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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE – TRENTO * PRIMA COMMISSIONE: « FINITO IL CONFRONTO CON GLI ASSESSORI SULLA MANOVRA DI BILANCIO 2020 »

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17.10 - martedì 19 novembre 2019

Prima commissione, finito il confronto con gli assessori sulla manovra. Si è concluso in mattinata in Prima commissione, presieduta da Vanessa Masè della Civica, il confronto con gli assessori sulla manovra di bilancio 2020. Confronto sui temi specifici, ma anche sulle scelte politiche di fondo. I particolare l’assessore allo sviluppo economico ricerca e lavoro, Achille Spinelli ha affermato che la Giunta, con questo primo bilancio di legislatura, ha, sul piano economico, impostato una politica che, a fronte di una calo di risorse della Pat, punta ad una qualificazione delle imprese incentivando quelle che operano nei settori a più alta produttività.

Altro piano obiettivo il superamento di una cultura da tempo radicata in Trentino, favorita dall’intervento della Provincia, che frena l’imprenditorialità e pesa sulle percentuali di crescita del Pil trentino indispensabile per mantenere i livelli di welfare attuali. Spinelli, confermando la politica fiscale per le imprese avviata dalla Giunta Rossi, ha annunciato due emendamenti sull’Irap per rendere più pesante l’aliquota per le aziende che non applicano i contratti nazionali di lavoro ai dipendenti e sgravi alle holding che comprendono le attività assicurative e bancarie che subiranno aggravi fiscali della manovra del Governo. Una scelta, ha spiegato, per evitare la fuga dal Trentino delle holding.

L’assessore al turismo e al commercio, Roberto Failoni ha insistito sulle proposte per sostenere il piccolo commercio. Settore, ha ricordato che sta affrontando una crisi gravissima, soprattutto nelle zone periferiche, con uno stanziamento di mezzo milione di euro per aiutare, con contributi che vanno da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 10 mila, la nascita di nuovi negozi. L’assessore Tonina, inoltre, si è soffermato sulla partita idroelettrica ricordando che la Giunta punta a prorogare dal 2022 al 2023 la scadenza delle 17 concessioni delle centrali idroelettriche. Una scelta motivata dal fatto che, in tutt’Italia, solo in Trentino scadrebbero le concessioni (nel resto del Paese è il 2023) e questo provocherebbe una concentrazione di attenzioni dei player nazionali e internazionali sui nostri impianti. L’assessore ha poi annunciato l’avvio del ragionamento per arrivare al quarto Pup. Una modifica dello strumento urbanistico principe della nostra provincia, varato nel 2008, per adattarlo alle nuove esigenze, soprattutto a quelle legate alla mobilità ferroviaria. Infine, l’assessore alla cultura e all’istruzione Bisesti ha annunciato che a primavera presenterà un ddl sulla scuola che riguarderà anche il tema degli esami di riparazione.

 

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Failoni: una segnale a favore del commercio che affronta una gravissima crisi.

L’assessore al turismo e artigianato, Roberto Failoni ha illustrato i contenuti degli articoli di ddl, stabilità e collegata, che lo riguardano: dalle comunicazioni preventive alla Pat delle richieste di contributi delle Apt e Consorzi pro loco con l’obiettivo di qualificare la programmazione all’introduzione del codice identificativo turistico provinciale per gli identificare gli alloggi turistico. Alla garanzia di 79 milioni che la Pat dovrà dare al Cio per l’organizzazione delle Olimpiadi alla Pat spettano 79 milioni. L’assessore si è però soffermato sulle proposte a favore del commercio.

Spiegando motivi e obiettivi dello stanziamento di 500 mila euro per agevolazioni, che andranno da 5 mil a 10 mila euro per avviare piccole e medie attività nelle zone più disagiate. L’assessore ha affermato che questa iniziativa non può certo rappresentare la soluzione ai problemi di un settore in grave difficoltà, però è un segnale di attenzione, mentre si sta ragionando ad un provvedimento organico, che, ha precisato rispondendo a De Godenz dell’Upt, riguarda solo i nuovi negozi. Ugo Rossi (Patt) ha ricordando che 2,5 milioni di euro sono impiegati per sostenere i negozi multiservizi nelle zone periferiche e ha chiesto se questi 500 mila euro per piccoli esercizi, sono previsti sullo stesso capitolo. L’assessore ha precisato che questo mezzo milione ha carattere di investimento per l’apertura di nuovi negozi. Rossi ha chiesto se è possibile un raffronto col 2019 su questo capitolo.

