News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA MATTINA: « ESERCIZIO FINANZIARIO 2018 APPROVATO CON 20 VOTI A FAVORE, 4 NO E 10 ASTENUTI – STESSO ESITO PER LA DESTINAZIONE A RISERVA »

Scritto da
13.12 - mercoledì 24 luglio 2019

Il Consiglio provinciale ha ripreso questa mattina la discussione del punto 2 all’ordine del giorno, il rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2018, che ha approvato con 20 voti a favore, 4 no e 10 astenuti. Stesso esito per il punto successivo, la destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2018. Si è quindi passati al cuore del pacchetto di norme che compongono la manovra, con il disegno di legge di assestamento. I lavori riprendono nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00.

Manovra finanziaria. Gli interventi di questa mattina.

Il Consiglio provinciale ha ripreso questa mattina la discussione generale del punto 2 all’ordine del giorno, il rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2018, che ha approvato con 20 voti a favore, 4 no e 10 astenuti. Stesso esito per il punto successivo, la destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2018. Si è quindi passati al cuore del pacchetto di norme che compongono la manovra, con il disegno di legge di assestamento. I lavori riprendono nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00.

*

Ghezzi: le criticità rilevate dalla Corte dei Conti
Sul rendiconto consolidato sono intervenuti i consiglieri Ghezzi e Marini. Paolo Ghezzi di Futura ha percorso e commentato la relazione della Corte dei Conti e i rilievi critici elaborati sul documento “poco significativo a rappresentare il perimetro in cui si svolge l’attività amministrativa”, con quesiti istruttori rispetto ai quali la Corte lamenta mancate risposte ed evidenzia criticità che perlomeno per un discorso di prudenza sarebbe importante approfondire.

 

*

Marini: per difensore e garante minori si attivi un percorso di ascolto
Alex Marini (5 Stelle) è intervenuto ad evidenziare ad oggi la mancata sostituzione delle figure del difensore civico e del garante dei minori, che svolgono importanti funzioni di moral suasion e non solo. A Bolzano, all’insegna del buon senso, vengono raccolti i curricula dei soggetti disponibili, si organizzano delle audizioni degli stessi, oltre che delle figure di garanzia in uscita. Anche la Corte costituzionale ha evidenziato i compiti di queste figure non solo preposte alla vigilanza, ma anche alla tutela e alla regolarità dell’azione amministrativa. Marini ha concluso rivolgendo un appello affinché entro i termini di scadenza (settembre) si definiscano i profili più adeguati per svolgere queste funzioni e si attivi un percorso di audizione ed ascolto dei soggetti disponibili per garantire l’indipendenza dai vertici politici.

 

*

Degasperi: 177 interventi per la maggior parte derivati dal passato
Dopo il rendiconto consolidato il Consiglio ha affrontato il punto 3 che reca la destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2018, di cui alla deliberazione di Giunta 989 del giugno scorso. Sull’argomento è intervenuto Filippo Degasperi (5 Stelle) che ha ironizzato sulla tanto sbandierata inversione di marcia dell’attuale Esecutivo in particolare su tre punti cardine. Il primo, quello delle opere pubbliche, per le quali è stato fornito un elenco di 177 interventi, in realtà in gran parte già avviati nella scorsa legislatura. L’inversione di rotta si potrebbe dunque concepire nel senso che forse in questa legislatura queste opere vedranno la luce. Con questo assestamento sull’ospedale di Cavalese non arrivano risorse, il polo fieristico non è stato certamente finanziato da questa Giunta, così come non è stato avviato da questo esecutivo l’investimento della banda larga, oppure il collegamento della val Vestino, opera del centrosinistra. O ancora, altre opere finanziate da Autostrada del Brennero la cui concessione non è ancora prorogata, oppure la ciclabile del Garda per la quale non sono però previsti impegni di spesa, o il polo Meccatronica, opera del centrosinistra, rinnovato nell’impegno però con meno soldi (3 milioni in meno).

