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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * MANOVRA ASSESTAMENTO: « L’AULA HA APPROVATO ALLE 19.11, CON 19 VOTI FAVOREVOLI, 10 VOTI CONTRARI E UNA ASTENSIONE – DOPO 104 ORE E 7.500 VOTAZIONI »

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19.59 - mercoledì 31 luglio 2019

Votata la manovra di assestamento in Consiglio provinciale. Alle 19.11, con 19 voti favorevoli, 10 voti contrari e la sola astensione del consigliere Degodenz, il Consiglio provinciale ha approvato, dopo quasi 104 ore di lavori e oltre 7500 votazioni, la manovra di assestamento di bilancio.

Si è ripartiti alle 17.00 dall’emendamento 747, sui 916 all’articolo 42 per proseguire poi con l’esame delle rimanenti 24 proposte di modifica agli articoli dal 43 al 45. Alle 17.35 il Consiglio provinciale aveva completato l’esame degli oltre 7500 emendamenti alla manovra di assestamento che impegnava l’aula ininterrottamente da dieci giorni. Sono seguite le dichiarazioni di voto e infine, alle 19.11, la votazione.

Denis Paoli (Lega) è intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere al presidente Kaswalder di esprimersi sul post Facebook del quotidiano l’Adige e stigmatizzare delle imprecisioni comparse nel commento, laddove si attribuiva la “colpa” dell’interruzione dei lavori di ieri agli insulti proferiti dal consigliere Savoi contro le minoranze. Il presidente ha confermato che la segnalazione è stata già fatta e la notizia è già stata modificata.

 

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Tonini: non condividiamo l’impostazione del rapporto tra maggioranza e opposizione che “lascia fuori la politica”
Aldilà di qualche episodio sgradevole, per Giorgio Tonini (PD) la discussione è avvenuta in modo tutto sommato corretto. L’opposizione, ha osservato, ha un duplice compito: sostenere le proprie ragioni nell’aula cercando di colmare con la pressione psicologica il divario numerico e attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle proposte. Non condividiamo, ha riassunto Tonini, l’impostazione impressa da Fugatti al rapporto tra maggioranza e opposizione, che “lascia fuori la politica”. Qui siamo in una sede eminentemente politica, ha proseguito e noi abbiamo posto questioni politiche, sul pacchetto famiglia, sulle infrastrutture, sulla tempesta Vaia, sulla solidarietà internazionale e sulla scuola. Chi ha vinto le elezioni ha piena legittimazione a governare e stabilire la rotta e noi non volevamo capovolgere, ma “condizionare l’orientamento della Giunta, con il dialogo e con la pressione che ci concede l’uso del regolamento”.

La Provincia autonoma di Trento avrà il suo assestamento e noi abbiamo tenuto aperto il dibattito e abbiamo portato a casa qualche risultato che non ne stravolge l’orientamento. Per la scuola sarebbe stato conveniente fare un provvedimento ad hoc, fondato sull’ascolto e sul confronto e quello che abbiamo ottenuto per questo comparto è solo il monitoraggio degli effetti di cambiamento dell’organizzazione delle lingue, condividendo il principio che possono cambiare le modalità, ma in nessun modo dobbiamo impoverire l’insegnamento delle lingue straniere, che sono un elemento di successo del nostro sistema scolastico. Solo attenuato, dall’introduzione del tavolo di confronto, il danno fatto dalla Giunta al sistema della solidarietà internazionale: con questa scelta la Giunta, accecata da un pregiudizio, ci ha lasciati attoniti, ha detto. Aiutando gli altri aiutiamo anche noi stessi perché i rapporti politici ed economici nascono dalle relazioni e quel modestissimo 0,25% ci tornava aumentato in termini di relazioni e di scambi. Questa è una delle ragioni fondamentali per la quale ci opponiamo a questa manovra, ha concluso.

