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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA POMERIGGIO: « CONTINUA OSTRUZIONISMO SU DDL MASÈ TERZA PREFERENZA / ANCORA DIBATTITO MOLESTIE ADUNATA ALPINI A RIMINI »

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18.47 - mercoledì 11 maggio 2022

Consiglio, continua l’ostruzionismo sul ddl Masè sulla terza preferenza. Ancora dibattito sulle molestie all’adunata degli Alpini di Rimini.

E’ tuttora in corso l’ostruzionismo da parte delle minoranze consiliari verso il d.d.l. Masè sulle tre preferenze con alternanza di genere nel voto provinciale. Si è arrivati al 79° ordine del giorno respinto, 70 sono saltati ieri per l’assenza giustificata di Lucia Coppola, ne rimangono ancora 551, a firma Zanella di Futura e Ferrari del Pd.

La discussione è stata caratterizzata nella prima parte del pomeriggio dalla ripresa del tema già affrontato stamattina: gli episodi di molestie avvenuti all’adunata degli Alpini di Rimini.

Roberto Paccher ha ammonito che associare gli alpini e l’adunata alle molestie è inammissibile. Le 400.000 persone che hanno partecipato all’adunata non sono tutti alpini e non è accettabile che si getti un’ombra su un’associazione che offre il proprio servizio agli altri con massima disponibilità e senza chiedere nulla in cambio. L’associazione nazionale non deve giustificare niente, saranno i responsabili a rispondere in proprio.

Sara Ferrari ha reagito energicamente per ribadire che le minoranze non hanno in nessun modo attaccato il Corpo degli Alpini, ma hanno solo esortato l’associazione nazionale a prendere le distanze da quanto accaduto, proprio perché il comportamento di pochi non sia lesivo dell’onorabilità di un Corpo che tutti stimiamo.

Luca Guglielmi ha insistito: qui si vuole mettere alla berlina l’associazione degli Alpini e per colpa di uno si rischia di fare onta a tutti. Simile la posizione di Alessandro Savoi: rispettiamo gli Alpini – ha voluto dire – che sono la parte migliore dell’Italia, anche perché magari i responsabili delle molestie non hanno nemmeno svolto la leva. Non è tollerabile denigrare gli Alpini per perdere tempo.

Claudio Cia ha polemizzato direttamente con il collega Zanella, poi Mara Dalzocchio ha tra l’altro citato una petizione on line che chiederebbe, a seguito dei fatti di Rimini, la sospensione dell’adunata degli Alpini per due anni.

 

Sul tema delle tre preferenze di voto.
E’ seguita una nuova, fitta serie di interventi di segno opposto maggioranza-minoranza sul tema del ddl Masè e delle tre preferenze di voto. L’assessora Stefania Segnana – cui ha poi espresso condivisione Luca Guglielmi – ha opinato che le tre preferenze potrebbero dare la possibilità ad una donna di fare squadra con un’altra e “non approvarla sarebbe un’opportunità mancata per le donne”.
Sara Ferrari e Paolo Zanella hanno ribattuto che l’elettore statisticamente esprime un terzo di preferenze per le donne e due terzi per gli uomini. La presenza femminile non sarebbe dunque per nulla garantita dalle tre preferenze e basta andare a vedere cosa accadeva quando le tre preferenze c’erano.
Mara Dalzocchio: le sei donne elette nella Lega non sono state elette per la legge elettorale, ma perché nella Lega da sempre le donne vengono valorizzate e sostenute.

Vanessa Masè: l’espressione delle preferenze è una facoltà e anche la lettura dei dati da parte delle minoranze è strumentale. La consigliera della Civica ha infine respinto nella maniera più assoluta la lettura che il ddl sia funzionale al suo interesse personale.
Giorgio Tonini: diluire in tre le preferenze significa prendere una direzione in contraddizione rispetto al dettato della Costituzione (“la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”) e fare un inspiegabile passo indietro dopo una sola legislatura di sperimentazione della doppia preferenza “di genere”. Al momento quello attuale è il sistema conosciuto che meglio favorisce e promuove la rappresentanza di genere.

Alessandro Savoi: basta che le donne scelgano le donne, come fa la Lega, quella delle minoranze è “strumentalizzazione ideologica pura”.
Claudio Cia ha contestato i dubbi di costituzionalità paventati da Tonini. Questa proposta – ha obiettato – non mette in discussione la rappresentanza di genere, anzi: offre maggiore opportunità di scelta al cittadino.
Michele Dallapiccola ha ironicamente ringraziato i colleghi di maggioranza per aiutare le opposizioni a portare avanti l’ostruzionismo. Alex Marini ha tra l’altro riflettuto sulla possibile centralizzazione degli uffici per scrutinare le schede, così come avviene da poco in Valle d’Aosta. Oltre che comportare risparmi di denaro, permetterebbe di limitare al massimo il controllo politico sugli elettori e di semplificare le operazioni di scrutinio.

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