 

*

Rossi: attenzione alle rappresentazioni imprecise della realtà
Ugo Rossi (Patt) ha chiarito alcuni aspetti della relazione della Corte dei Conti illustrata da Ghezzi in maniera imprecisa, laddove aveva evidenziato debiti di competenza, debiti di cassa e residui della Provincia. Le norme che riguardano l’indebitamento, ha aggiunto, prevedono un sistema di calcolo in base al quale c’è un limite massimo di indebitamento della pubblica amministrazione. Sarebbe interessante capire l’equilibrio che questa legge di bilancio ci garantisce e come la leva dell’indebitamento si potrebbe gestire per accelerare qualche operazione positiva. La passata amministrazione, oltre a ridurre il debito, come rilevato dalla Corte dei Conti, ha proseguito Rossi, si è trovata alcune poste di spesa iscritte sul conto capitale che invece erano spesa corrente. Inoltre, con il patto di garanzia ha cancellato quote di debito dei comuni, a differenza per esempio dell’Alto Adige, con un’operazione che si è tradotta in un teorico deficit di amministrazione. Attenzione, ha detto rivolto a Ghezzi, che fa del male alla nostra autonomia fare rilievi pungenti e puntigliosi, dando una rappresentazione poco precisa e una lettura parziale della realtà, mettendo strumentalmente in evidenza solo le parti critiche dell’operato dell’amministrazione.

 

*

Zeni: una manovra priva di una visione complessiva
Luca Zeni (PD) ha commentato la relazione del presidente Fugatti e le proposte in essa contenute, dove a suo avviso manca una visione complessiva e una programmazione di lungo corso rispetto alla prospettiva che si vuole dare a questa comunità. C’è un forte appiattimento rispetto alla volontà del governo nazionale, ha aggiunto, aspetto questo che impatta sul modo di intendere l’autonomia come capacità di visione propria di questo territorio. Sarebbe importante che il Trentino si esprimesse, ad esempio, con riferimento al dibattito sull’autonomia attualmente in corso, entrando nel merito della questione, accompagnando questa esperienza in maniera significativa. Tornando alla relazione, Zeni ha sottolineato alcuni cavalli di battaglia dell’impostazione leghista, non ultimo quello dell’attenzione dedicata alle valli. E’ questo un tema che interessa da sempre la politica trentina, ha osservato, aldilà dell’orientamento. Tuttavia, oltre i simboli e la propaganda, quello che fa la differenza è il “come fare” e la capacità di “pianificare con visione” e di “immaginare questo territorio come un sistema”. Sulla pressione fiscale, Zeni ha detto di non temere la flat tax perché l’impatto di quello che si riuscirà ad introdurre (che non sarà la flat tax di cui si è parlato) sarà probabilmente molto basso. Quello che preoccupa localmente è invece la cancellazione della detrazione Irpef per i trentini, che si configura di fatto con un aumento delle tasse. Sul tema degli appalti per i servizi sociali Zeni ha chiarito che il percorso di riforma fatto nella scorsa legislatura è stato molto impattante ed ha esortato a non perdere tempo e procedere.

 

*

Ghezzi: le contraddizioni del bonus bebè
Paolo Ghezzi si è rivolto al presidente Fugatti riprendendo la sua affermazione sul carattere fortemente sociale di questa manovra: il bonus per le famiglie è sicuramente centrale di questo aspetto e la provocazione è di considerare i bambini che nascono in Trentino “tutti belli” a prescindere dal vincolo dei 10 anni sul territorio nazionale e i 5 continuativi in provincia. Questo è un punto chiave della manovra e del suo aspetto sociale. Come ieri, Ghezzi ha immaginato le storie di trentini che, a causa della limitazione e delle contraddizioni delle norme che si vogliono introdurre, non percepirebbero alcun contributo per la nascita del figli. Uno su tutti: Ulli, maestra di sci ventisettenne di Schwaz, innamorata di Fabio 45enne cembrano che, dopo 6 anni di lavoro a Verona torna a Grumes. Hanno due figli nati in Trentino, ma che non si guadagnano il bonus bebè perché residenti in Trentino da troppo poco tempo.

 

*

Dallapiccola: l’importanza del recupero di aree prative
Ha proseguito l’intervento di ieri Michele Dallapiccola (Patt) tornando al ragionamento della ricostruzione del territorio a seguito dei danni di Vaia, sul recupero dei terreni ex boschivi. La zootecnia soffre per la carenza di terreni prativi, tanto che acquista foraggio da fuori provincia, ha detto. Non sarebbe possibile alimentare le vacche in maniera sufficiente se non ci si rivolgesse ad un mercato extraprovinciale. Sarebbe dunque importante affrontare un ragionamento organizzato sul recupero a prativo di parte dei boschi distrutti da Vaia.