Alex Marini (5 Stelle), ricordando che l’introduzione del codice identificativo Pat per gli alloggi turistici recepisce una norma contenuta nel decreto crescita del Governo Conte 1 per combattere abusivismo e che è già stato introdotto in Liguria, Lombardia e Veneto, ha chiesto se è stata fatta un’analisi sui ricavi fiscali che porterebbe alle casse della Pat. La risposta ès atta che l’impatto del Codice identificativo sarà sicuramemte positivo anche se la valutazione è difficile perché sarà possibile solo il raffronto con il 2019, visto che nel 2018 la tassa di soggiorno venne applicata in modo forfettario agli alloggi. La stima, comunque, va dagli 800 mila al milione e 100 mila euro.

Michele dalla Dallapiccola ha chiesto a quanto ammontano i trasferimenti all’Apt; quanti quelli a Trentino Marketing (Tm), se riguarderanno anche Trentino sviluppo e quando verrà fatto l’aggiornamento del piano di Tm; a quanto ammontano i trasferimenti dell’Apiae, l’Agenzia per l’incentivazione delle attività economiche, per le strutture alberghiere. Infine, se per il patrimonio alpinistico sono previsti fondo per la ristrutturazione dei rifugi. Sergio Bettotti, dirigente del dipartimento turismo, si è preso l’incarico di fornire al consigliere i dati precisi e ha ricordato che per il piano di promozione turistica sono stati avviati i primi incontri con Tm; piano che però dipenderà dal budget determinato dal bilancio che si approverà a dicembre.

Paolo Ghezzi (Futura) ha affermato che il premio di 5 mila euro raddoppiabile a 10 mila per i piccoli negozi rappresenta una briciola nella manovra di bilancio, eppure Fugatti, nella sua relazione alla Prima commissione, l’ha messo al terzo posto per importanza. Quindi ha chiesto come si possa pensare di far fronte alla proliferazione delle grandi superfici di vendita con uno strumento così debole. L’assessore ha ribadito che si tratta di una prima risposta per capire se c’è una possibilità di una controtendenza. Chiaro che non si tratta di una risposta vincente, tenuto anche conto che ormai anche in Trentino il 50% degli acquisti viene fatto su internet.

 

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Spinelli: vanno incentivate solo le imprese più produttive.

L’assessore Spinelli è partito da una analisi della situazione attuale del modo economico trentino sul quale gli investimenti di tipo prevalentemente immobiliare della Pat e le incentivazioni “a pioggia”, rese possibili dalle disponibilità di bilancio, hanno salvaguardato qualsiasi iniziativa senza stimolare le aziende ad affrontare i cambiamenti. La logica del governo provinciale, invece, prevede che chi fa fatica ad adattarsi alle nuove esigenze debba cercare autonomamente una soluzione. Gli interventi pubblici, ha detto Spinelli, hanno evitato l’acuirsi, durante la crisi, del disagio sociale ma, passata la tempesta, la nave fa fatica a ripartire zavorrata com’è da quella che è diventata ormai una dimensione culturale. Un territorio come il nostro invece, ha continuato l’assessore allo sviluppo economico, ha bisogno di dinamismo, di trattenere i giovani volenterosi e gli imprenditori più innovativi. Quello che la Giunta cerca di fare, ha ricordato, è di dare una svolta a questo stato di cose anche se non è facile perché molte sono le resistenze di tipo culturale.

