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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * MANOVRA PAT: « LE DICHIARAZIONI DI VOTO, FUGATTI RICONOSCE L’ATTEGGIAMENTO POSITIVO DI PARTE DELLE OPPOSIZIONI »

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16.39 - mercoledì 18 dicembre 2019

Varata la manovra finanziaria. Fugatti riconosce l’atteggiamento positivo di parte delle opposizioni. Ghezzi: la norma Itea è un veleno. Tonini: clima buono, ma sulla cooperazione internazionale la Giunta sta facendo un grave errore. Degasperi: troppe “balle” di Natale nella finanziaria. Rossi: più tasse per i più poveri ma sulla difesa dell’Autonomia il Patt c’è. Dalzocchio e Leonardi: manovra concreta e coraggiosa. Cia: scelte fatte ascoltando il territorio. Coppola: rinnovare il contratto degli insegnanti.

Approvato, alle 15,15 di oggi pomeriggio, dopo la collegata e la legge di stabilità, anche il ddl 38, il bilancio di previsione, con 20 sì, 11 no e due astenuti (De Godenz dell’ UpT e Ossanna del Patt). Con questa votazione è stata varata la prima manovra finanziaria della Giunta Fugatti.

 

Ghezzi: questa manovra passerà alla storia per il veleno della norma sull’Itea.

Nelle dichiarazioni di voto finali il capogruppo di Futura, Paolo Ghezzi ha detto che nel primo atto della giunta che si definisce del cambiamento e a trazione Lega le minoranze abbiano dimostrato un atteggiamento dialettico che segna un’evoluzione rispetto all’estate scorsa. Ciò nonostante nella manovra è stato mantenuto quello che Ghezzi ha definito il “veleno più forte”, cioè l’articolo 15 (fuori dagli alloggi Itea le famiglie dei condannati per reati gravi). Una misura sulla quale, ha detto l’esponente di Futura, Cia ha provato a distinguersi a differenza degli altri alleati che invece si sono ricompattati. Alleati, che, ha continuato Ghezzi, rivendicano di non essere deboli perché rappresentano il 19% degli elettori, percentuale che farebbero bene a fare pesare per distinguersi dalla Lega Salvini Trentino. Nel merito, il capogruppo di Futura ha detto che questa manovra passerà alla storia per una norma cattiva e di stile fascista come quella sull’Itea e perché, sul piano fiscale, non ha minimamente riconsiderato l’ipotesi abbassare la soglia di esenzione dell’Irpef. La Giunta del no tax -ha affermato – è la Giunta del more tax. Un segnale, per Ghezzi, pesante sul quale gli alleati della Lega avrebbero potuto farsi sentire. Ghezzi ha inoltre ricordato che la prossima volta l’atteggiamento di Futura sarà diverso visto l’atteggiamento della Giunta nei confronti delle minoranze con la bocciatura di odg e emendamenti che non erano in rotta di collisione con le linee della maggioranza. C’è da credere alla fede popolare e autonomista di Fugatti, ha concluso, ma quando si vedono norme come quella sull’Itea e sulla soglia delle esenzione per addizionale Irpef ridotta da 20 a 15 mila euro, c’è da sperare che qualcuno tra Trento e Roma si accorga che qualche volta l’autonomia fa leggi ben peggiori di quelle di Roma. Quindi nessuna delega in bianco a Fugatti e anche per questo il no alla manovra fiscale di Futura è secco.

 

Tonini: esperimento riuscito di dialogo maggioranza – opposizione.

Giorgio Tonini, capogruppo Pd, ha detto che con questa manovra si è fatto un esperimento che è riuscito. Si è svolta una discussione seria e approfondita che con uno stile che avvicina la gente dalla politica. Le “sardine”, ha detto ancora Tonini, sono un movimento incoraggiante, non per la parte polemica, ma perché rispetto ad altre piazze richiama tutti alla serietà, al ragionamento senza aggressività, stando sulle cose, senza usare le parole come pietre. Pensando che anche dall’opposizione si può e si deve governare, secondo la definizione di minoranza come “governo in attesa”. Il Pd, ha aggiunto il capogruppo Pd, ha provato a dare una risposta a quello che De Rita definisce il bisogno di futuro che c’è nella nostra società. Uno studioso che si è sempre definito un “monaco delle cose” e che, commentando quel che succede in Parlamento in questi giorni, ha detto di essere colpito dal fatto che ci si accapiglia su minuzie con uno stile da condominio. Mentre la società va da un’altra parte e chiede, appunto, una speranza di futuro. Noi qui, ha detto ancora Tonini, abbiamo cercato di ridurre il peso delle minuzie per abbracciare un orizzonte un po’ più vasto, soprattutto i due ordini del giorno, uno per sostenere il tasso di crescita del Trentino e l’altro per garantire le certezze del bilancio di Trento nel confronto con Roma. Due elementi decisivi per il futuro del Trentino. Questa manovra, secondo l’esponente Pd, è stata un primo passo e il prossimo appuntamento sarà il Defp, il documento di economia e finanza, sul quale si dovrà aprire un confronto tra minoranza e governo provinciale. Una strada, ha continuato, che darà modo ai cittadini di ritrovarsi di più nelle istituzioni e nella politica. E per questo va valorizzato il Consiglio come luogo dove ci si parla. Naturalmente ci sono cose che il Pd considera sbagliate: la norma Itea, l’addizionale Irpef, l’errore strategico del ridimensionamento della cooperazione internazionale. Non considerare che la cooperazione internazionale è uno degli elementi strategici della crescita internazionale, ha chiuso Tonini, basti pensare al rapporto tra Cina e Africa, è un errore grave.

 

Coppola: sul contratto degli insegnanti la Giunta ci ripensi.

