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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA POMERIGGIO: « APPROVATO IL BILANCIO DEL CONSIGLIO CON 24 SÌ E 4 ASTENUTI, VIA LIBERA A QUATTO MOZIONI »

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19.28 - mercoledì 27 novembre 2019

Approvato il bilancio del Consiglio con 24 sì e 4 astenuti. Via libera a quatto mozioni.

La seduta pomeridiana del Consiglio è ripresa con la votazione del bilancio 2020 del Consiglio (11 milioni e 291 mila euro) che è stato approvato con 24 sì e 4 astenuti, i consiglieri di 5 Stelle e Futura. Kaswalder ha concluso la discussione assicurando che verranno fatti bandi per assumere personale specializzato anche in materia di bilanci. Le spese, ha ricordato, sono state ridotte negli ultimi anni del 20% e quindi se si aumenterà l’organico si invertirà questa tendenza, ma i consiglieri, ha detto infine, devono essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio.

 

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Ambrosi (Lega): sì alla mappatura di biblioteche, teatri, musei e strutture culturali.
La mozione, approvata con 21 sì e 9 astenuti, impegna la Giunta a promuovere un confronto con il Consiglio delle autonomie locali per definire modalità d’intervento che garantiscano la piena funzionalità degli spazi culturali – teatri, biblioteche, piccoli musei, centri culturali – presenti sul territorio provinciale. Per risolvere le problematiche gestionali Ambrosi, che ha ricordato l’impegno della Giunta Fugatti sul piano della cultura, propone di promuovere in via sperimentale il coinvolgimento delle imprese e delle associazioni culturali che operano sul territorio, e di incaricare le strutture provinciali competenti di procedere con la mappatura di questi spazi culturali, descrivendone le condizioni attuali, le modalità e la quantità di utilizzo, le attuali soluzioni gestionali e gli interventi necessari per la loro piena funzionalità. Un lavoro necessario perché, ha ricordato la consigliera della Lega, ci sono criticità nelle valli. In modo particolare nella valle dei Laghi dove rimane aperta la questione del teatro chiuso dall’oggi al domani anche se realizzato in tempi recenti. Una vicenda, ha detto Ambrosi, poco chiara, viste le difficoltà rincontrate nella richiesta degli atti alla Comunità di valle.

 

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L’assessore Bisesti ha affermato che il Trentino ha investito e investe sulla cultura anche se ci sono difficoltà nella gestione degli spazi culturali soprattutto nei comuni più periferici e servono investimenti di qualità per promuovere vivacità culturale e sociale. Ugo Rossi (Patt) ha detto un sì convinto alla mozione ma ha augurato a Alessia Ambrosi che la mozione possa essere attuata. Un augurio motivato dal fatto che in data 1 febbraio è stato approvato un odg che impegnava la Giunta in riferimento alla biblioteca regionale e il 28 ottobre è arrivato al Consiglio l’attuazione di questo impegno fatto da Bisesti. Impegno in cui si dice, tra l’altro, che la proposta è stata inviata all’assessore in quale, si afferma, si è riservato un ulteriore verifica anche in base alla decisione della Giunta regionale che non è stata ancora presa. Insomma, ha detto Rossi, ancora una volta un rimpallo e un rinvio. Giorgio Leonardi (Forza Italia) ha detto che è inaudito che una Comunità di valle neghi l’accesso agli atti ad un consigliere provinciale e sulla biblioteca regionale ha aggiunto che quelli che i governi di centro sinistra hanno cercato di smantellarla. Qualcuno vuole chiudere quella biblioteca mentre il centro destra, invece, vorrebbe valorizzarla anche se non è facile. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto che ci si dovrebbe occupare più dei contenuti che delle strutture. Comunque, questa mozione, che chiede di istituire una sorta di commissione su questo tema, sembra una bocciatura dell’operato della Giunta ad un anno dall’insediamento. Per quanto riguarda la trasparenza Degasperi ha ricordato che da mesi l’assessore alla salute non risponde ad un’interrogazione su una lettera lettera riguardanti i vaccini che avrebbe mandato al ministero della salute. Nel bilancio poi, ha concluso, per passare dalle parole ai fatti, risultano tagli sostanziosi alla cultura, visto che si passa da 131 a 90 milioni.