La riduzione di risorse, del resto ha continuato Spinelli, pone dei limiti oggettivi e rende impossibile accontentare tutti, sopratutto le rendite di posizione. I ruolo del sistema pubblico, invece, è quello di fare crescere la qualità del lavoro e l’imprenditorialità e, quindi, la politica economica deve ispirarsi al principio dell’economicità degli interventi. L’incentivazione è importante, ha detto ancora l’assessore, ma deve essere destinata a iniziative che assicurano maggiori ricadute che non si possono ottenere con larghi incentivi o diffusi investimenti immobiliari. Una linea sbagliata e che oggi, con un bilancio in contrazione, non è più possibile. La strada giusta, ha concluso, è quella che vede l’ente pubblico creare le migliori condizioni di sviluppo occupazionale quindi di remunerazione a partire dai giovani indirizzando la produttività delle aziende.
Sul tema fiscalità delle imprese il 2020 sarà un periodo di ripensamento per quanto riguarda l’Irap. Con le categorie e i sindacati si sta ragionando su come usare la leva Irap, per investire in forme di sviluppo come Fondo per la crescita. Tenuto conto che le agevolazioni, confermate nella manovra 2020, su questa imposta sono di circa 80 milioni anno su un gettito di 180. Confermate nel bilancio anche le agevolazioni Imis per alberghi e capannoni.

Spinelli, nel corso del suo articolato intervento, ha annunciato un percorso di riforma, che riguarderà la legge 6, e che punterà alla semplificazione e aiuti per chi favorisce il mercato locale in base al principio “aiuta il tuo vicino”.

Sul piano del credito si prevede l’aumento del sistema di garanzie di Confidi e l’avvio di una valutazione per capire se gli attuali sistemi vanno a vantaggio delle imprese o degli istituti finanziari. Per l’accesso al credito delle micro imprese è prevista l’attivazione di un sistema di avvicinamento tra imprese e credito e si aprirà in Trentino, con un intervento finanziario Pat, un fondo di garanzia nazionale..

La ricerca è un altro punto fondamentale, perché, ha ricordato, l’ innovazione è al centro anche per la macchina pubblica. Sul versante del lavoro, conferma del Progettone e dei lavori socialmente utili ma con l’obiettivo di destinarli sempre più a disoccupati difficilmente occupabili. Verranno rafforzati, anche sul territorio, i centri per l’impiego che si devono occupare di prese in carico personalizzate e verranno potenziati con l’assunzione di 30 nuovi operatori. Per il lavoro femminile, inoltre, si sta ragionando ad agevolazioni Irap per imprese che mettono in campo programmi di conciliazione lavoro famiglia mentre, rispondendo a Rossi, ha affermato che per i congedi parentali dei padri si confermano le misure messe in campo nella scorsa legislatura.

 

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Tonini: dobbiamo crescere di più, altrimenti addio welfare.

Giorgio Tonini (Pd) ha detto che lo guardo d’insieme e il respiro pluriennale della riflessione di Spinelli sono necessari perché siamo al primo vero bilancio della nuova legislatura e quindi è indispensabile capirne le prospettive. Il capogruppo Pd ha ricordato che nel Defp c’è analisi cruda della nostra economia, problemi di tipo strutturale che nessuno può pensare di risolvere con una manovra.

Ma la parte programmatica di questa che si sta discutente è scarna o addirittura assente. Ci si domanda quindi quale sia il tasso di crescita che ci si propone a fine legislatura che non può essere, come riportato nei documenti che accompagnano questo bilancio, quello tendenziale perché vuol dire, prendendo la media del Pil italiano nel quale ci sono le gravi difficoltà del Mezzogiorno, accettare di crescere meno delle regioni del nord. Si deve dare invece l’idea di un obiettivo collettivo. Anche perché, ha aggiunto Tonini, i nostri livelli di vita e di welfare non li potremo mantenere se non diventeremo una delle economie più forti del nord.
Spinelli ha ribattuto che si tratta di una prima manovra, ma è vero che si deve vivere di crescita investendo in un’ottica programmatica in settori realmente produttivi. Ma non si deve dimenticare che ci si trova n una situazione di riduzione di risorse della Pat e in uno Stato in difficoltà che rende ogni previsione difficile. Vero che le regioni vicine viaggiano a tassi di crescita più alti, ma le valutazioni della Giunta sono stati prudenti perché non possiamo, come si fa a Roma, attribuire entrate certe a provvedimenti amministrativi.