 

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Rossi: lingue e solidarietà internazionale i motivi principali del voto contrario
Ugo Rossi (Patt) ha esordito rivolgendo un ringraziamento al presidente Kaswalder per la conduzione dell’aula e ai collaboratori per il supporto ricevuto: questo passaggio rappresenta un punto di maggior qualità rispetto ad un contesto obiettivamente difficile ha detto. Il consigliere del Patt ha poi evidenziato il misto di sensazioni con le quali si è avvicinato a questa manovra. Da un lato la preoccupazione per la tenuta generale dei conti, in un contesto generale obiettivamente complicato. Dall’altro, il rammarico per il dialogo e la collaborazione, che sono mancati, almeno inizialmente, rispetto ai tre elementi cardine della manovra: la natalità, gli investimenti e l’approccio al post tempesta Vaia.

Gli emendamenti erano finalizzati a costruire su questi tre elementi una logica di collaborazione. Qualche risultato lo abbiamo infine ottenuto, ha spiegato: una norma sulla maternità, una sulla formazione dei medici, un monitoraggio sul trilinguismo, un intervento in tema di agricoltura. Forse valeva la pena approfondire queste proposte un po’ prima, ha aggiunto. Infine, ha espresso alcune considerazioni di carattere culturale sul tema delle lingue: queste decisioni si tramuteranno in un errore madornale per il Trentino, perché prese senza alcun fondamento scientifico in assenza di un’analisi statistica, qualitativa e quantitativa di come le lingue sono entrate nel nostro ordinamento scolastico. Questo è uno dei motivi principali per cui voteremo contro questa manovra, ha detto. L’altro motivo è l’approccio che questo provvedimento riserva alla solidarietà internazionale. Rispetto a queste scelte, le ragioni della maggioranza sono risultate poco convincenti: avreste potuto raggiungere gli stessi risultati senza mortificare un’idea e questa è una responsabilità che vi dovrete prendere, ha concluso.

 

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Ghezzi: abbiamo capito che per Fugatti non tutte le minoranze sono uguali
Paolo Ghezzi (Futura) ha riconosciuto, seppur in tono asciutto, la correttezza del lavoro svolto dal presidente Kaswalder e dai funzionari del Consiglio provinciale. Questa esperienza è stata faticosa, ha ammesso, e non abbiamo affezione particolare alle modalità ostruzionistiche, perché sono mortificanti. Questo disagio è sostenuto dal fatto di aver dato speranza a chi farà figli dal primo gennaio in poi anche se, obiettivamente, questa manovra infligge sofferenza ai non trentini. Ghezzi ha ribadito che il trofeo dello 0,25% non è qualcosa di cui andare fieri e che il bonus bebè è a suo avviso iniquo ed inefficace e le conseguenze le vedremo presto: l’immaginaria donna tirolese, moglie di un cembrano di ritorno a Cembra dopo qualche anno di lavoro a Verona, e madre di due figli (Maurizia e Mirko) si perderanno 6180 euro rispetto a chi avrà gli stessi figi, ma non si sarà mosso da Trento.

Prendo atto che lei non apre tavoli di trattativa, ha detto rivolto al presidente Fugatti (noi abbiamo ricevuto il finanziamento del bollettino della Sat, ha detto, in un articolo, tra l’altro, che impoverisce fortemente la montagna). Speriamo che il prossimo giro ci sia maggiore interesse anche per noi, in quanto portatori di valori e di visioni, non di marciapiedi e rotatorie ha aggiunto. Infine Ghezzi ha ammesso di portare a casa molti insegnamenti da questa discussione, che saranno tradotti nel modo in cui sarà affrontata la partita del bilancio di fine anno: abbiamo capito che per Fugatti non tutte le minoranze sono uguali e un atteggiamento esigente e comandante nei confronti della presidenza del consiglio provinciale.

