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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * MANOVRA ASSESTAMENTO: « LAVORI A RILENTO, CON QUESTO RITMO ALMENO DODICI GIORNATE PER COMPLETARE LA DISCUSSIONE »

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11.55 - sabato 27 luglio 2019

Alle 8 questa mattina sono ripresi dall’articolo 7 i lavori del Consiglio provinciale impegnato da lunedì scorso nella discussione del pacchetto di disegni di legge che compone la manovra di assestamento di bilancio per gli esercizi finanziari 2019-20. 5 gli articoli votati in quasi quattro ore. All’orizzonte nessuno spiraglio che lasci intravedere un’intesa utile ad allentare il braccio di ferro politico tra maggioranza e opposizione.

Nonostante i consiglieri di minoranza abbiano terminato quasi tutto il tempo a disposizione per gli interventi, l’esame procede con estrema lentezza, con le minoranze che chiedono voto segreto su ciascun emendamento e la verifica del numero sufficiente a sostenerlo. Operazione, quest’ultima, che allunga ulteriormente i tempi e allontana il voto della prima vera manovra economica della Giunta Fugatti, appesantita da circa 7500 emendamenti in buona misura ostruzionistici. Con questo ritmo, ad una media di 70 emendamenti all’ora, se non interverrà un accordo, si è calcolato che serviranno almeno altre 12 giornate di 10 ore di lavoro per completare la discussione. Da segnalare i voti di astensione su quasi tutte le norme da parte dei consiglieri Pietro Degodenz (UpT) e Lorenzo Ossanna (Patt).

Poco prima del voto sull’articolo 7, il consigliere Paolo Ghezzi di Futura -che ha ancora 14 minuti a disposizione- si è rivolto al collega Leonardi, stigmatizzando il suo commento di ieri “pare un nord africano”, riferito all’autore dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, mentre sembra che abbia già confessato uno dei due cittadini americani colpevoli, “bianchi come la cocaina che è all’origine del delitto”, ha chiarito. Condividendo la lotta alla droga che il presidente Fugatti e l’assessore Bisesti portano avanti con determinazione, Ghezzi ha invitato in futuro i colleghi ad astenersi dal dare interpretazioni politiche di fatti simili, limitandosi a solidarizzare con la vittima. Ho semplicemente riportato all’aula quanto letto sul comunicato Ansa, si è difeso Giorgio Leonardi (FI), che ha affermato di non avere assolutamente alcun pregiudizio e che chi è colpevole deve pagare indipendentemente dalla provenienza.

Pietro Degodenz (UpT), in dichiarazione di voto sull’articolo 7 ha espresso la sua contrarietà, motivandola con il dissenso rispetto alla previsione della norma di aumentare dal 10 al 20% la percentuale dei dirigenti pubblici che possono essere nominati direttamente dalla Giunta, senza concorso.
I lavori proseguono sull’articolo 13.

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