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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA MATTINO: « NOT, UN PERCORSO INTRICATO CHE NON È ANCORA CONCLUSO »

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15.22 - mercoledì 8 settembre 2021

Not, un percorso intricato che non è ancora concluso.

Il nuovo ospedale di Trento è stato il protagonista della discussione della mattinata in Consiglio con la comunicazione del presidente della Giunta richiesta dalla minoranza.

Aspettiamo l’esito delle vicende giudiziarie prima di prendere decisioni.

La vicenda del Not, ha detto il presidente della Giunta, trova la Giunta erede di un percorso complesso, intricato e non ancora concluso. Il susseguirsi di ricorsi, il continuo rinvio dell’inizio dei lavori hanno costretto a rivalutare le mutate esigenze sanitarie per poter dare alla popolazione il miglior progetto possibile, pur rimanendo all’interno del quadro normativo e per quanto questo lo consenta, posto che in linea di massima il promotore prescelto dovrà accettare le modifiche che l’amministrazione disporrà in sede di approvazione del progetto. L’impresa Pizzarotti, ha ricordato, i cui tecnici hanno presentato il dossier di cui alle cronache di questi giorni, ha presentato l’ennesimo ricorso, e questa volta innanzi alla Cassazione, contro la sentenza del Consiglio di Stato. Un iter giudiziario in corso, anche se non è stata chiesta la sospensione della sentenza, e quindi non ostacola l’iter tecnico per arrivare quanto prima al via dei lavori. Questo ulteriore incidente processuale, ha detto ancora il presidente, è però la prova ulteriore delle difficoltà che la Giunta deve affrontare per dare al Trentino il nuovo ospedale. Governo provinciale che respinge nella maniera più ferma e risoluta le gravissime, calunniose e diffamatorie affermazioni rivolte da qualcuno contro i funzionari dell’amministrazione per cui, oltre ai singoli coinvolti, anche la Pat si riserva di tutelarsi delle sedi opportune. Infine, il presidente della Giunta, ha affermato che si ritiene di attendere l’esito delle vicende giudiziarie prima di assumere decisioni non reversibili.

Il dibattito.

Il consigliere di Onda Civica ha detto di non essere soddisfatto della comunicazione che si è fermata alla vicenda giudiziaria. Mentre ai trentini interessa la realizzazione del miglior progetto possibile. Si chiedeva e si chiede, invece, riscontro sul progetto presentato dall’azienda vincitrice che, come ha detto il presidente, andrà comunque avanti. I documenti presentati dai tecnici della Pizzarotti, ha continuato, sono obiettivi e non sono fatti di illazioni ma di dati. Almeno una verifica sul progetto vincitore andava quindi fatta. Le certezze della Giunta andrebbero espresse ufficialmente, magari nella risposta all’interrogazione dell’esponente di Onda Civica. Ai trentini bisognerebbe spiegare che secondo i documenti dell’impresa vincitrice l’ospedale si dovrebbe costruire a Mezzolombardo! Che il bando non prevedono torri evaporative del raffrescamento per motivi igienici, invece nel progetto vincitore ci sono. Evidente il dato della mancanza dei posti letto previsti. Preoccupanti sono le risposte date sui giornali che il progetto sarà montato e rimontato. Dopo 21 anni di discussione sul Not si dice che il progetto che ha vinto andrà rifatto. Il consigliere ha chiesto se qualcuno ha valutato il lavoro della commissione che ha valutato le offerte. Insomma, per l’esponente di Onda Civica dal presidente non sono venute risposte che forse arriveranno tra 20 anni.

Gli errori sono evidenti, va fatta chiarezza.