 

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Ambrosi ha ricordato che la mozione è stata presentata ad inizio della legislatura e quindi i problemi sono nati nella scorsa. Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega, ha detto che le polemiche su questo tema sono fuori luogo. La cultura deve essere a servizio di tutti i cittadini e delle associazioni che nascono dal basso. Degasperi, in dichiarazione di voto, ha dato il suo assenso alla mozione perché evidenzia le carenze mostrate in questo anno dalla Giunta. Paolo Ghezzi di Futura ha detto che Alessia Ambrosi ha fatto bene ad evidenziare la vicenda del teatro della Valle dei Laghi, ma ha dichiarato l’astensione perché la mozione chiede dati che la Giunta dovrebbe già avere anche come elementi della visione culturale, secondo Ghezzi poco concreta, espressa nell’incontro di venerdì scorso. Anche il capogruppo di Futura ha concluso ricordando che il taglio più forte nel bilancio è stato fatto sulla cultura. Il che sta a testimoniare che le chiacchiere prevalgono ancora una volta. Alex Marini (5 Stelle) ha ricordato di aver presentato un’interrogazione analoga sugli impianti sportivi e sui criteri di affidamento degli impianti. Giorgio Tonini ha dichiarato l’astensione del gruppo Pd sulla mozione auspicando la conclusione della campagna elettorale ad un anno dalle elezioni. Non si può, ha detto Tonini, continuare a fare l’opposizione a quelli che c’erano prima. Detto ciò, ha aggiunto il capogruppo Pd, il problema è reale perché per vent’anni il Trentino e l’Alto Adige ha avuto più risorse che competenze e quindi si indugiava alla logica del “perché no”. Ma, come si sa, fare le opere è relativamente semplice poi il mantenimento delle strutture pesa sulle comunità e ora, lo si vede col bilancio che tra poco si discuterà, è arrivato il tempo delle scelte. Però il criterio della mappatura, ha continuato Tonini, si dovrebbe applicare a tutti i settori andando verso una gestione responsabile e partecipata delle risorse.

Coppola (Futura): sì alle azioni per contrastare la criticità climatica.
La mozione, votata all’unanimità, impegna ad orientare ogni scelta politica in base ai principi di sostenibilità ecologica e sociale (politiche ambientali, energetiche, di mobilità, di tutela del territorio), a promuovere nella popolazione trentina una diffusa consapevolezza della problematica inducendo a mettere in azione buone pratiche per evitare sprechi e consumi nocivi. Il dispositivo prescrive infine di intraprendere azioni anche a livello scolastico per informare e preparare i giovani a questa che sarà la sfida del secolo. Respinto, invece, con 21 no (compreso il gruppo Patt) e 9 sì, il primo punto che chiedeva la dichiarazione dello stato di emergenza climatica in Trentino.

La situazione, ha ricordato la consigliera di Futura, è sotto gli occhi di tutti qui come in Nepal, Paese visitato di recente da Lucia Coppola, dove la siccità sta lacerando la vita degli abitanti. La scienza, ha detto ancora, ci dice che il tempo sta per scadere per il pianeta e che già oggi, in seguito alle conseguenze dei cambiamenti climatici che inaspriscono gli effetti degli inquinanti, in Italia muoiono 70 mila persone all’anno.

