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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA: « CHIUSA LA DISCUSSIONE SUL DDL SCUOLA UNIFICATO, IL PRESIDENTE HA RICORDATO IL 50° ANNIVERSARIO DEL SECONDO STATUTO DI AUTONOMIA »

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13.33 - giovedì 20 gennaio 2022

Chiusa la discussione sul ddl scuola unificato. A tema l’autonomia della Provincia e del sistema educativo a 50 anni dal secondo Statuto.

Priva di tempi contingentati, la discussione generale in aula sul testo unificato dei due disegni di legge sulla scuola di Ferrari (Pd) e Degasperi (Onda Civica) ha occupato anche l’intera mattinata di oggi, con lunghi interventi delle minoranze e si è conclusa con la replica dell’assessore Bisesti. I consiglieri hanno preso spunto dalla breve riflessione con cui a inizio seduta il presidente Kaswalder ha ricordato al 50° anniversario del secondo Statuto di autonomia entrato in vigore proprio il 20 gennaio del 1972, collegando il tema a quello della scuola per criticare l’insufficiente o maldestro esercizio della competenza della Provincia in un settore così importante come questo. Nella replica Bisesti ha ripreso punto per punto le questioni sollevate dai consiglieri, sottolineando come la Giunta abbia saputo distinguersi in questi anni nell’utilizzo dell’autonomia riconosciuta alla Provincia in materia di scuola, e citando i miglioramenti introdotti nel testo unificato. I lavori proseguono alle 15.00 con l’esame dei cinque ordini del giorno depositati e degli emendamenti concordati al ddl.

 

Il presidente ha ricordato il 50° anniversario del secondo statuto di autonomia.

Aprendo stamane i lavori in aula, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder ha ricordato che il 20 gennaio 1972, esattamente 50 anni fa, entrava in vigore il secondo Statuto di autonomia. Questa è la prima data per celebrare il mezzo secolo di vita per celebrare l’anniversario. Vi saranno nel corso dell’anno apposite iniziative per ricordare l’importanza di questo traguardo per l’autonomia regionale e delle due Province di Trento e Bolzano.
Sull’argomento Ugo Rossi (Misto-Trentino in Azione) ha criticato la riflessione frettolosa del presidente su questo importante anniversario. “Questa – ha lamentato – è la rappresentazione plastica di come la nostra autonomia speciale stia scivolando verso la banalità. Ben altro avremmo dovuto fare oggi”, ha proseguito Rossi criticando l’assenza del presidenza della Provincia. Occorreva per il consigliere almeno una mezz’ora di ricordo per rinfrescare la memoria dei fondamenti storici e giuridici dell’Autonomia. Se si doveva ricordare così questi 50 anni dello Statuto forse era meglio non farlo”, ha concluso.
Il presidente Kaswalder ha ribadito che saranno organizzati vari eventi per ricordare l’anniversario dello Statuto, che era comunque entrato effettivamente in vigore più avanti, il 31 agosto del 1972. “Mi sembrava comunque giusto – ha concluso – ricordare brevemente anche l’anniversario odierno”.

 

Ferrari: le regole provinciali sulla pandemia confondono le famiglie.