Lucia Coppola (Futura) si è augurata che sci siano ripensamenti nella maggioranza su temi come quello dei lavoratori della scuola e il rinnovo del loro contratto. Per una Provincia che si fa vanto dei risultati il fatto di rinnovare un contratto dovrebbe essere prioritario. Va bene pensare all’edilizia scolastica, ma, ha concluso la consigliere di Futura, la scuola non può limitarsi alla logistica. La Pat dovrebbe anticipare, per i dipendenti della scuola, lo Stato che, ha ricordato, i contratti li sta rinnovando.

 

Rossi: manovra con più tasse e norme cattiveria. Ma sulla difesa dell’autonomia il Patt c’è.

Ugo Rossi, capogruppo Patt, ha detto che il bilancio 2020 – 22 è il primo atto del governo del cambiamento, nel quale ci sono risorse piuttosto scarse come scarse solo le idee che invece sarebbero state necessarie per affrontare il momento di ristrettezza finanziaria. Le tasse, ha ricordato, aumentano di 9 milioni di euro per chi ha meno a fronte di provvedimenti, come l’eliminazione del ticket, che vanno a favore di chi li potrebbe pagare. Il Patt, ha aggiunto, ha elaborato qualche proposta, in particolare sulle risorse sulle quali con Fugatti si impostato un lavoro che potrà essere positivo. Per l’immediato si è cercato di correggere le allocazione delle risorse, anticipando magari gli investimenti, ma non c’è stato molto ascolto. Poi c’è stato un netto no a modificare norme manifesto/cattiveria, che mirano a fare vedere alla popolazione che “la pacchia è finita” e che invece rischiano di creare una spaccatura nella società. No quindi al bilancio, ma su singoli provvedimenti, non da manifesto/cattiveria, ma favorevoli alla coesione sociale e sulla tenuta finanziaria dell’autonomia il Patt farà la sua parte.

 

Dalzocchio: una manovra coraggiosa che mira a far ripartire il Trentino.

La capogruppo della Lega, Mara Dalcocchio, ha espresso un sì convinto alla manovra che non è assolutamente di basso profilo, è invece coraggiosa e mira a far ripartire l’economia trentina in un momento incerto. In particolare con il pacchetto degli investimenti pubblici che ha avuto il plauso delle categorie. Inoltre, Mara Dalzocchio, ha ricordato che il presidente Fugatti è sempre stato in Aula dimostrando rispetto e maturità. La Giunta ha dimostrato disponibilità con la minoranza nell’ottica di affrontare al meglio il futuro che attende al Trentino.

 

Degasperi: una finanziaria con tante “palle” di Natale.

Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto che con questa finanziaria si è colorato l’albero di Natale anche con qualche “palla” di Natale. Non è tutto da buttare di questa manovra, gli emendamenti presentati sono stati ragionevoli e non in contrasto con la direzione della Giunta. La prima “palla” di Natale, per Degasperi, è stata quella della riduzione delle tasse quando invece il cuneo fiscale è aumentato per i redditi fino a 20 mila euro e anche per quelli di 55 mila. Altra “palla” di Natale gli investimenti sui quali si sono sentiti gli stessi ritornelli di luglio: variante di Pinzolo, la Mori – San Giovanni, la circonvallazione di Rovereto. Un altro aspetto, per Degasperi, è quello della volontà espressa dalla Giunta di avviare una riduzione graduale del gap con l’Alto Adige. Gap che invece è cresciuto ancora e crescerà nel 2020. Il che dimostra che il tema della crescita è centrale, come del resto si afferma nella stessa Nota di adeguamento al Defp. Il problema del calo dei consumi è evidente e c’è bisogno di una riduzione delle tasse invece di puntare tutto sul moltiplicatore, peraltro dubbio, degli investimenti pubblici. Sulle entrate c’è il problema dell’evasione, secondo il presidente di Confindustria significativa anche da noi, sul quale non c’è nulla nella finanziaria.

 

Cia: le scelte della Giunta partono dall’ascolto dei territori.

Claudio Cia (Agire), annunciando un sì convinto alla manovra, ha criticato il fatto che Ghezzi abbia definito fasciste alcune idee della maggioranza. Il consigliere ha ricordato inoltre di essere stato critico sulla norma Itea senza che qualcuno gli abbia fatto pesare questa scelta. Le scelte della maggioranza, ha ricordato infine, partono dall’ascolto del territorio.

 

Leonardi: un bilancio concreto e reale.

Giorgio Leonardi (Forza Italia) ha ricordato che questa manovra è in continuità con l’assestamento e gli Stati generale della montagna. Manovra prudente in vista delle decisioni dello Stato dal quale ci si deve difendere con la clausola di salvaguardia fiscale. Il Trentino, ha continuato, non ha più i bilancio di 10 anni fa, ma i 200 milioni in più per le opere pubbliche non sono pochi. C’è bisogno di opere come la Valdastico, ha detto ancora Leonardi, che va fatta per aiutare Rovereto. C’è, inoltre, la volontà di realizzare la terza corsia sull’A22 e positiva è anche l’attenzione verso le piccole e medie aziende e l’agricoltura, sul sociale e sul rilancio del commercio nei centri storici. Un settore, quello del piccolo commercio, in drammatica crisi in Trentino. Sull’Università, ha continuato, la proposta di medicina ha smosso le acque dopo anni di immobilità. Un bilancio concreto e reale, insomma, al quale va detto un sì deciso. Infine, sull’articolo Itea, secondo Leonardi, va coltivata prima l’etica del dovere prima di quella dei diritti.

 

Il presidente Fugatti ha concluso il dibattito riconoscendo che il comportamento di gran parte delle minoranze è stato costruttivo.

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