Cultura: audizioni prima parte. La Quinta Commissione presieduta oggi dalla vicepresidente Sara Ferrari, ha ospitato questo pomeriggio le consultazioni ai disegni di legge 56 del consigliere Zeni e colleghi del PD (a sostegno delle attività culturali in provincia di Trento in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19) e del 138 dell’Assessore Bisesti (per rivedere la disciplina provinciale sulle attività culturali del 2007 e la normativa del 2015 sulle agevolazioni fiscali a sostegno della promozione del settore). Diamo conto di seguito delle posizioni emerse dall’ascolto dei Musei provinciali e dei Musei d’interesse provinciale. Seguono le audizioni degli imprenditori.
Per i Musei provinciali
Sul disegno di legge 56 (PD), la direttrice del Buonconsiglio Laura Dal Prà ha apportato alcuni rilievi di carattere tecnico osservando che nel caso del “suo” museo, che non ha un cda, il direttore dovrebbe essere indicato dalla Giunta. Per quanto riguarda il Coordinamento teatrale ha richiamato l’accordo tuttora vigente sui servizi al pubblico che si esplicano con la gestione dello shop, oltre che con la creazione di eventi e spettacoli. Tra gli scopi occorrerebbe dunque aggiungere, ha suggerito, anche questa fattispecie, almeno nel regolamento di attuazione. Sul ddl 138 un’annotazione all’articolo 9 dove si parla del sostegno all’aggiornamento: la competenza dovrebbe essere formalmente allargata anche al Buonconsiglio. Laddove invece si parla di Siae per il volontariato, la proposta è quella di aggiungere la possibilità di utilizzare musiche anche da parte dei musei provinciali con riferimento alla loro attività di tipo educativo-didattico. Sulla qualificazione dei soggetti culturali e sul Coordinamento Dalprà ha raccomandato massima attenzione alle tempistiche di programmazione dei progetti museali ed espositivi.
Per il Mart, è intervenuto il direttore Diego Ferretti che ha offerto un paio di appunti tecnici rispetto al ddl 56 e svolto alcune osservazioni sul testo proposto da Bisesti: sull’articolo 17 del ddl di Giunta ha suggerito una valutazione rispetto alla possibilità di semplificare, accorpando le due conferenze (dei direttori e dei presidenti) in un momento consuntivo unico, sopratutto considerando che i confini e le competenze dei ruoli sono spesso poco definite. All’articolo 20 ha apprezzato che i musei possano provvedere direttamente alla manutenzione ordinaria, mentre sarebbe auspicabile a suo avviso una previsione regolamentare che definisca la procedura e le risorse dedicate agli interventi di manutenzione straordinaria con carattere di urgenza da parte della Pat. Quanto alle direttive che possono essere emanate dalla Giunta per le attività a gestione associata ha rappresentato le difficoltà da parte dei musei e raccomandato dunque massima attenzione.
Per i Musei d’interesse provinciale
Giuseppe Ferrandi (Fondazione Museo Storico) ha espresso apprezzamento ed affermato l’utilità del rafforzamento del coordinamento del sistema museale provinciale contenuto nel ddl di Giunta, un collegamento che non fa distinzione tra enti strumentali, al fine di arrivare alla costituzione di un sistema con funzioni di programmazione. In qualità di direttore della Fondazione ha apprezzato il sostegno alle piccole realtà museali contenuto nel ddl Zeni-Ferrari. Fondamentale a suo avviso rilanciare una riflessione sul sistema che non premi la frammentazione, ma l’appartenenza ad una rete, anche tematica tra musei.
Francesco Frizzera direttore del Museo storico della guerra di Rovereto ha sottolineato alcuni aspetti in sintonia con quanto già detto dal collega della Fondazione Museo storico. Il ddl del PD, ideato nel periodo pandemico, pur in piccola parte superato dagli eventi, presenta alcuni elementi di interesse, nel mettere a sistema le iniziative di più istituzioni museali mirando alla creazione di circuiti positivi. Quanto alla proposta della Giunta molto positivo immaginare dei tavoli di confronto, coordinamento e programmazione, con l’auspicio che ci sia un riscontro pratico e tangibile.
