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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * PRIMA E QUARTA COMMISSIONE: « SÌ DELL’ASSESSORA SEGNANA ALLA PROROGA DELL’ACCREDITAMENTO AL TERZO SETTORE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI »

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18.33 - martedì 27 aprile 2021

Quarta e Prima commissione, sì dall’assessora Segnana alla proroga dell’accreditamento e dell’affidamento al Terzo settore dei servizi socio – assistenziali.

In Seconda e Prima commissione, oggi pomeriggio, audizioni sulla risoluzione con la quale si è chiesta alla Giunta una proroga del termine per la presentazione delle domande di accreditamento (scadeva il 30 giugno 2021) e di affido (il 31 dicembre 2021) della gestione dei servizi socio – assistenziali. Un rinvio ritenuto indispensabile dalle cooperative, enti e associazioni del Terzo settore, a causa delle difficoltà create dal Covid, che è stato accolto dall’assessora alla salute. Stefania Segnana, nella seduta di questo pomeriggio, concluse le audizioni, ha annunciato la decisione di spostare di sei mesi l’accreditamento di enti, associazioni e coop e di un anno l’affidamento dei servizi. Un rinvio che interessa un settore che in Trentino dà lavoro a 9 mila persone che prestano assistenza a 37 mila utenti, con un fatturato che raggiunge 110 milioni di euro.

 

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Il sindacato: attenzione agli appalti, i lavoratori vanno difesi.

Marcella Tomasi della Uil ha ricordato che il tema dell’accreditamento è molto delicato e complesso, che già prima del Covid rappresentava una corsa gravosa per il Terzo settore. Un tema quindi datato, nel quale, ha ricordato la sindacalista, manca oggi un tassello fondamentale: il ruolo delle Comunità oggi commissariate e in attesa della riforma. Altro problema è quello della quantificazione del costo del lavoro che è legato alla questione degli appalti. Quindi, per l’esponente della Uil, il problema non è tanto quello del rinvio ma quello della necessità di una riorganizzazione complessiva dell’accreditamento e degli appalti per i servizi socio – assistenziali.
Ermanno Ferrari della Cisl ha detto che le procedure di accreditamento sono molto complesse e difficoltose per le associazioni e le cooperative. Difficoltà rese ancora più forti dall’emergenza Covid e quindi uno slittamento dei termini è ragionevole.

Andrea Grosselli, segretario Cgil, ha ricordato che la posizione del sindacato è unitaria e quindi anche la richiesta di uno slittamento dei termini per accreditamento e affidamento. Grosselli ha poi sottolineato che la legge 13 è fondata sull’accreditamento perché vede solo nel Terzo settore il soggetto unico nella gestione dei servizi. Quindi, il sistema di accreditamento non deve essere visto come un mero passaggio burocratico, bensì come il principale mezzo per difendere il Terzo settore dalla penetrazione di soggetti privato nei servizi socio – assistenziali. Il segretario della Cgil ha quindi difeso l’accreditamento come argine alle logiche di mercato che stanno prendendo piede anche in questi settori. Il segretario della Cgil ha inoltre richiamato l’attenzione sul sistema degli appalti che dovrebbe valutare sopratutto la qualità dei servizi, anche a tutela dei lavoratori. Lo Stato, ha ricordato ancora, investirà miliardi provenienti della Ue su questo settore; risorse che la Pat dovrà intercettare per qualificare i servizi per gli utenti e qualificando, al tempo stesso, il lavoro e lo stipendio dei 9 mila addetti del Terzo settore.

Lavoratori, ha affermato ancora, che non potranno certo, come qualcuno ha detto in Consiglio, essere sostituiti dai volontari. Anche per Grosselli va risolta presto la questione delle Comunità di valle che sono uno dei principali interlocutori per i servizi sociali che hanno bisogno di un profondo rinnovamento tecnologico e professionale. Infine, il segretario Cgil ha ricordato che l’allungamento dei termini, anche se necessario, pesa sui lavoratori che, in attesa del nuovo affidamento agli enti del Terzo settore, non potranno avere i benefici del nuovo contratto.
Claudio Cia di Fratelli d’Italia ha chiesto di quando per il sindacato si dovrebbe allungare questo tempo. Grosselli ha risposto che una proroga di sei mesi potrebbe essere ragionevole. Ma, nel frattempo, va rafforzato il Servizio politiche sociali per aiutare i soggetti, sopratutto i più piccoli, per l’accreditamento.

 

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Gli educatori: le gare sono un pericolo per la qualità del servizio.