L’ex assessore alla salute del Pd ha distinto il complesso piano giudiziario da quello progettuale. La richiesta di modifiche progettuali è nell’ordine delle cose ma l’importante è che ci sia un confronto con il mondo della sanità. Rimane il fatto però che ci sono differenze progettuali rispetto al bando e quindi va fatta chiarezza. Ci sono incongruità come quello del pronto soccorso distante dalla rianimazione, l’ingresso comune tra cappella mortuaria e il magazzino merci. Insomma, ci sono errori evidenti sui quali la Pat deve dire qualcosa. Quindi, va fatta una valutazione precisa sul progetto avvalendosi dell’Azienda sanitaria. Questo il tema principale: capire bene, quindi, l’iter per arrivare ad un miglioramento complessivo del progetto (un progetto enorme, da decine di milioni) rispetto alle macroscopiche difformità evidenziate dai tecnici.

Non ha senso smontare il progetto adesso.

Anche l’esponente di Futura non è stato soddisfatto dalla comunicazione del presidente. Le incongruenze evidenziate nel report dei tecnici sono importanti e la ditta vincitrice dovrebbe rispondere punto su punto ai rilievi presentati. Secondo il consigliere sono state violate le condizioni di par condicio tra i partecipanti all’appalto perché un progetto sottodimensionato ha avvantaggiato l’azienda sul piano della valutazione economica. E il compito di smontare pezzo per pezzo il progetto sarebbe stato della commissione e non ha senso che venga fatto, come detto dalla Pat, ex post. I vincoli di una finanza di progetto sono quelli contenuti nel disciplinare di gara e quindi la verifica va fatta a monte. In realtà ci si trova con un ospedale sottodimensionato, con un Ps distante dalla rianimazione, una viabilità complicata, ci sono problemi di sicurezza e indipendenza elettrica in caso di black – out. Insomma, i dubbi sul progetto ci sono. La domanda finale è sapere se il report che è stato diffuso è vero o no.

Ospedale che rischia di nascere vecchio.

Anche la consigliera del Patt non si è soffermata sulla vicenda giudiziaria ma sul fatto che l’ospedale rischia di essere già vecchio e va visto anche come un elemento della salute della comunità. Anche un luogo di cura delle necessità e del benessere dei dipendenti con spazi sufficienti. L’ospedale deve diventare una sfera sociale e ambientale. Importante è la dotazione tecnologica, l’aumento di posti letto e quindi un adeguamento necessario va fatto subito.

Non si è ancora trovato il bandolo della matassa.

La rappresentante di Europa Verde ha affermato che il bandolo della matassa non è stato ancora trovato e i tempi lunghissimi non fanno onore al Trentino. Gli aspetti tecnici che sono stati evidenziati vanno considerati e non si possono attendere gli eventi. Non si può dimenticare che, stando il documento diffuso, mancano 28 mila mq e ci sono criticità come la mancanza di percorsi differenziati in base alla gravità al Ps, le mancanze di letti in vari reparti, il nodo della viabilità che appare insufficiente, i problemi dell’elisuperficie che sarebbe in conflitto con la grande torre previste e infine il tema della delicatezza idrogeologica dell’area e il refuso della citazione di Mezzolombardo anziché Trento. Importante, ha concluso, che l’ospedale sia un luogo accogliente per i degenti e il personale.

Il sistema degli appalti non funziona.

Il consigliere di Azione ha detto che il presidente non poteva che fare la comunicazione che ha fatto. Perché si sta vivendo in un sistema nel quale un’azienda non può neppure fare una telefonata ad un tecnico pubblico. Ogni appalto viene visto in modo sospetto e come possibile occasione di malaffare. Nel 2000 si iniziò a parlare di nuovo ospedale e, ha ricordato, che nel 2009 si decise di farlo, nel 2011 venne fatto un bando aggiudicato nel 2013. E quello sì, ha detto, era il miglior progetto perché era vicino all’idea progettuale. Ma in Italia, il clima di costante sospetto, ci sono i ricorsi: nel caso del Not il primo quello, definito assurdo, che si è basato sull’incompatibilità nella commissione di chi lo deve utilizzare seguito da quelli basati su mille motivi tecnici. Un contesto negativo, con buchi normativi e nel quale si può tenere aperto un contenzioso dieci anni, che ha portato a non realizzare l’opera. Un sistema che non funziona, dove manca un ente terzo che decide se la commissione ha lavorato bene o male. Infine, il consigliere ha chiesto se la Via è stata terminata alla fine di luglio aprendo quindi la strada alla conferenza dei servizi dove si esprimono le perplessità e le esigenze nuove e si possono chiedere informazioni, non sulle valutazioni della commissione sul progetto, ma sul percorso che deve essere fatto.