 

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Guglielmi: Fugatti vada avanti così e noi gli saremo sempre fedeli
Luca Guglielmi, dopo una premessa in ladino, ha ringraziato la Giunta che mai si è assentata durante la discussione di questa manovra. Rivolto al presidente Fugatti lo ha elogiato per le scelte fatte con questa finanziaria. Una su tutte, la cancella zione della riserva dello 0,25% alla cooperazione internazionale, interpretata falsamente come taglio ai contributi alla solidarietà internazionale. Sul Clil, ha aggiunto, bene che si demandi all’autonomia dei singoli istituti: non è un discorso di quantità, ma di qualità: non si possono mettere insieme due materie senza pensare che la qualità non venga meno. Queste sono le risposte che i cittadini apprezzano, ha proseguito. Al collega Manica ha rivolto l’apprezzamento per la coerenza tenuta durante l’intera discussione ed ha concluso rivolto al presidente Fugatti: lei vada avanti così e noi le saremo sempre fedeli, non ci spaventa stare qui ore e giorni, lei ha dato una svolta a questo Trentino.

 

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5 Stelle: questo è stato solo un allenamento e per il futuro di attrezzeremo
Alex Marini (5 Stelle), ha ammesso che non si aspettava la massiccia e costante presenza di maggioranza e Giunta a questa discussione e nonostante ci siano stati momenti di scontro -anche da parte mia, di cui mi scuso- è per la veemenza e la convinzione verso le istanze in cui credo. Il consigliere ha quindi elencato numerose loro proposte non accolte dalla maggioranza: sui temi fiscali la proposta di esentare i trentini dall’imposta di soggiorno (non accolta); una proposta in tema di trasparenza (respinta), sull’informazione istituzionale per rafforzare l’ufficio stampa del consiglio provinciale (bocciata), una proposta a costo zero per introdurre gli strumenti per diffondere la conoscenza in ordine ai diritti politici e di partecipazione popolare (respinta), una proposta sul tema recentemente affrontato con un question time per sensibilizzare i motociclisti sui rischi che corrono nella violazione del codice della strada (bocciato), un’iniziativa per la diffusione della cultura orientata allo stop del consumo del suolo, al risparmio idrico e all’economia circolare (bocciata).

Il collega Filippo Degasperi ha osservato che il gruppo si era avvicinato con una certa serenità a questo assestamento e dunque è rimasto molto sorpreso dall’incomprensibile sequenza di no ricevuti. Ai cittadini, ha detto rivolto alla maggioranza, oltre alle bandiere del Clil e alla cancellazione dello 0,25%, fate sapere che aggiungerete un nuovo dirigente alla scuola, che assumerete dirigenti provinciali senza concorso, che aumenterete i soldi per le scuole private riducendo quelli per la scuola pubblica, che avete tagliato i fondi epr l’ospedale di Cavalese, altro che sanità territoriale. Raccontate tutto, ha esortato, non solo quello che vi fa comodo: voi siete arrivati pensando di sbaragliare i vostri avversari e qui abbiamo raggiunto un record per la durata del consiglio provinciale, ma questo è stato solo un allenamento e per il futuro di attrezzeremo.

 

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Degodenz: ho avuto un confronto buono, ma rimane l’amaro in bocca
Pietro Degodenz (UpT) ha ringraziato per l’attenzione contenuta in questa manovra per le Olimpiadi e per l’accoglimento di diversi suoi ordini del giorno (su ortopedia, api, sport e ospedale di Cavalese). Ho avuto un confronto buono che ha portato qualche risultato anche se l’amaro in bocca resta sulla cooperazione internazionale, ha dichiarato. Aver cancellato al riserva di bilancio dello 0,25% è un passo indietro, ha aggiunto: noi siamo terra di missioni e di missionari e sicuramente potevamo trovare un percorso condiviso. Altro aspetto di criticità, quello del trilinguismo. Ha annunciato il voto di astensione.