 

*

Il Consiglio provinciale ha ripreso questa mattina la discussione del punto 2 all’ordine del giorno, il rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2018, che ha approvato con 20 voti a favore, 4 no e 10 astenuti. Stesso esito per il punto successivo, la destinazione a riserva dell’utile di esercizio 2018. Si è quindi passati al cuore del pacchetto di norme che compongono la manovra, con il disegno di legge di assestamento. I lavori riprendono nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00.
Coppola: cooperazione internazionale, scuola, ambiente, bonus bebè, edilizia pubblica, viabilità

 

*

Si è quindi passati al disegno di legge di assestamento, rispetto al quale è intervenuta Lucia Coppola (Futura). La consigliera ha collocato la manovra nel momento economico particolarmente critico, che non può che originare sentimenti di forte preoccupazione. Con riferimento alla cooperazione internazionale Coppola ha evidenziato il pregevole processo partecipativo all’insegna della reciprocità, il grosso lavoro svolto negli anni e rivolto al conseguimento dell’autosufficienza delle zone in via di sviluppo: a suo avviso è profondamente sbagliato azzerare la quota dello 0,25% a questo settore. Compatibilmente con le problematiche presenti sul nostro territorio, va a suo parere incentivata la propensione a prendersi cura anche di coloro che stanno peggio, nella dimensione non solo evangelica, ma dello spirito e di una politica alta che persegua l’obiettivo di creare un tessuto sociale coeso e aperto. Sulla scuola, settore il cui valore colloca il Trentino ai primi posti a livello nazionale, la consigliera di Futura ha suggerito alcune proposte che contribuiscano alla crescita. Non si deve cambiare tanto per cambiare, ma lavorare per la parità di genere, per un’educazione digitale che insegni ad usare correttamente e non in modo compulsivo i nuovi strumenti, insegnare il volontariato, l’attenzione alla salute, ai beni materiali e immateriali. Di questa riforma della scuola non si sentiva a sup parere bisogno e sicuramente sarebbe stata necessaria una operazione di ascolto e di concertazione con tutti gli attori coinvolti che è del tutto mancata. Perché argomenti sensibili come questi richiedono percorsi significativi, condivisi e adeguati. Apprezzabile in questo comparto, la stabilizzazione dei docenti, che però è conseguenza di scelte della passata legislatura. Si reintroduce infine la figura del sovrintendente, ma forse non sarà la figura di garanzia che abbiamo conosciuto, la figura di raccordo referente delle istituzioni scolastiche e garante dell’autonomia.

Coppola ha raccomandato che questo ruolo mantenga la propria autonomia dal potere politico, sia riferimento per gli insegnanti e per tutti coloro che a vario titolo compongono il variegato mondo scolastico. Altro tema, quello della montagna, elemento fondante del paesaggio e del territorio trentino. Interessanti le formule dell’albergo diffuso e del condhotel, modalità che però non includono nella visione di Coppola jeep e concerti rumorosi in alta quota che niente hanno a che vedere con la sacralità di quei luoghi e di chi li vive. Parlare della montagna significa per la consigliera di Futura indagare i modi e le forme di insediamento nel tempo, nello spazio geografico, narrativo, letterario e storico, ma anche le persone che la abitano e che la vivono: non solo la sostenibilità, ma un approccio che tenga conto delle diversità sono la chiave per uno sviluppo armonico del territorio. Apprezzabile il trasferimento del 50% della tassa di soggiorno degli alloggi ad uso turistico ai comuni. Il bonus bebè è norma interessante e condivisibile, ma da sola non risolverà molto e non favorirà certo le nascite. Per questo è necessario incrementare a parere della consigliera Coppola l’occupazione femminile e incentivare il congedo di paternità. In ogni caso questa norma così come formulata è discriminatoria non solo per gli stranieri ma anche per i residenti in Trentino. Le norme per l’edilizia pubblica a suo avviso penalizzano anche i trentini perché introdurre differenze di trattamento in base al periodo di residenza è una irragionevole discriminazione sia nei confronti dei cittadini dell’Unione che di quelli dei paesi terzi. Sulle opere pubbliche non è a suo avviso condivisibile che per accelerare le stesse si preveda l’affidamento ad operatori economici esterni all’amministrazione con rischi di conflitto d’interesse e alti costi. Coppola si è espressa in controtendenza sulla tangenziale di Rovereto: il Trentino ha bisogno di investire su una mobilità dolce, possibilmente su rotaia e con una metropolitana di superficie e con particolare attenzione ai percorsi ciclopedonali.