Sono emersi aspetti critici gravi.

Il rappresentane di 5 Stelle ha detto che sono emersi aspetti critici alle procedure di gara dell’ospedale. Aspetti che sono stati resi pubblici dalla stampa e non, come dovrebbe, dalle stesse istituzioni. Il consigliere ha ricordato di aver fatto una domanda di accesso agli atti che gli è stata negata e il risultato è che ci si trova a discutere senza elementi solidi di giudizio. Le criticità evidenziate sono macroscopiche: mancano letti e stanze, ci sono passaggi igienici insufficienti, il reparto di ginecologia è distante da ostetricia. Elementi, che appaiono gravi, sui quali si dovrebbero dare risposte. Dubbi ci sono sul finanziamento dell’opera. Insomma, servono risposte puntuali e più attenzioni alle procedure.

No alla commissione d’inchiesta sul Not.

Bocciata, con 20 no, 8 sì e 2 astenuti, la risoluzione di Onda Civica che chiedeva l’istituzione di una commissione d’ indagine. L’esponente del gruppo di opposizione ha ricordato che la sua interrogazione è stata oscurata, fatto che dimostra che le informazioni non vengono date e una commissione potrebbe servire a fare chiarezza. Un no quello della Giunta, ha concluso, che viene dopo che ieri è stata concessa una proroga di un anno alla commissione sull’affido dei minori. Una proroga, ha commentato l’esponente di Futura, di cui non c’era bisogno, mentre nel caso del Not ci sarebbe la necessità di avere informazioni chiare per capire se quanto segnalato sia vero o no. Quindi, non resta di aspettare l’esito del ricorso.
La capogruppo Pd ha detto di aver sottoscritto la risoluzione perché si sta parlando della più grande opera pubblica prevista sul nostro territorio. Quindi, i cittadini, al di là del percorso giudiziario, hanno il diritto di sapere come andrà avanti e in che modo e quando questo ospedale vedrà la luce. Le rivelazioni della stampa hanno messo in evidenza che problemi ci sono, che errori dovranno essere corretti.
L’esponente di Azione ha affermato che anche il miglior progetto ha bisogno di essere adattato e ha ribadito che le informazioni sulla Via e la Conferenza dei servizi possono già dare risposte. Il consigliere 5 Stelle ha appoggiato l’idea di una commissione d’indagine che potrebbe concludersi con due relazioni una di minoranza e l’altra di maggioranza e servirebbe a sollevare l’interesse sulla vicenda del Not. Not che è l’emblema degli errori della pubblica amministrazione e delle carenze degli iter: i progetti approvati devono essere definitivi, come avviene in Germania. Prova è che gli investimenti pubblici, ha continuato, sono calati dal 25 al 15% dal 2004 e quindi il sistema non funziona la vicenda Not andrebbe analizzata per individuare procedure ottimali per gli appalti.
Anche Lucia Coppola ha definito importante la costituzione di una commissione d’indagine perché l’opinione pubblica ha perso, negli anni, la percezione di questa vicenda e serve quindi la ricostruzione del quadro d’insieme.

Niente atti progettuali sul sito della Pat.

No, con 19 no, 8 sì, due astenuti, anche alla risoluzione 5 Stelle che chiedeva di rendere pubblico sul sito Pat degli atti progettuali del Not e di aprire uno spazio pubblico per ricevere contributi e suggerimenti da parte di associazioni.