L’assessore Mario Tonina ha detto che il tema è importante e impegna tutti. Il governo provinciale e quello nazionale da anni hanno messo in campo azioni concrete: la Pat sta lavorando sul fronte informativo e educativo preparando gli insegnanti per far crescere la consapevolezza dei cambiamenti climatici. Nel lungo elenco delle iniziative elencate dall’assessore va ricordata la collaborazione della Pat con la comunità scientifica italiana che si sta occupando di cambiamenti climatici. Si stanno facendo, inoltre, attività di analisi e elaborazione dei dati. Lungo anche l’elenco delle iniziative per le politiche di contrasto e negli Stati generali della montagna, ha ricordato Tonina, il tema della sostenibilità è stato posto al centro. Sostenibilità che deve riguardare ogni settore e deve essere duratura nel tempo. L’assessore ha detto inoltre che la Giunta sta mettendo un campo una serie di iniziative concrete, tra queste un programma di sgravi fiscali per le aziende che inquinano meno, l’estensione della rete di metano, l’efficientamento delle strutture della Pat, misure per un turismo meno impattante e la riduzione in agricoltura dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, quella degli imballaggi e il potenziamento della mobilità pubblica. A queste sfide, ha sottolineato, ci chiamano l’Italia e l’Europa, che stanno indirizzando gli investimenti sull’agenda 2030 che non può trovarci impreparati. L’assessore ha affermato però che la dichiarazione di emergenza climatica chiesta dalla mozione non è accettabile perché rischia di essere di facciata. Più serio, ha aggiunto Tonina, un impegno su progetti concreti.
Alessio Manica del Pd ha detto che questo è il tema dei temi e ha affermato di aver apprezzato l’intervento di Tonina che è parso come un vero intervento programmatico. Però non si capisce il no alla dichiarazione dell’emergenza climatica che è all’attenzione dell’intero pianeta. Anche perché se non si riconosce questo scenario la sostenibilità non può essere posta alla base dell’azione di governo. Togliere questo punto significa, ha continuato Manica, appoggiare la parte minoritaria della comunità scientifica che nega la situazione di emergenza. Ivano Job della Lega, condividendo la posizione di Tonina, ha ricordato che il Trentino è sempre stato una terra di emergenza climatica. Dovremmo invece prendere esempio dall’Impero Austro – Ungarico, ha detto ancora, che si mobilitò per la difesa del territorio. Quindi, anziché dichiarare l’emergenza climatica, il governo provinciale deve impegnarsi a tutelare la vita della popolazione e a fare prevenzione dotando di maggiori risorse Vigili del Fuoco e Bacini montani. Per Ugo Rossi del Patt la mozione Coppola va nella direzione giusta, anche se dichiarare lo stato di emergenza significa poter lavorare in deroga delle leggi vigenti e questo potrebbe avere effetti contrastanti. Rivolgendosi a Gottardi e Tonina, che ha definito come rappresentanti della continuità nel governo del cambiamento, Rossi ha detto di aver sentito nelle parole dell’assessore all’ambiente echeggiare le parole pronunciate qualche anno fa dagli assessori Pacher e Gilmozzi. Secondo Rossi servirebbe, da parte della Giunta, un atto simbolico sostenendo progetti di sviluppo ambientale in aree vocate al turismo sciistico ma che, per termini di quota, non hanno un grande futuro. Alex Marini di 5 Stelle ha ricordato che stiamo vivendo il novembre più piovoso degli ultimi 100 anni e 7 tra i 10 più piovosi si sono verificati negli anni 2000. Anche per questo la mozione è condivisibile e serve un piano climatico per coordinare tutti gli interventi elencati da Tonina.
Lucia Coppola, in replica, ha detto che non si deve aver pausa delle parole: l’emergenza c’è e il fatto che sia mondiale non ci mette nelle condizioni di dire che qui non esiste. La fragilità del nostro territorio è evidente: basta guardare alla frana del Bione e all’infinità di frane che hanno interessato in nostro territorio, eventi che ci dicono che l’emergenza c’è eccome. La proposta di mediazione fatta dalla proponente all’assessore è stata quella di scrivere nel dispositivo di valutare la possibilità di dichiarare l’emergenza climatica. Insomma, una versione più attenuata rispetto alla proposta originaria.
Dopo una breve pausa Ghezzi è intervenuto dicendo che è un peccato che Tonina non abbia accettato un attenuazione della proposta di dichiarare l’emergenza climatica. Un’ennesima delusione, ha aggiunto, anche da parte dell’assessore dialogante della Giunta. Tonina ha chiesto di cambiare il titolo della mozione in “situazione criticità climatica” e ha ribadito che il primo punto, la dichiarazione dell’emergenza appunto, non è accettabile,. Quindi, la proposta è stata quella di votare premessa e gli altri punti tranne il primo. Secondo Manica voler evitare l’emergenza significa negare che in questi anni è accaduto qualcosa di estremamente grave. Tutti nel mondo chiamano quella del clima un’emergenza e non una criticità.