Anche la direttrice del Museo Civico di Rovereto Alessandra Cattoi ha commentato positivamente le due proposte legislative, esprimendo considerazioni simili a quelle dei colleghi.
Avere un quadro normativo e un sistema di coordinamento dei musei nel quale trovare riconoscimento è sicuramente utile e motivante, ha aggiunto: lo abbiamo sperimentato con il progetto dell’Anno dei musei dell’Euregio, un esperimento faticoso, ma fruttuso: uno spirito positivo quello che enfatizza e sponsorizza questo tipo di esperienze. Un unico appunto, ovvero un dubbio sulla distinzione tra i due coordinamenti dei direttori e dei presidenti quando le due figure spesso non hanno una linea di demarcazione precisa. Molto simili anche le considerazioni espresse da Matteo Rapanà, direttore del Mag (Museo Alto Garda) che ha detto di avere vissuto le esperienze descritte dai colleghi e sperimentato la bontà del coordinamento tra realtà museali. Carlo Zorzi (Museo Pinacoteca Magnifica Comunità di Fiemme) ha descritto la realtà e le difficoltà della Magnifica, spesso riscontrate per questioni di carenze di personale e di mezzi.
Per questo la nuova legge che dovesse introdurre forme di aiuti, sostegni e incentivi alle piccole realtà museali sarà molto apprezzata. Giacomo Bianchi, Presidente di Arte Sella ha sottolineato che questa è la prima volta di Arte Sellaall’interno del gruppo dei musei provinciali. Il sistema di qualificazione al quale abbiamo aderito ci ha permesso di comprendere i punti di forza e mettere in discussione il lavoro, offrendoci nel contempo opportunità di crescita, ha detto. Un sistema di coordinamento fattivo e dialogico non potrà che portare beneficio sia alle realtà strutturate che a quelle meno strutturate, ha aggiunto. Laddove presidente e direttore si confondono o addirittura convergono, sarebbe però auspicabile la convergenza delle due conferenze, ha ribadito in linea con quanto già osservato dai colleghi intervenuti prima di lui. Ha concluso rimarcando l’aspetto sociale e di sostenibilità dei musei, nello spirito della realtà di arte Sella.
L’assessore Mirko Bisesti ha ringraziato per gli spunti offerti, osservando che, tra gli altri, l’aspetto della manutenzione rilevata dai musei provinciali è effettivamente un elemento su cui ragionare. Ha sottolineato gli sforzi di fare rete già attuati dai piccoli musei e le opportunità offerte dai Coordinamenti che si vogliono introdurre con questa proposta.
Gianluca Cavada (Lega) ha espresso apprezzamento per il disegno di legge ringraziando i soggetti intervenuti nelle audizioni.
Sara Ferrari (PD) ha rilevato l’importanza per le piccole realtà museali di vedersi riconosciute nella norma e all’interno di una rete. Giuseppe Ferrandi ha replicato osservando che il tema delle reti non deve significare aggravio di burocrazia, ma al contrario percorsi e riflessioni comuni, premialità progettuali e strumenti flessibili.
Approvata all’unanimità la delibera sull’intesa con l’Università
L’assessore Mirco Bisesti ha illustrato la delibera che riguarda l’intesa con L’Università degli Studi di Trento, che l’organismo ha poi approvato all’unanimità. Nell’obiettivo rapporto costi di personale ed entrate correnti non superiori al 70%, per il 2021 si conferma l’andamento virtuoso dell’Università di Trento, con una spesa per il personale del 62,32%. Sono stati tolti i vincoli legati al numero delle assunzioni e tolti i limiti relativi alle politiche di reclutamento. Sono confermate le precedenti intese sui costi della gestione (15%) e sull’attività di didattica e ricerca (maggiori o uguali al 65% dei costi generali).