Sara Ferrari (Pd), prendendo spunto dal tema scuola oggetto del testo unificato dei due disegni di legge proposti da lei e Filippo Degasperi di Onda Civica per perfezionare la normativa provinciale del 2006, ha toccato alcuni temi di attualità legati al sistema educativo. Criticando in primo luogo la scelta del governo provinciale di distinguersi rispetto alle regole nazionali sulla gestione degli istituti con regole diverse rispetto a quelle nazionali in questa fase dell’emergenza pandemica. A suo avviso questo modo di utilizzare l’autonomia che genera confusione nelle famiglie. Oggi, ha proseguito, si è capito che l’Apss non è più in grado di indicare i numeri e di garantire il tracciamento della pandemia nelle scuole e affida quindi ai dirigenti scolastici la responsabilità di organizzarsi all’interno degli istituti, inducendo così però disomogeneità nelle scelte. Le famiglie sono disorientate e Ferrari ha quindi chiesto all’assessore Bisesti di fornire un aggiornamento su questo tema. La consigliera ha chiesto se la Provincia ha intenzione di partecipare alla sperimentazione prevista dalla disposizione approvata poche settimane fa dalla Camera per l’insegnamento nelle scuole delle competenze non cognitive a partire dal settembre prossimo, per promuovere comportamenti resilienti di adattamento nella gestione delle emozioni, dello stress, a favore dell’empatia e della capacità di affrontare e risolvere problemi. Secondo la capogruppo del Pd la Giunta dovrebbe impegnarsi anche sul fronte dei giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), che non studiano e non lavorano, il cui numero è aumentato negli ultimi 2 anni e che nel nostro territorio vede un divario di genere essendo molte di più le ragazze che si trovano in questa condizione. Il problema segnalato da Ferrari e che a suo avviso la Provincia potrebbe affrontare attingendo alle risorse del Pnrr, riguarda la mancanza di corrispondenza tra scuola e lavoro, tra percorsi formativi e sbocchi professionali e occupazionali. Per superare questo gap occorre a suo avviso puntare sul miglioramento dell’orientamento scolastico e della formazione professionale, d’intesa con le organizzazioni imprenditoriali che denunciano da tempo l’esigenza di trovare e di poter assumere figure professionali specializzate. Tornando infine al merito del testo unificato, Ferrari ha espresso da un lato soddisfazione per l’accordo raggiunto con l’assessore sugli emendamenti condivisi, che hanno permesso al ddl di non avere un destino infausto come all’inizio pareva. Dall’altro la consigliera ha però precisato che comunque, a suo avviso, il comparto scuola del Trentino avrebbe bisogno di un Sovrintendente che sulla parte didattica degli istituti abbia pari responsabilità e autonomia decisionale rispetto al dirigente generale del dipartimento della Provincia. Parità che nel testo unificato non è stata pienamente riconosciuta anche se di positivo c’è la previsione, con un emendamento, di una procedura selettiva per l’assunzione del Sovrintendente da parte della Giunta.

 

Rossi: serve una legge per la settimana corta.

Ugo Rossi (Misto-Trentino in Azione) ha richiamato l’esigenza di riconoscere il ruolo di tutti i soggetti che direttamente e indirettamente hanno contribuito e concorrono alla qualità della scuola nella nostra provincia, dall’Iprase ai Comuni. Perché si continui a garantire questa qualità, occorre puntare a un’organizzazione più moderna del sistema educativo, puntando ad interpretare i cambiamenti sociali intervenuti negli ultimi anni, ad esempio con la riduzione per legge della frequenza settimanale a cinque giorni. Rossi ha ricordato di non aver potuto introdurre questa riforma nella scorsa legislatura a causa delle resistenze incontrate anche all’interno della maggioranza. Per Rossi la Giunta attuale, potendo contare su una maggioranza molto più “obbediente”, ha l’opportunità di procedere in questa direzione. In tal modo si dimostrerebbe una capacità di esercitare in modo virtuoso l’autonomia a 50 anni dall’entrata in vigore del secondo Statuto che affidava alle due Province le competenze prima in capo alla Regione. Andando avanti così perderemo l’autonomia.

 

Paccher: le minoranze fanno perdere tempo al Consiglio su Vasco Rossi.

Roberto Paccher (Lega) ha replicato a Rossi sostenendo che il tempo per celebrare i 50 anni del secondo Statuto c’è, mentre le minoranze costringono il Consiglio provinciale a perdere tempo con la convocazione di una seduta straordinaria dedicata al concerto di Vasco Rossi.

 

Cia: Giunta coerente nel respingere prima e promuovere poi questo ddl.

Claudio Cia (FdI) ha sottolineato la coerenza dimostrata dalla Giunta su questo testo unificato, la cui versione originaria proposta dai due consiglieri di opposizione era stata respinta in Commissione, mentre dagli emendamenti ora concordati dall’assessore con i due firmatari, il ddl è stato profondamente rivisto per l’aula e merita quindi il sostegno dell’esecutivo e della maggioranza. Quanto alla celebrazione del 50° anniversario dello Statuto, per Cia contano soprattutto le scelte politiche che dimostrano la capacità di esercitare in modo più o meno convincente l’autonomia.

 

 

Tonini ha ripercorso la storia dell’autonomia scolastica in Trentino.

