 giorni di chiusure e quarantene, il servizio c’è stato. Rispondendo alla domanda di Moranduzzo ha detto che le aperture estive sempre sono improponibili, invece si dovrà tenere presente lo studio per un sistema integrato per la fascia d’età 0 – 6 anni. A Sara Ferrari ha replicato affermando che la cifra di un milione e 200 sarebbe bastata per dare ai genitori la possibilità di scegliere i servizi di conciliazione estiva. Inoltre, in luglio le scuole materne non possono garantire la continuità né per gli insegnanti, che potranno fare almeno 5 giorni di ferie, né per i bambini. Sacrifici, buon senso e il sorriso per i bambini, ha concluso, ci saranno comunque e come sempre. Ma la scelta è sbagliata, si è puntato sulla scuola dell’infanzia per rispondere a bisogni diversi da quelli scolastici. E i bambini, dopo 10 mesi di scuola e disagi, hanno bisogno di altro. Ed è proprio per i bambini, quindi, che la decisione è sbagliata perché le maestre hanno una diversa professionalità che si esprime durante i mesi scolastici. Inoltre, ha ricordato la direttrice della Federazione, non a caso le iscrizioni sono state prolungate di 10 giorni e tante famiglie hanno iscritto i bambini perché non hanno accesso ai buoni servizio per i servizi estivi. Saccani ha risposto che la Pat non ha chiesto raccolte di dati e ha aggiunto che una scuola che sa affrontare le sfide è capace di ragionare anche sulle aperture a luglio in un anno eccezionale e occorre un servizio che arrivi ovunque anche dove non ci sono servizi di conciliazione. Dire che i servizi delle scuole sono limitati solo ad alcuni mesi, ha concluso, è pericoloso. Ma la scelta andava fatta con la condivisione partendo dall’idea di scuola che non può essere assistenziale.

 

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Consiglio del sistema educativo: una scelta che non rispetta i bambini.

Maurizio Freschi, vicepresidente del Consiglio del sistema educativo provinciale ha ricordato che il Consiglio ha espresso le perplessità sulla scelta della Giunta, anche perché è emerso che i costi saranno più alti della cifra stanziata e che si sarebbero potuta utilizzate per altri servizi. Infine, ha ricordato che il Consiglio non è stato coinvolto. Martina Detassis, sempre del Consiglio del sistema educativo, ha ricordato che l’assessore ha dimostrato più volte di non prestare attenzione alla scuola dell’infanzia al punto di dichiarare che in luglio la scuola sarà un mix di gioco e didattica. In luglio i gruppi di bambini, ha continuato, verranno modificati settimana per settimana e quindi non ci sarà continuità così come per gli insegnanti. Nella scelta non sono mai stati coinvolti gli esperti del settore e, ha aggiunto, non va dimenticato che la scuola dell’infanzia non è più un servizio assistenziale ma il primo gradino del sistema scolastico. Lucia Coppola ha messo in evidenza con rammarico che il Consiglio del sistema educativo, pur avendo un importante compito consultivo, non è stato ascoltato ed ha chiesto a questo organismo di tenere accesa l’attenzione sulla materna. Mara Dalzocchio ha detto di essere sconcertata dagli interventi che sono stati un processo all’assessore, mentre si è parlato poco dei bambini e dell’emergenza Covid. Inoltre, ha ricordato che le famiglie hanno fiducia negli insegnanti ed è per questo che preferiscono mandarli alle materne a luglio. Nessuno quindi vuole sminuire il ruolo delle materne, anzi.

Molti psicologi, inoltre, hanno ritenuto fondamentale l’apertura estiva dello scorso anno. Sara Ferrari ha sottolineato l’assenza dell’assessore oggi, ma anche nella fase dell’elaborazione della decisione della Giunta che farà fare un sacrificio inutile alle maestre e non farà lavorare un personale, quello delle associazioni del Terzo settore, che avrebbe dato una risposta più consona alle esigenze. Le 7300 iscrizioni, ha detto inoltre, ci sono state perché i genitori non hanno potuto aderire ai buoni di servizio che sono tra l’altro finanziati dalla Ue. La capogruppo Dem ha chiesto anche i rappresentanti del Consiglio educativo se ritengono giustificata la spesa di un milione e due. Freschi ha risposto che nessuno vuole fare processi alla Giunta, ma sarebbe servito un confronto per avere una visione più amplia del problema e per dare una risposta migliore proprio a favore dei bambini. Martina Detassis ha aggiunto che il benessere dei bambini non sta nell’andare a scuola a luglio con il caldo, le zanzare e i bambini inagibili. Le scuole, inoltre, hanno un protocollo completamente differente da quello dei centri estivi e i bambini non avranno gli stessi insegnanti e compagni. Perciò sentire dire che gli insegnanti non tengono ai bambini è offensivo. Inoltre, in luglio non si potranno fare i corsi sulla sicurezza, la programmazione, si ripartirà senza progetto annuale e questo, ha chiuso, non è rispettare i bambini.

 

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Il dipartimento: così daremo un servizio a 7500 famiglie.

Livio Degasperi dirigente del Servizio infanzia del Dipartimento istruzione ha affermato che il confronto c’è stato ed ha ricordato il questionario al quale hanno risposto a favore dell’apertura a luglio 6200 famiglie. Le iscrizioni sono state 7230 in una settimana e l’estensione di un’altra settimana è stata fatta per chi ha avuto difficoltà con le iscrizioni online. Alla fine 7500 famiglie (il 53%) hanno aderito alla proposta il che significa l’apertura di tutte le scuole, tranne quella di Casatta di Valfloriana. Il servizio dei trasporti è stato attivato ed è stato confermato il prolungamento orario fino a due ore. Il milione e due, ha detto ancora il dirigente, servirà a coprire i cosi del personale a tempo determinato. I servizi di conciliazione, inoltre, si potrebbero attivare dopo le 16,30 quando chiudono le scuole materne. Il vantaggio della scelta della Giunta sta nell’ampiezza della copertura del servizio e sul fatto che si potrà garantire una certa continuità degli insegnanti e delle classi. Degasperi ha infine affermato che l’estensione a luglio dell’anno scolastico è determinato dal fatto che, durante le fasi calde della pandemia, oltre alle chiusure per la zona rossa, il 20% delle classi sono state quarantenate.
I costi sono stati stimati su quelli dei mesi normali di scuola e la scelta di allungare di un mese si basa anche sul fatto che negli anni pre Covid venivano staccati 1700 buoni servizio per gli asili estivi da giugno ad agosto mentre con le scuole materne si coprono 7500 utenti.

 

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La commissione ascolterà le scuole musicali.

Infine, sempre in materia di istruzione, la Quinta commissione, su proposta di Alessia Ambrosi, ascolterà i rappresentanti delle scuole musicali sui problemi causati dall’emergenza Covid. Filippo Degasperi (Onda Civica) ha chiesto anche che venga ascoltato il Tavolo paritetico per le scuole musicali.

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