Ossanna (Patt): ai giovani la bandiera e lo Statuto della Provincia autonoma di Trento.
La mozione, votata all’unanimità, impegna la Giunta a prevedere la consegna della bandiera della Provincia a ogni cittadino residente nel Trentino che ne faccia richiesta, a consegnare a chi compie la maggiore età una copia dello Statuto di Autonomia, della bandiera della Provincia autonoma di Trento, a promuovere l’organizzazione da parte delle scuole trentine di visite guidate nelle sedi istituzionali rappresentative dell’Autonomia trentina.
Un atto, questo della mozione, ha concluso Ossanna, che serve a diffondere la consapevolezza di una storia autonomista che ha radici secolari. L’assessore Bisesti ha ricordato l’importanza di trasmettere i valori che stanno alla base dell’Autonomia. La consegna ai giovani dello Statuto e della bandiera trentina va, inoltre, nell’ottica del lavoro intrapreso dall’Iprase.

Ossana, in replica, ringraziando Bisesti, ha detto che questo è un obiettivo raggiunto per il popolo trentino. Importante, ha concluso, sarà il lavoro che verrà fatto nelle scuole. Per Vanessa Masè (La Civica) è importante trasmettere l’orgoglio autonomista anche con mezzi che suscitano emozioni come la bandiera. Denis Paoli (Lega) ha ricordato che la Lega è in prima linea nella difesa delle radici cristiane del nostro territorio. Radici che stanno alle base dell’autonomia. Quindi è importante distribuire bandiera e Statuto anche per suscitare l’orgoglio di appartenere al Trentino autonomo. Sara Ferrari del Pd ha affermato invece che sarebbe bello occuparsi, anche per l’Autonomia, più che della forma della sostanza. Difendere l’Autonomia per quello che è più per che per quello che appare. E ha ricordato che mentre qui si distribuiscono bandiere del Trentino, il presidente della Giunta a Roma si fa ritrarre dietro la bandiera di San Marco. In quest’anno, ha aggiunto la consigliera Pd, il governo provinciale avrebbe dovuto preoccuparsi delle prerogative autonomiste che sono state messe in dubbio più volte. Sara Ferrari ha ricordato, infine, che l’articolo due sulla scuola prevede già la conoscenza della nostra storia, delle tradizioni e delle istituzioni autonomiste. Di visite guidate per gli studenti, ha poi concluso se ne fanno già molte.

 

Leonardi (FI): potenziare il trasporto nella tratta Riva-Arco-Dro-Sarche-Vezzano-Trento.
La mozione, votata all’unanimità, impegna a valutare la possibilità di migliorare il servizio di trasporto pubblico extraurbano per tutta la tratta Riva-Arco-Dro-Sarche-Vezzano-Trento e ritorno per consentire agli utenti di usufruire del servizio oltre gli attuali orari programmati. Il presidente Fugatti ha detto che la mozione è approvabile perché coerente con il programma di cadenzamento delle corse delle autocorriere nel bacino due che interessa le linee citate da Leonardi. Due milioni all’anno, ha ricordato il presidente, sono stati messi nel progetto di sviluppo del trasporto pubblico. Ugo Rossi (Patt) ha detto che la mozione valorizza la continuità nel cambiamento perché i primi finanziamenti per l’orario cadenzato sono stati messi in campo nella scorsa legislatura. Mettendo più corse, ha ricordato, è possibile inoltre compattare i turni del personale ipotizzando che i servizi possano essere svolti, magari nelle prime ore, da autotrasportatori privati. Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega, ha detto che il trasporto pubblico è particolarmente importante in quell’area spesso congestionata dal traffico turistico. Il tema del trasporto pubblico, ha ricordato, è un punto importante dei ddl che compongono la manovra finanziaria e ha richiamato l’iniziativa dei biglietti gratis per gli ultra settantenni e il taglio dei costi degli abbonamenti agli studenti.

Vanessa Masè (La Civica) ha affermato che l’investimento sul trasporto pubblico è importante e ha auspicato la soluzione delle criticità sollevate dagli autisti di Trentino Trasporti.

Alessia Ambrosi ha sottolineato l’attenzione della Giunta per le zone periferiche e ha ricordato che migliorie vanno apportate alle pensiline delle Sarche che rappresenta un nodo strategico per i trasporti dell’area. Atri problemi, ha concluso la consigliera della Lega, ci sono tra Calavino e Vezzano e Lasino e Vezzano.