 

 

*

Zeni. manca progettualità e visione
Luca Zeni ha proseguito il proprio intervento sottolineando alcuni aspetti di criticità della relazione del presidente Fugatti. Primo su tutti il tema degli investimenti, rispetto al quale servirebbe a suo avviso fare un saltino ulteriore, ovvero un ragionamento di ampio respiro su nuove capacità di fare impresa e turismo. Colpisce nella relazione, ha osservato Zeni, il passaggio in cui si confida nelle risorse della A22, vicenda ancora non definita e rispetto alla quale sarebbe interessante sapere dal presidente quale linea stia perseguendo, che tempi si prospettano e quale sarà il percorso. Sul tema dell’invecchiamento, Zeni ha rilevato l’assenza di analisi demografiche sulle quali dovrebbero poggiare le proposte: su quali basi è stata sviluppata la proposta del bonus bebè, ad esempio? Nella manovra permane l’Icef, misura molto criticata a suo tempo, ma che qui non risulta per nulla graduata e dunque appare davvero iniqua. Sull’ospedale di Arco non esiste fisicamente la possibilità di riapertura del punto nascite e dunque la posizione della Giunta appare strumentale: il senso delle istituzioni impone a volte di assumere posizioni che potrebbero scontentare qualcuno, ma sarebbe serio farsene carico, per una questione di credibilità nei confronti del resto del paese. Terzo aspetto, quello della ricostruzione del territorio post Vaia, sul quale il consigliere Zeni ha chiesto di avere un confronto numerico per misurare l’efficienza. Sul tema della cooperazione internazionale il consigliere del Pd ha detto che il tema non è lo 0,25% quanto piuttosto l’assenza di una proposta organica alternativa su cosa dovrebbe essere la cooperazione internazionale. E’ mancato a suo avviso il confronto, l’ascolto dei soggetti coinvolti, il dialogo, per comprendere prima di operare le scelte. La sfida strategica è svestirsi di posizioni ideologiche e immaginare un Trentino capace di creare relazioni che sul medio e lungo periodo possano comportare dei vantaggi. Infine, il cavallo di battaglia del presidente, quello dell’ascolto del territorio: giusto partire dall’ascolto, ma poi occorre anche elaborare delle proposte, fare una programmazione, pianificare una capacità di sviluppo del territorio che non è solo la gestione del quotidiano.

 

*

Ossanna, proposte emendative per correggere le norme
Il consigliere Lorenzo Ossanna (Patt) ha ripercorso brevemente la relazione del presidente Fugatti da dove emerge l’evidente influsso della politica nazionale, che non permette una programmazione certa. C’è nell’assestamento l’impegno a sostenere le categorie, ma nei numeri manca la capacità di incanalare la crescita. Ossanna ha invitato l’esecutivo ad indirizzare le risorse in modo più determinato ed ha annunciato alcune proposte emendative in questa direzione. Maggiore concretezza traducibile nella riduzione delle tasse ad esempio con l’esenzione Imis per i capannoni artigiani dislocati in alcuni comuni delle aree svantaggiate. Idem per il settore agricolo, la proposta è quella di ridurre l’Imis dei terreni produttivi. Bene l’introito da parte dei comuni della tasse di soggiorno degli appartamenti turistici, che siano però vincolate allo sviluppo turistico e di marketing territoriale di quelle aree. Ossanna ha condiviso le finalità del bonus bebè, proponendo però di far partire l’efficacia della norma non dal primo gennaio, ma dall’entrata in vigore di questa legge. Altra proposta il consigliere la riserverà ai consorzi in campo agricolo per dare una mano al comparto e garantire la produzione con impianti antigelo. Infine Ossanna ha anticipato la presentazione di alcuni ordini del giorno nel settore edile, nella viabilità, per sostenere e allargare la fattispecie degli orti didattici.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.