Anna Giacomuzzi dell’Associazione educatori professionali e presidente dell’Albo degli educatori ha espresso preoccupazione per la fase i affidamento che potrebbe riservare grosse insidie. La relazione educativa, ha ricordato, presuppone continuità sia nei confronti degli utenti che delle organizzazioni. Se la professione di educatori dovesse subire l’impatto di affidamenti per mezzo di appalti, con cambi di operatori ogni tre anni, il lavoro educativo, fondato sulla continuità dei rapporti, ne risentirebbe moltissimo. Quindi, secondo la rappresentante degli educatori, applicare la logica degli appalti a servizi che si basano sulle relazioni umane è pericoloso.
Paolo Zanella di Futura ha anche lui convenuto che il sistema della gara mal si attaglia a servizi come quelli socio – assistenziali garantiti dal Terzio settore.
Pur non partecipando all’audizione l’Ordine degli assistenti sociali ha comunicato di condividere la richiesta di un rinvio per accreditamenti e affidi. Mentre l’Ordine di psicologici ha chiesto il riconoscimento delle professioni psicologiche oggi non riconosciute a parametro nei servizi socio – assistenziali e l’Ordine degli infermieri una ricognizione del fabbisogno infermieristico nel settore gestito dal Terzo settore. Anche il Cal ha fatto sapere di non essere contrario ad una proroga.
Alda Civilleri, intervenuta con la coordinatrice della Fondazione De Marchi Laura Ravanelli, ha presentato un progetto per una piattaforma per comuni e comunità di valle per semplificare le procedure di accreditamento.

 

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Il dibattito.

Paolo Zanella ha sottolineato che le audizioni hanno messo in evidenza, per le difficoltà del Covid, per le novità normative sulla coprogettazione, il commissariamento delle Comunità di valle, la necessità di un rinvio. Inoltre, guadagnare tempo permetterebbe anche di riflettere sulla scelta delle gare e di percorrere invece la strada della coprogettazione. Paola Demagri del Patt ha chiesto se negli accreditamenti sono stati considerate le proposte per le risposte alle conseguenze del Covid. La consigliera ha condiviso le preoccupazioni espresse dalle associazioni e la necessità di arrivare ad una proroga degli accreditamenti e degli affidi.
Claudio Cia ha anche lui sottolineato la ragionevolezza della richiesta del Terzo settore che ha dovuto subire le difficoltà causate dal Covid. Inoltre, ha ricordato che corsi di 40 ore per l’accreditamento sono finiti solo pochi giorni fa e risulta che il sistema informativo per inoltrare le domande non è ancora pronto anche a causa dell’emergenza sanitaria. Infine, l’esponente di Fratelli d’Italia ha chiesto una deroga dei termini di almeno un anno, anche per permettere di affrontare i problemi, soprattutto sul fronte della continuità dei servizi, legati agli appalti.

L’assessora Segnana ha ricordato che, pur ritenendo importante mantenere la barra dritta sulla necessità di fissare dei termini, a ridosso delle scadenze si sarebbe valutata la situazione e effettivamente, a causa del Covid, le difficoltà sono state riscontrate. La proroga che è stata decisa è quindi di 6 mesi per l’accreditamento e di un anno per l’affidamento. Proroga che sarà accompagnata da un programma affinché effettivamente tra sei mesi i possa concludere l’iter degli accreditamenti anche per evitare rischi di impugnativa. Il regolamento, ha ricordato, è del 2018 e gli enti hanno avuto tempo, anche se le difficoltà per la pandemia ci sono state.
La dirigente delle Politiche sociali Federica Sartori, ha detto che per ciò che riguarda il sistema di informazione per l’accreditamento si sta ultimando il software e sarà attivo da metà maggio. Le domande per il nuovo accreditamento, ha ribadito la dirigente, scadranno il 31 dicembre 2021 e le risposte degli operatori ai nuovi bisogni creati dal Covid verranno valutate nella fase degli affidamenti. Inoltre, al Tavolo appalti si definirà un nuovo metodo per le gare e verrà messo mano al regolamento. Si sta inoltre pensando a sostegni al Terzo livello per l’espletamento delle procedure.

 

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La Quarta ascolterà l’assessora sull’impatto Covid sull’assistenza territoriale.

La necessità di fare il quadro con l’assessora Segnana, in Quarta commissione, sull’impatto del Covid sul sistema dell’assistenza territoriale, proposta da Paolo Zanella, è stata approvata all’unanimità dai membri della Quarta commissione. Paola Demagri ha detto che sarebbe interessante capire quello che non ha o ha funzionato. Mara Dalzocchio della Lega ha sottolineato la necessità di avere le idee più chiare su questo argomento prima di chiedere l’intervento dell’assessora. Claudio Cia, presidente della Quarta commissione, ha infine proposto un documento nel quale si stabilisce il perimetro dell’informativa dell’assessora riservandolo all’assistenza territoriale.

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