Giorgio Tonini (Pd) ha condiviso al considerazione che la coincidenza tra i 50 anni dal secondo Statuto e la discussione di questo disegno di legge sulla scuola sia significativa, “perché forse il sistema educativo del Trentino è il frutto più prezioso dell’autonomia provinciale riconosciuta nel 1972”. E perché la scuola ha vitale bisogno di autonomia sia al proprio interno sia dalla politica. Tonini ha ricordato in tal senso la stagione in cui cominciò, alla fine degli anni Ottanta, la storia dell’autonomia scolastica del Trentino. Quando con la legge sulla scuola nel 1988 voluta dall’allora assessore Tarcisio Grandi avvenne il primo, importante trasferimento di competenze dallo Stato alla Provincia autonoma. Si trattò di riempire di contenuti una competenza ordinamentale. Per la prima volta si costruì allora un progetto-scuola che doveva essere prima ancora che un’iniziativa politica un’operazione culturale per conquistare le menti e i cuori delle persone alle ragioni dell’autonomia. Nacquero così l’Iprase e il Comitato di valutazione della scuola, la rivista Didascalie come strumento di dibattito e valorizzazione delle esperienze educative realizzate nei diversi istituti. Il consigliere ha ricordato che “questo lavoro costruttivo di un laboratorio di innovazione nel Trentino fu fatto insieme al governo nazionale e non contro, quand’era ministro un certo Sergio Mattarella, che spinse la Provincia in questa direzione”. Tonini ha rammentato anche l’importante legge provinciale sulla parità delle scuole non statali, introdotta insieme al Friuli. A suo avviso sarebbe importante che una stagione simile, di sperimentazione, partisse anche oggi dal Trentino per continuare a dimostrare che l’autonomia è un laboratorio. Dandosi un obiettivo alto e di eccellenza sulla scuola. Il primo fronte sul quale lavorare riguarda il rapporto tra formazione e lavoro. Secondo l’esponente del Pd nonostante il Trentino stia accumulando qualità nel sistema formativo e universitario, spesso i ragazzi migliori che escono dalle scuole e dall’ateneo se ne vanno non trovando sbocchi adeguati nella nostra provincia. Ecco perché per Tonini è cruciale il raccordo tra gli assessorati provinciali di Bisesti e Spinelli. Infine il consigliere si è espresso sulla figura del dirigente generale dell’istruzione che, a suo avviso, “deve provenire dal mondo della scuola e non dalla burocrazia provinciale”.

 

Degasperi: il problema della formazione professionale, penalizzata dalla Provincia.

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha ripetuto che vi sono due visioni della scuola nel Trentino: una visione burocratica come emanazione della Provincia; e una visione professionale legata alla competenza e all’autonomia in campo educativo e didattico. Il punto è a suo avviso a cosa deve servire la scuola, che dopo essere stata uno strumento per formare le persone è diventata uno strumento per costruire competenze e misurare le attività. Si è passati da una scuola che fabbricava cittadini a una scuola che si limita a costruire lavoratori. Non si capisce quale sia la direzione nella quale si vuole andare. Degasperi si è schierato con l’obiettivo della formazione di cittadini che poi sceglieranno la loro strada professionale sulla base degli strumenti forniti dalla scuola. Con l’aiuto delle famiglie che non vanno private della loro responsabilità. Su questo punto Degasperi ha dissentito dalla posizione di Rossi, favorevole al tempo pieno per sopperire alla famiglia dalla mattina alla sera. A suo avviso è sbagliato che la scuola punti in modo ossessivo sulla quantità. Degasperi ha poi lamentato il ruolo marginale in cui la Provincia ha relegato la formazione professionale trentina, con classi da 29 alunni anziché i 24 nelle scuole superiori nonostante la forte concentrazione tra gli iscritti di ragazzi sia disabili sia con disturbi specifici dell’apprendimento Formazione professionale che soffre inoltre di una fuga elevata di insegnanti. Quanto al testo unificato dei due ddl, Degasperi ha sottolineato l’importanza degli emendamenti che hanno accolto alcune richieste dei proponenti, tra cui l’eliminazione dell’autonomia decisionale del dirigente scolastico.

 

Zanella: combattere le disuguaglianze nella scuola trentina.

Paolo Zanella (Futura) ha stigmatizzato “il modo sommesso” con cui il presidente ha aperto la seduta di oggi sul cinquantesimo anniversario dello statuto di autonomia. Il consigliere ha sollecitato la necessità di non alimentare ma di contrastare le disuguaglianze nella scuola del Trentino evidenziata anche da Iprase. Gli alunni vengono spesso segregati nelle scuole in base al censo, e ciò a danno in particolare dei bambini Bes o stranieri che non conoscono ancora bene la nostra lingua. La scuola cerca di porre rimedio a queste disuguaglianze in aumento ma incontra forti difficoltà. Anche secondo Zanella come per Ferrari occorre che la scuola Trentina punti sulle competenze non cognitive, sulle gestione delle risorse emotive e sull’educazione alla relazione di genere, tema particolarmente caro al consigliere di Futura. Che ha dichiarato di sentirsi femminista in una fase in cui le donne sono ancora sotto-rappresentate nella politica.

 

Demagri: il valore dell’autonomia va appreso dai ragazzi a scuola.