 

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Rossi: dobbiamo ricorrere ad un debito virtuoso.

Anche Rossi ha accolto positivamente la sottolineatura che non è possibile dare tutto a tutti e che si va verso la riduzione delle risorse, però, ha aggiunto, si deve essere conseguenti anche nella comunicazione e quindi dire chiaro se questo è un bilancio che lavora in una prospettiva di rilancio o in un’ottica di ricerca dell’efficienza per far fronte alla diminuzione delle risorse. Per questo il capogruppo Patt ha auspicato il ricorso ad quello che ha definito un indebitamento virtuoso. Una proposta avanzata da Rossi già con la tempesta Vaia. Servirebbero quindi strumenti innovativi per avere risorse per mettere nel motore dell’economia logiche di reale sviluppo. L’alternativa è altrimenti quella di fare una manovra di contenimento. Per realizzare le cose condivisibili dette da Spinelli, ha concluso, serve “benzina”.

Spinelli ha detto di non osteggiare il debito per principio, ma la manovra è impostata in modo corretto e punta su opere pubbliche in grado da fare da volano per la crescita economica. Una manovra impostata per sostenere attività che producono maggior pil per tutelare le entrata del bilancio. Ma, ha detto ancora, quello del debito è un tema che si è affrontato e si sta ragionando anche su interventi dei privati per interventi su opere pubbliche. Però, ha aggiunto l’assessore, la Pat sul debito, anche a causa del suo virtuosismo, si trova ingabbiata. E su questo Rossi ha detto che si dovrebbe uscire da quella che ha definito la gabbia “italiota” che lascia fare debito a chi lo ha fatto in eccesso e non a chi è virtuoso. Quindi, uno degli elementi innovativi sarebbe quello della tutela dell’autonomia dalle norme nazionali che ci ingabbiano.

Per Alex Marini (5 Stelle) ci sono carenze nella parte programmatica della manovra e manca l’obiettivo. Così come come manca un parametro per valutare, oltre al Pil, il benessere collettivo. Sul piano del credito si parla di Confidi ma non di Mediocredito. Anche per l’esponente di 5 Stelle, inoltre, la legge 6 va rivista perché non prevede il controllo dei lavoratori che sono esclusi dalle modalità di finanziamento alle imprese.
A Ghezzi è sembrato paradossale che l’assessore tecnico abbia fatto l’unico intervento politico su questa manovra.

 

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Tonina: è giunto il momento di pensare al quarto Pup.

L’assessore Tonina è partito con l’ energia affermando che si sta lavorando per spostare al 2023 la scadenza delle concessioni di 17 impianti idroelettrici trentini. Una necessità, ha ricordato, per evitare che, visto che quelle del resto d’Italia scadranno nel 2023, sui nostri impianti si concentri un eccessivo interesse da parte dei players internazionali. Una tappa importante, ha ricordato, perché le concessioni dureranno 30 anni, e vanno garantite (e verrà fatto con un ddl sull’energia che verrà presentato dall’assessore a breve) le restituzioni ai territori dei canoni e sovra canoni. L’obiettivo è insomma quello di garantire, oltre alla produzioni da fonti rinnovabili, le ricadute positive per i territori della nostra provincia. Per il gas, nella manovra si prevede una proroga della scadenza della gara prevista nel 2020 perché ci sono zone non ancora servite dalla metanizzazione. Serve più tempo, in sostanza, per ultimare il lavoro iniziato nella scorsa legislatura che riguarda in modo particolare la Rendena, Giudicarie e Val di Sole, con la chiusura dell’anello che oggi manca su Alto Garda e Val di Sole.