No al confronto sul progetto con Consiglio sanitario e ordini.

Bocciata anche la risoluzione dell’ex assessore alla sanità del Pd che chiedeva un confronto con il Consiglio sanitario, gli ordini professionali della sanità e l’Apss prima di modificare il progetto; di svolgere un esame approfondito, con l’Azienda sanitaria, sulla compatibilità del progetto con il bando e di effettuare una comunicazione ogni tre mesi alla commissione competente sull’iter del nuovo ospedale. L’esponente di Azione ha criticato l’impostazione della risoluzione perché le valutazioni le ha fatte già la commissione assumendosene la responsabilità. Mentre per l’esponente di Futura il no della Giunta dimostra la volontà di non aprire un dialogo sul Not.

Spazi nel nuovo ospedale per la Facoltà di medicina. Sì unanime.

Sì unanime alla risoluzione, emendata dalla Giunta, dell’esponente di Futura con la quale ha chiesto che vengano previsti spazi per la facoltà di medicina nel Not, la previsione di spazi per eventuali ondate pandemiche e l’adeguamento dei numeri di posti letto alla ridefinizione degli standard nazionali. La capogruppo Pd ha però lamentato il no della Giunta al punto del documento con il quale si chiedeva il coinvolgimento della Quarta commissione e il sindacato. Un diniego, per l’esponente dem, che ha reso insostenibile la risoluzione. Il proponente ha detto di aver accettato l’emendamento proposto dalla Giunta perché non si possono dare per scontate le modifiche progettuali. Anche la consigliera di Europa Verde ha detto di non aver capito il no al coinvolgimento dei portatori di interesse, mentre i percorsi partecipativi dovrebbero essere centrali e vantaggiosi per tutti.

La diretta tv va ripristinata.

Un consigliere della Lega ha chiesto, sull’ordine dei lavori, che venga ripristinata la diretta tv che, ha detto, non può essere sospesa in base alle norme della par condicio perché si vota per un referendum e in alcuni comuni. La diretta va fatta sempre, ha affermato, al di là del tipo di elezioni perché rappresenta una garanzia democratica. Il rappresentante di Azione, condividendo l’osservazione, ha affermato che nulla c’è di più neutro di un’assemblea legislativa dove sono rappresentati esponenti di maggioranza e minoranza e quindi ha chiesto un approfondimento. Anche la capogruppo Pd ha chiesto di portare la questione alla Conferenza dei capigruppo per valutare l’applicazione della norma. Interessante, ha aggiunto il consigliere 5 Stelle, sarebbe sapere quante volte i lavori consiliari sono stati oscurati i occasioni di tutte le elezioni. Agicom, in un parere consegnato al Consiglio, ha detto ancora, ha evidenziato che è possibile fare le dirette nel momento in cui viene assicurata la par condicio delle posizioni che sono evidenti in un’assemblea e l’oscuramento è possibile solo per i consiglieri in quel momento candidati. Inoltre, ha ricordato, altre assemblee regionali non tagliano le dirette. Infine, ha evidenziato che solo Trento e Bolzano non assicurano spazi televisivi alle forze politiche. L’assessore all’istruzione ha detto che nessuno vuole nascondere nulla ma ha ricordato che anche l’ufficio stampa della Giunta, da due settimane, diffonde comunicati senza nomi. Comunque, ha aggiunto che il tema va affrontato. Un altro esponente Pd ha detto che la questione c’è ma non va affrontata in base al “rango” dei comuni in cui si vota: Terragnolo deve valere come Trento. Il presidente del Consiglio ha affermato che la normativa è rigida e la decisione di non trasmettere la diretta è stata sua in base a quanto si è fatto negli anni scorsi e perché non si sente in grado di intervenire per togliere la parola ai consiglieri nei cosi di violazione della par condicio.

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