Paola Demagri (Patt) ha messo in luce la necessità di esercitare l’autonomia scolastica sia all’interno degli istituti sia come competenza della Provincia. Competenza autonoma sulla scuola che secondo la consigliera è stata poco esercitata in modo costruttivo, come dimostrato anche dalle ultime ordinanze del presidente sulla pandemia. Quanto all’autonomia inserita nei percorsi di studio, per Demagri ancor oggi i ragazzi non hanno contezza di cosa sia effettivamente l’autonomia. E non hanno quindi gli strumenti per capire se chi governa sta utilizzando l’autonomia perché il Trentino sia ancora invidiato dalle altre regioni d’Italia. E non un territorio che non merita l’autonomia di cui dispone.

 

La replica dell’assessore Bisesti.

L’assessore ha apprezzato che si sia parlato di scuola a 360 gradi e non solo del ddl in discussione. Bisesti ha espresso dispiacere per la critica di Demagri sulla scarsa capacità della Giunta di distinguersi per l’esercizio della competenza autonoma sulla scuola. Ha invece ringraziato dei contributi emersi dagli interventi dei consiglieri e in particolare da Ferrari e Degasperi. Sul Sovrintendente Bisesti ha sottolineato la scelta di attingere questa figura tra i dirigenti scolastici con una certa esperienza alle spalle, dimostrando così l’utilizzo della nostra autonomia. Sul ruolo della burocrazia, l’assessore ha respinto le critiche rivolte alla Giunta evidenziato che l’attuale dirigente generale del dipartimento istruzione è persona proveniente dal settore della pubblica amministrazione competente in materia di scuola. Ancora, Bisesti ha ricordato che mentre alcuni governatori regionali chiedevano fino a pochi giorni fa di prolungare la chiusura delle scuole causa il protrarsi dell’emergenza pandemica, la Giunta si è impegnata per l’apertura degli istituti favorendo le lezioni in presenza a favore dei ragazzi. E ha aggiunto su questo punto che le indicazioni provenienti dal ministero vanno sempre raccordate con la realtà trentina. Quanto all’appello di Tonini di portare intelligenze da fuori provincia, l’assessore ha ricordato di aver operato proprio in questa direzione per alzare la qualità del sistema scolastico. Sul richiamo di Rossi alla storia dell’autonomia della Provincia, Bisesti, che è anche assessore alla cultura, ha citato le iniziative portate avanti nel mondo della scuola trentina negli ultimi anni per la conoscenza delle nostre radici, istituzioni e del nostro modello.

Anche con il lavoro portato avanti su questo aspetto da Iprase e dalla Fondazione Museo Storico. Bisesti ha risposto anche alle osservazioni sull’università segnalando l’investimento sulla scuola di medicina, che certo non risolve il problema della carenza di operatori sanitari oggi ma sicuramente potrà contribuire a superare le difficoltà nel futuro. Quanto alla fuga dei giovani formati in Trentino, l’assessore ha condiviso la necessità di offrire ai ragazzi opportunità che li inducano a rimanere nel nostro territorio. Bisesti ha rammentato anche le esperienze di successo introdotte nel sistema scolastico del Trentino, compreso il progetto per promuovere l’apprendimento delle lingue straniere. Ha poi citato l’esempio virtuoso della sperimentazione avviata dalla Provincia per la lotta al cyberbullismo nella scuola trentina. Notevole attenzione è stata dedicata dal dipartimento istruzione ai ragazzi con bisogni educativi speciali. Quanto all’inserimento dell’insegnamento nella scuola dell’alfabetizzazione finanziaria, Bisesti ha apprezzato la richiesta di Zanella e annunciato che la Provincia è al lavoro su questo tema. Sulla mail inviata ai genitori sulla scuola dell’infanzia in merito alle iscrizioni al prossimo anno comprensive del prolungamento in luglio, l’assessore ha parlato di un errore per il quale Trentino Digitale si è poi scusato con i destinatari. In merito ai 264 classi in quarantena, Bisesti ha precisato che questo dato dimostra quanto sia critica fase pandemica ma anche che il sistema trentino riesce a reggere rispetto ai problemi emergenti in altri territori. In merito alla formazione professionale, l’assessore ha risposto alle osservazioni di Degasperi assicurando che la Provincia intende impegnarsi per le carriere professionale dei docenti rispetto alle scuole superiori, in modo da arrestare la fuga in atto dal settore.

I lavori riprendono alle 15.00 con l’esame dei cinque ordini del giorno depositati e dell’articolato con gli emendamenti già concordati.

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