 

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Cia: se volevate scrivere voi le norme del bilancio, avreste dovuto vincere le elezioni
Oltre 100 ore di dibattito, oltre 7000 emendamenti e avete portato a casa poco o niente ha esordito Claudio Cia (Agire) rivolto alle opposizioni. Quando eravamo all’opposizione la maggioranza ci accusava di fare ostruzionismo fine a se stesso mentre qui il presidente Fugatti ha iniziato la discussione della manovra chiedendo alle minoranze di segnalare le loro istanze. Non si può dunque dire che non ci sia stata la massima disponibilità. Se volevate scrivere voi le norme del bilancio, avreste dovuto vincere le elezioni, ha aggiunto rivolto alle opposizioni. L’ostinazione di alcuni consiglieri che hanno continuato imperterriti a portare avanti l’ostruzionismo anche senza obiettivo appare a suo avviso incomprensibile. I soldi spesi dai trentini nei soli ultimi 5 anni per i progetti di solidarietà internazionale, i famosi 5 centesimi, valgono 56 milioni di euro: i soldi che diamo ai missionari sappiamo dove vanno, ma quelli che vanno a certe associazioni spesso servono per tenere in piedi carrozzoni funzionali ai partiti ed ai politici. Cia ha poi evidenziato il voto negativo delle minoranze ad alcuni suoi emendamenti votati dalla maggioranza, che vanno nella direzione degli aiuti ai lavoratori, ai malati e alle famiglie: “interventi non riconosciuti dalla minoranza, ferma in una sperduta isola del pacifico a difesa di una guerra che non c’è”.

 

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Leonardi: questo cambio di passo è stato voluto dagli elettori
Giorgio Leonardi (FI) ha osservato che queste norme vanno coerentemente nella direzione indicata dalla coalizione di centro destra che ha vinto le scorse elezioni. Rivolto a Fugatti ha detto che è stato magnanimo nel condividere diversi ordini del giorno dell’opposizione ed ha sottolineato tutti gli sforzi messi in campo per le numerose opere pubbliche che si concretizzeranno nei prossimi anni, tutte le iniziative destinate coloro che si vogliono fermare nelle valli, il sostegno alle imprese ecc. La Provincia era un bancomat, ha detto e non si poteva andare avanti così: i soldi sono dei trentini e con i nostri soldi possiamo fare quello che vogliamo, questo cambio di passo è stato voluto dagli elettori. Sarà una sfida difficile, ma noi di Forza Italia ci siamo. Leonardi ha apprezzato la correttezza di certa opposizione, un po’ meno di chi ha voluto solo strumentalmente rallentare i lavori di quest’aula. Il tempo sarà galantuomo, ha concluso, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla buona conduzione dei lavori dell’aula.

 

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Savoi: l’opposizione non poteva pretendere che la maggioranza potesse rinunciare agli elementi pregnanti di questa legge
“Tanto tuonò che piovve”, ha esordito Alessandro Savoi (Lega) che ha pregustato la soddisfazione di approvare, finalmente, l’assestamento di bilancio. Il consigliere della Lega ha poi distinto tra ostruzionismo ordinario e straordinario e quest’ultimo riguarda per esempio le leggi finanziarie, ha detto. L’opposizione non poteva pretendere di stravolgere l’impianto delle norme o che la maggioranza potesse rinunciare agli elementi pregnanti di questa legge: dalle opere, agli interventi in materia di natalità, dagli interventi per Vaia alla cooperazione internazionale. Su questo ultimo aspetto abbiamo fatto una scelta coraggiosa sapendo che saremmo stati osteggiati. Quello che deve essere chiaro è che noi non abroghiamo le risorse, quanto piuttosto l’obbligo di destinare la quota fissa dello 0,25% del bilancio. Infine, ha garantito di non avercela con nessuno, quanto piuttosto di avere a volte un brutto carattere.

 

 

Il Presidente Kaswalder si è infine associato ai ringraziamenti ai dipendenti, ai consiglieri e ai capigruppo. “Io ce l’ho messa tutta e se qualche sbavatura c’è stata vi chiedo scusa”, ha concluso.

 

La votazione ha dato il seguente esito: 19 sì, 10 no e 1 astenuto (Degodenz).

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