 

Rossi (Patt) e Mara Dalzocchio (Lega): solidarietà al popolo e alle istituzioni della Catalogna. Iniziata la discussione.
Il testo del dispositivo di Rossi impegna la Provincia ad esprimere alle istituzioni e al popolo catalano la solidarietà del Trentino e il sostegno in tutte le sedi, in particolare europee, per le giuste richieste di maggiore autonomia della Catalogna, ma anche ad esprimere al governo spagnolo l’auspicio che si provveda con urgenza ad aprire un dialogo con le istituzioni catalane per definire e condividere un percorso che porti a maggiori spazi di autonomia per la Catalogna, nel quadro di un rapporto di leale e positiva collaborazione fra Stato spagnolo e la comunità’ autonoma della Catalogna. Una mozione, ha ricordato Rossi presentata in agosto, e che riguarda una questione, quella Catalana, che è passata dall’autonomia all’indipendenza. Il testo, ha aggiunto, ha lo scopo di impegnare Fugatti, come presidente di una realtà autonoma, ad esprimere formalmente al governo spagnolo e alle istituzioni catalane l’idea che ci deve essere un rapporto positivo tra autonomie e stato nazionale. Un rapporto messo in crisi dalla Corte costituzionale iberica che rigettò un progetto di allargamento dell’autonomia catalana e dal susseguirsi di politiche centraliste, nazionaliste e sovraniste da parte di Madrid. Un’autonomia come la nostra, che preesisteva allo stato nazionale, ha continuato il capogruppo Patt, ha le carte in regola per auspicare un ritorno del dialogo. La mozione di Mara Dalzocchio, ha aggiunto Rossi, impegna la Giunta a rivolgersi solo al governo spagnolo quando invece i rappresentanti di una terra come la nostra dovrebbero rivolgersi in pari modo a Madrid e a Barcellona. Rossi ha chiesto inoltre coerenza nei comportamenti: perché la Lega non può condividere l’autonomismo e poi appoggiare movimenti politici spagnoli, come Vox, che con l’autonomia non hanno nulla a che fare. Che anzi si sono schierati ferocemente contro la Catalogna. Fugatti, ha concluso Rossi, deve dire quindi se sta con Vox o con gli indipendentisti catalani.

 

Mara Dalzocchio (Lega) ha presentato la sua mozione, che riguarda sempre la Catalogna, che impegna l’esecutivo ad esprimere solidarietà verso la comunità catalana e a condannare ogni forma di violenza e prevaricazione contro i cittadini e i rappresentanti istituzionali della Catalogna per le loro idee e per l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, attraverso un processo pacifico e democratico. Quindi, ha aggiunto, la solidarietà al popolo catalano c’è. Il testo invita il Governo italiano e le istituzioni europee ad attivarsi perché prevalga il dialogo e cessino repressioni, violenze e persecuzioni giudiziarie verso il popolo catalano. Quindi, ha ricordato la capogruppo leghista, le differenze con il documento del Patt sono poche. L’esponente della Lega ha ricordato che la situazione rimane difficile e quindi l’auspicio di un dialogo è attuale. Nella premessa, ha continuato Mara Dalzocchio, si afferma che le condanne agli esponenti di primo piano delle istituzioni catalane appaiono gravi perché, ancor prima delle persone, si condanna il principio dell’autodeterminazione dei popoli.
Fugatti ha dato parere favorevole alle due mozioni e, replicando a Rossi, ha ricordato che la Lega è nata e rimane autonomista. A Bolzano e in Regione la Lega governa con l’Svp e quindi la visione autonomista è consolidata.
Rossi ha chiesto la possibilità di trovare una mediazione tra le due proposte. La capogruppo della Lega ha detto che una mozione unitaria sarebbe un bel segnale. La discussione è stata sospesa per cercare di unificare le due mozioni e la discussione riprende domattina alle 10.

 

Alle 9,30 di oggi i consiglieri incontrano il sindacato sul drammatico tema degli incidenti sul lavoro.

 

Domattina alle 9,30 i consiglieri, prima della seduta, incontreranno i sindacati sul tema degli incidenti sul lavoro che, come ha testimoniato tragicamente la morte di un lavoratore in Val di Fiemme la scorsa settimana, continuano ad accadere anche in Trentino. In una breve riunione dei capigruppo il presidente Kaswalder ha chiesto inoltre lo spostamento della presentazione della manovra finanziaria da parte del presidente Fugatti dalla mattina del giorno 11 dicembre al pomeriggio alle 16. Un cambio di orario, accettato dai capigruppo, motivato dal fatto che il presidente della Giunta, nella mattinata dell’11, è impegnato a Milano per un incontro sulle Olimpiadi invernali.

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