Sull’urbanistica, in seguito ad un lavoro con Stati generali della montagna, ha affermato Tonina si è capita la necessità di arrivare ad un quarto Pup o quantomeno a una variante perché dal 2008 a oggi sono cambiate molte cose, il Pup ha lavorato molto su ambiente e seconde case ma oggi si deve puntare soprattutto sulla mobilità, in particolar modo sulla ferrovia. E su questo, ha ricordato Tonina, il protocollo tra Pat e Rfi va nella direzione giusta. Così come i 4 miliardi impegnati per il tunnel base del Brennero vanno nella giusta direzione, ma ne mancano ancora 4 e vanno fatte programmazioni sul nostro territorio. Sui temi legati al territorio, inoltre, è necessario trovare una condivisione, partendo dalla ferita e dalla lezione della tempesta Vaia. Un evento che ci ha insegnato, ha detto Tonina, che se in passato non si fosse lavorato in un cento modo, anche con il Pup, le cose, lo scorso anno, sarebbero andate in modo ben diverso. Una variante del Pup, quindi, impegnerà la Giunta nei prossimi anni in una visione strategica al cui centro sta la qualità dell’ambiente.

Mario Tonina, nel suo intervento, ha accennato anche al calo di risorse auspicando la riapertura di un confronto in Commissione dei 12.
Ghezzi ha ricordato che da anni si sapeva che il 2022 era l’anno della scadenza delle concessioni delle centrali e quindi ha chiesto di capire i perché di una proroga. Mentre Rossi e Marini hanno chiesto perché non sia possibile anche per le concessioni una soluzione in house sul modello di quella prospettata per l’A22. Tonina, su questo punto ha ricordato che questa soluzione non è percorribile, non perché ci sono i privati in Dolomiti Energia ma perché richiederebbe una quota di autoconsumo dell’energia idroelettrica prodotta di almeno l’80%.

Tonini, da parte sua, ha ritenuto importante il riferimento al Pup fatto dall’assessore soprattutto in relazione alla dorsale del Brennero. Il cantiere, ha ricordato il capogruppo Pd, è fermo a Vipiteno, ma scendendo avrà impatti sulle comunità locali. E quest’opera cambierà la filosofia di tutti i collegamenti, dalla Valugana alla Mori Riva, alle valli dell’Avisio e quello della Valdastico. Sulla quale, ha aggiunto, va fatta un discussione laica e razionale, senza tifoserie, proprio alla luce e in connessione della grande opera ferroviaria del Brennero. Se invece la Valdastico serve solo al rinnovo dell’A4, ha concluso, basta che anche loro imbocchino la via trentina seguita per l’A22.
Infine l’assessore, in materia urbanistica, ha sottolineato l’importanza delle Olimpiadi, per l’evento stesso e per le ricadute che si avranno sulla mobilità, che richiederà interventi, anche ferroviari, sostenibili e durevoli nel tempo che possano diventare un tratto distintivo del nostro territorio.

 

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Bisesti: per la scuola e gli esami di riparazione si sta lavorando ad un ddl.

Bisesti per le sue materie, scuola e cultura, ha ricordato che in bilancio ci sono solo interventi tecnici mentre perr quelli di carattere politico si andrà in primavera con un ddl per la scuola. Nello specifico della manovra ha ricordato che sul Bomporti si introduce un bilancio quinquennale al posto di quello triennale per adeguarlo a quello della Pat. Sulle scuole per l’infanzia si è introdotto, per i circoli pedagogici, il trasferimento del personale dal comparto autonomie locali a quello della scuola. In generale la cultura l’approccio degli Stati generali della cultura interesserà i parametri anche sui finanziamenti premiando i meriti e le nuove generazioni. Sulla scuola, invece, si affronterà la questione degli esami di riparazione, sui quali si sta lavorando con la sovrintendente, in un ddl apposito. Sul Bomporti Ghezzi ha chiesto se ci sono novità sulla sala concerti. Rossi, invece, ha chiesto come si pensa di affrontare. visto che si è convocato un tavolo con il sindacato, il tema del rinnovo del contratto della scuola.

L’assessore ha risposto che per ciò che riguarda la sala del Bomporti ci sono buone notizie perché i nuovi lavori hanno risolto i problemi. Sul rinnovo contrattuale la posizione è di estrema prudenza non per mancanza di attenzione, ma perché le risorse sono in calo e non si possono avere costi maggiori. Ma ci può essere comunque qualcosa e l’incontro di domani va in questa ottica.

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